Il dono misterioso: la storia di don Bruno Ferrero
Era l’alba a Betlemme. L’ultimo pellegrino se n’era andato e la stella era scomparsa. La Vergine Maria guardava dolcemente il Bambino che si era addormentato.
Lentamente e cigolando, si aprì la vecchia porta della stalla. Sembrava spinta da un soffio di vento più che da una mano. Sulla soglia comparve una donna anziana, coperta di stracci.
Maria sussultò, come se avesse visto una fata cattiva. Gesù continuava a dormire. L’asino e il bue strappavano bocconi di fieno e paglia da un mucchio che avevano davanti al muso e non degnarono di uno sguardo la nuova venuta.
Maria la seguiva con lo sguardo. Ogni passo della sconosciuta sembrava lungo come dei secoli. La vecchia continuava ad avanzare, finché fu accanto alla mangiatoia. Gesù Bambino spalancò gli occhi di colpo e Maria si meravigliò perché vide brillare negli occhi del bambino e della donna la medesima luce di speranza.
La vecchia si chinò sul Bambino. Maria trattenne il fiato. La vecchia frugò nei suoi abiti stracciati, cercando qualcosa. Parve impiegare dei secoli a trovarla. Maria continuava a guardarla con inquietudine.
Finalmente, dopo un tempo lunghissimo, la vecchia estrasse dai suoi stracci un oggetto, che rimase però nascosto nella sua mano, e lo affidò al Bambino.
Dopo tutti i doni dei pastori e dei Re Magi, che cosa poteva mai essere quel dono misterioso?
Maria vedeva solo la schiena della vecchia, curva sulla improvvisata culla di Gesù.
Poi la vecchia si raddrizzò, come se si fosse liberata di un peso infinito che la tirava verso terra. Le sue spalle si sollevarono, il suo capo si elevò, e quasi toccava il soffitto, il suo viso ritrovò miracolosamente la giovinezza, i suoi capelli ridivennero morbidi e lucenti come seta. Quando si allontanò dalla mangiatoia, per scomparire nell’oscurità da cui era venuta, Maria poté finalmente vedere il dono misterioso.
Nelle piccole mani di Gesù brillava una mela rossa. Quella donna era Èva, la prima donna, la madre dei viventi, che aveva consegnato al Messia il frutto del primo peccato. Perché ora, con Gesù, era nata una Creazione nuova. E tutto poteva ricominciare.
Il pensiero di mamma e papà
Anche le nostre Ave Maria formano il sentiero che ci aiuta a non perderci nelle foreste di questo mondo. E che ci riporta al sicuro nelle braccia del Padre dei cieli. Una volta Gesù disse: «Non devo perdere nessuno di coloro che mi sono stati affidati dal Padre». La Madonna continua a proteggere gli amici di suo figlio Gesù, anche Lei vuole che nessuno si perda. Siamo tutti come Pollicino, per segnare la strada che ci porta sicuramente in cielo abbiamo l’«Ave Maria».
Paciocchiamo
Dai giochiamo!
Per essere più buoni
“Impegnarsi a mettere in ordine la propria stanza o il proprio angolo di studio.”
Preghiamo insieme
Ave, stella del mare,
madre gloriosa di Dio,
vergine sempre, Maria,
porta felice del cielo.
L’«Ave» del messo celeste
reca l’annunzio di Dio,
muta la sorte di Eva,
dona al mondo la pace.
Vergine santa fra tutte,
dolce regina del cielo,
rendi innocenti i tuoi figli,
umili e puri di cuore.