Un filo di fede apostolica che lega la Basilica con Buenos Aires

Si riporta l’articolo di InfoAns che svela uno speciale filo rosso tra la Basilica Maria Ausiliatrice e la chiesa Mater Misericordia di Buenos Aires, dove si terrà l’VIII Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice.

Nel pomeriggio dell’11 novembre 1875, nella Chiesa di Maria Ausiliatrice a Torino-Valdocco, si svolse una grande festa e un emozionante addio: era l’invio dei primi dieci missionari salesiani in Argentina, che oltre un mese dopo, il 14 dicembre 1875, giunsero a destinazione. La chiesa “Mater Misericordiae” di Buenos Aires divenne il luogo di arrivo dei missionari salesiani e di tutti gli italiani emigrati “alla fine del mondo”. In vista dell’VIII Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice, che si terrà a Buenos Aires dal 7 al 10 novembre 2019, sono iniziati i lavori di impermeabilizzazione integrale e restauro di tale chiesa.

I lavori, resi necessari per proteggere le pareti usurate dall’umidità e dalle infiltrazioni, sono iniziati già sul finire di aprile. “Sabato 18 maggio, come regalo dell’Ausiliatrice, abbiamo traslato, per la seconda volta nella storia, la venerata statua della Mater Misericordiae, la quale accolse i primi pionieri missionari del 1875. Per il tanto atteso restauro è stata trasferita a Mendoza”, ha riportato don Mariano Erra, SDB, Rettore della chiesa.

Nella seconda metà del XIX secolo, due chiese concentrarono l’attenzione degli immigrati italiani a Buenos Aires: la chiesa di San Giovanni Evangelista, un edificio del 1872 nel quartiere de La Boca; e la chiesa “Mater Misericordiae”, del 1870. Quest’ultima, situata in via Moreno 1687, fu il primo luogo in cui ebbero dimora i Salesiani quando arrivarono in Argentina nel 1875; successivamente furono effettuati altri ampliamenti, ristrutturazioni e acquisizioni di terreni. Oggi fa parte di un complesso salesiano che ospita anche parrocchia, scuola, oratorio e altre iniziative.

Il tempio fu inaugurato nel 1870 su progetto del prof. Emilio Rosetti (1839-1908), ingegnere e matematico nato a Forlimpopoli. Degno di nota in questa chiesa è l’Altare Maggiore, il cui autore è il noto architetto torinese Carlo Ceppi, che fu fonte di ispirazione per alcune chiese per un altro celebre architetto, Virginio Vespignani.

“La statua posta nell’altare della nostra amata Madre è in legno intagliato ed è una replica dell’immagine che si trova nel Santuario della Madonna della Misericordia a Savona, opera di Antonio Brilla”, spiegano poi i responsabili della chiesa.

L’antico organo a canne può essere ritenuto una reliquia artistica, opera della ditta “Vegezzi Bossi” ed è giunto lì su richiesta di mons. Giovanni Cagliero, SDB, che era alla guida della prima spedizione missionaria salesiana e noto anche come valente compositore.

La chiesa “Mater Misericordiae” vanta infine una reliquia insigne di Don Bosco del 1929, dono di Don Filippo Rinaldi, III Successore di Don Bosco, a Papa Pio XI, la quale sarà esposta in occasione dell’VIII Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice.

Come osservano i responsabili della chiesa che accolse i primi missionari salesiani, “i lavori di restauro vogliono essere un gesto di riconoscenza nei confronti della Madre delle missioni salesiane in Argentina”.