Proposte musicali
canti, spartiti e molto altro
canti, spartiti e molto altro
L’intenzione dell’invenzione
Dall’inizio del mese di ottobre, come è stato segnalato attraverso vari social, la pagina musicale della Basilica permette la fruizione di una raccolta di brani liturgici, che verrà progressivamente accresciuta nel corso dell’anno pastorale. Mettere tale repertorio gratuitamente a disposizione di chi desideri avvalersene, con tutto il materiale annesso (presentazione, registrazione della melodia cantata e accompagnata, eventuali partiture corali in aggiunta al pdf semplice di melodia e testo) è un modo semplice per contribuire alla diffusione di una più pertinente animazione musicale durante la celebrazione eucaristica. Spesso capita infatti che per animare musicalmente la liturgia si utilizzino, in modo poco coerente, brani di argomento vago, non attinenti alla pagina di Vangelo, alla Parola cioè che in quella celebrazione dovrebbe essere spezzata per noi; peggio ancora se questo procedimento non rispetta neppure la sequenza e la specificità dei tempi liturgici (Avvento, tempo di Natale, Quaresima, tempo Pasquale, tempo ordinario) o la collocazione funzionale rispetto alla struttura interna della celebrazione stessa (canto di entrata, di comunione, salmo, ecc.).
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La mens teologica del Concilio sottolinea l’importanza della liturgia quale preghiera eminente della Chiesa: la presenza di Cristo si attualizza attraverso “riti e preghiere” (ritus et preces: SC 48) di cui parte integrante è il canto. Un canto che, ricordiamolo, normalmente viene distribuito nella sua esecuzione tra celebrante, assemblea, schola e solisti: tale distribuzione è definita attraverso i documenti conciliari e post-conciliari (l’istruzione Musicam sacram è, ad esempio, molto particolareggiata in tale chiarificazione e graduazione, relativamente i gradi di solennità propri di ogni celebrazione specifica).
Il canto, in tutte le sue declinazioni e soluzioni esecutive, appartiene alla categoria delle preces (preghiere), assieme alle orazioni, letture, riflessione omiletica, monizioni introduttive, saluti, silenzi, ecc., e non può seguire una logica a parte. Se una domenica il Vangelo presenta le invettive del Signore contro i farisei, per esempio, sarebbe logico, e per quanto possibile, inserire un canto che fa riflettere sui limiti della personale religiosità, o che esorti alla carità, fondamento della vera legge del Vangelo. Ci vuole, nella scelta dei canti, un’attenzione che investa la riflessione teologica, che rispetti il messaggio scritturistico e si armonizzi con il cammino annuale spirituale che la liturgia, preghiera della Chiesa, ci fa compiere. Cammino della Chiesa che deve essere cammino nella Chiesa.
Per i vari canti è offerta la partitura semplice (linea del canto, con accompagnamento e testo) in formato pdf, facilmente condivisibile; la scrittura è volutamente semplice nel suo sviluppo melodico/armonico, e corredata, per l’accompagnamento, da sigle accordali, insieme ad un semplice vocale esemplificativo, utile per apprenderli velocemente. Sarebbe sicuramente più corretto inserire l’accompagnamento organistico invece delle semplici sigle, e talvolta questo accadrà, ma l’esperienza pastorale suggerisce che la poca capacità di lettura musicale generalmente diffusa, impedisca l’accesso alla musica scritta come sarebbe giusto. Per questo esorto chi sta leggendo queste righe all’apprendimento della lettura musicale, ed alla pratica esecutiva di almeno uno strumento musicale, consiglio valido soprattutto per chi dirige i cori; ciò risulta di grande utilità per tutti. In ogni caso, quando possibile verrà fornita anche la partitura corale con accompagnamento organistico. Per eventuali delucidazioni in merito agli spartiti, o ad eventuali arrangiamenti corali richiesti, contattarmi al seguente indirizzo mail:
maurizio.palazzo@31gennaio.net
L’esecuzione strumentale appropriata per questi brani prevede l’uso dell’organo e di una o più voci, solistiche o in coro. Apprezzabile, quando possibile, l’inserimento di strumenti quali flauto, oboe, archi, ottoni, cetra o altri strumenti arpeggiati, brevi e contenuti interventi di percussioni intonate o non intonate (glockenspiel, metallofoni, tamburelli baschi, timpani, piatti, ecc.). L’arrangiamento strumentale sia consono all’atmosfera spirituale che il canto vuole trasmettere.
d.M. Palazzo
Come utilizzare questi utili strumenti
In questa pagina sono presenti le proposte di brani liturgici per lo più inediti, che sono utilizzati per arricchire e rinnovare l’animazione delle celebrazioni eucaristiche in Basilica. Sono brani di difficoltà esecutiva bassa o media (salvo qualche eccezione), scritti per essere facilmente eseguibili. Verranno suddivisi secondo la pertinenza liturgica, e principalmente destinati all’animazione delle messe di orario. Si troveranno ripartiti nel seguente modo:
Per i vari canti verrà ordinariamente offerta una breve presentazione e la partitura semplice (linea del canto, con accompagnamento e testo) in formato pdf, facilmente condivisibile. Dove possibile sarà presente anche un vocale, organo e voce, con l’esecuzione della linea melodica, per semplificarne l’apprendimento. In alcuni casi verrà fornita anche la partitura corale con accompagnamento organistico. Il sito verrà aggiornato settimanalmente a partire dall’inizio del mese di ottobre 2021 e proporrà progressivamente brani appartenenti alle varie categorie elencate.
Le varie novità saranno evidenziate all’interno del sito di volta in volta. Si cercherà di offrire una fruibilità che copra le varie suddivisioni elencate, per poter coprire le esigenze di repertorio lungo tutto l’anno liturgico.
I canti sono stati composti da don Maurizio Palazzo, responsabile dell’animazione musicale della Basilica (maestro di cappella), ed hanno la funzione di integrare/rinnovare il repertorio liturgico attuale: sono scaricabili gratuitamente, con la condizione di rispettarne la proprietà legittima. Ognuno dei brani presentati è tutelato e protetto con iscrizione SIAE a norma di legge.
(Mc 10, 46-52)
“Va’, la tua fede ti ha salvato”
In questo brano distinguiamo la melodia della strofa, dall’andamento melodico semplice, utile per consentire una descrizione dello scenario entro cui avviene il miracolo di Gesù. Il ritornello si propone con un andamento ascendente, reiterato, che suggerisce quasi fisicamente il movimento del cieco Bartimeo, che balza in piedi attirato dalle parole che Gesù gli rivolge, conquistato dalla speranza che non sarà delusa.
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Il culmine melodico del ritornello, sulla parola “Luce” non casualmente vuole sottolineare il profondo e profetico significato del miracolo: Gesù è la Luce vera, che viene a rischiarare il cammino di ogni essere umano. San Giovanni manifesterà la portata cosmico-universale di questa simbologia, proclamando la bellezza del Logos, Verbo fatto carne, Luce che splende nelle tenebre.
Testo del Canto
1. Lungo le strade di Gerico io t’incontro, o Dio;Figlio di Davide, guarda su di me.
Ai margini del mondo grido la mia sconfitta,le mie tenebre tu rischiarerai.
RIT: Mi chiamerai, mi rialzerai, il Tuo Amore mi ha salvato;la Tua Luce splende, Vita e Verità.
2. Noi mendicanti muti gettiamo via il mantello; figlio di Davide, ci rivestirai.
La polvere del mondo ha offuscato i cuori; viene dal Cielo la Vera Luce. RIT.
(Mc 10, 35-45)
“Il Figlio dell’Uomo è venuto per dare la vita in riscatto per molti”
Brano di facile esecuzione, in ritmo ternario, ispirato alla nota proclamazione profetica del Signore, rivolta agli apostoli: non conta la gloria del primo posto, ricorda Gesù, ma lo spirito di servizio, quello spirito che ha ispirato il sacrificio del Servo sofferente, immolato per la salvezza di molti. Nel testo del brano si intrecciano citazioni del racconto evangelico con allusioni al quarto carme del Servo sofferente, (cap. 53 del Deuteroisaia), che corrisponde alla prima lettura di questa 29° domenica.
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Il ritornello è caratterizzato da un’appoggiatura discendente (in corrispondenza delle parole “servire”, “croce”, “molti”) che conferisce un tono dolente all’esecuzione, quasi un’allusione alla drammaticità del venerdì santo: del resto il quarto carme del Servo sofferente è proclamato proprio in occasione di quel giorno, profezia nitida della crocifissione di Gesù. Sia la strofa che il ritornello si sviluppano inoltre entro un ristretto ambito melodico, che conferisce globalmente un andamento sobrio, essenziale, per meglio far emergere la drammaticità del testo.
Testo del Canto
1. Se tu vuoi governare, sii servo dell’Amore; se se vuoi sederti al primo posto, sii luce nell’umiltà.
RIT: Il Figlio dell’Uomo muore per servire,offre la propria vita in Croce per molti.
2. Il calice di Cristo c’immerge nella Sua Pace, battesimo di vento e fuoco, martirio di Verità. RIT.
3. Dall’intimo tormento del Santo Sacrificio verrà una nuova discendenza, un seme di santità. RIT.
Brano che ripropone un’antica antifona mariana, nell’ originale latino. Le antifone mariane sono diversificati in base ai tempi liturgici: l’ant. Regina coeli è collegata, ad esempio, al tempo pasquale. L’Ave Regina caelorum connota invece tradizionalmente il tempo che va dalla festa della Presentazione al Tempio (2 febbraio: festa cristologica, ma con forti tinte mariane) fino alla Settimana Santa.
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Il testo della preghiera risale, secondo alcuni, addirittura al IV° secolo, oppure al XIII°, ma non mancano studiosi che la accreditano all’innamorato per antonomasia di Maria, cioè san Bernardo (XII° secolo). Sono molto suggestivi e teologicamente profondi i titoli teologici associati a Lei in questo testo: “radice” (evidente il richiamo al alla “radice di Iesse”; “porta” , anch’esso parallelo all’autodefinizione cristologica (porta del recinto delle pecore), ed il riferimento alla Luce, su cui neppure è necessario dare spiegazioni.
Rivolgendomi a chi è già musicista, sottolineo che il brano qui proposto riprende le note fondamentali dell’antifona gregoriana popolare, più sotto presentata, che è stata composta nell’ottocento: l’incipit della melodia da me composta imita il profilo delle note presenti nella frase musicale Ave Domina angelorum, e si sviluppa anch’essa melodicamente verso l’alto quando il testo esalta la magnificenza di Maria (virgo gloriosa, super omnes speciosa).
Il brano appartiene al Cd Hic est Domus mea, nel quale sono musicate quasi tutte le antiche antifone mariane, con lo scopo di non dimenticare la pregevole eredità spirituale che rappresentano. Di seguito il testo dell’antifona gregoriana popolare che è servita da modello.
Testo del Canto
«Ave Regina caelorum, Ave, Domina Angelorum: salve, radix, salve, porta ex qua mundo lux est orta. Gaude, Virgo gloriosa, super omnes speciosa. Vale, o valde decora, et pro nobis Christum exora.»
«Ave, regina dei cieli, ave, signora degli angeli; porta e radice di salvezza, rechi nel mondo la luce. Gioisci, vergine gloriosa, bella fra tutte le donne; salve, o tutta santa, prega per noi Cristo Signore.»
(Mc 10, 46-52)
“Va’, la tua fede ti ha salvato”
In questo brano distinguiamo la melodia della strofa, dall’andamento melodico semplice, utile per consentire una descrizione dello scenario entro cui avviene il miracolo di Gesù. Il ritornello si propone con un andamento ascendente, reiterato, che suggerisce quasi fisicamente il movimento del cieco Bartimeo, che balza in piedi attirato dalle parole che Gesù gli rivolge, conquistato dalla speranza che non sarà delusa.
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Il culmine melodico del ritornello, sulla parola “Luce” non casualmente vuole sottolineare il profondo e profetico significato del miracolo: Gesù è la Luce vera, che viene a rischiarare il cammino di ogni essere umano. San Giovanni manifesterà la portata cosmico-universale di questa simbologia, proclamando la bellezza del Logos, Verbo fatto carne, Luce che splende nelle tenebre.
Testo del Canto
1. Lungo le strade di Gerico io t’incontro, o Dio;Figlio di Davide, guarda su di me.
Ai margini del mondo grido la mia sconfitta,le mie tenebre tu rischiarerai.
RIT: Mi chiamerai, mi rialzerai, il Tuo Amore mi ha salvato;la Tua Luce splende, Vita e Verità.
2. Noi mendicanti muti gettiamo via il mantello; figlio di Davide, ci rivestirai.
La polvere del mondo ha offuscato i cuori; viene dal Cielo la Vera Luce. RIT.
(Mc 10, 35-45)
“Il Figlio dell’Uomo è venuto per dare la vita in riscatto per molti”
Brano di facile esecuzione, in ritmo ternario, ispirato alla nota proclamazione profetica del Signore, rivolta agli apostoli: non conta la gloria del primo posto, ricorda Gesù, ma lo spirito di servizio, quello spirito che ha ispirato il sacrificio del Servo sofferente, immolato per la salvezza di molti. Nel testo del brano si intrecciano citazioni del racconto evangelico con allusioni al quarto carme del Servo sofferente, (cap. 53 del Deuteroisaia), che corrisponde alla prima lettura di questa 29° domenica.
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Il ritornello è caratterizzato da un’appoggiatura discendente (in corrispondenza delle parole “servire”, “croce”, “molti”) che conferisce un tono dolente all’esecuzione, quasi un’allusione alla drammaticità del venerdì santo: del resto il quarto carme del Servo sofferente è proclamato proprio in occasione di quel giorno, profezia nitida della crocifissione di Gesù. Sia la strofa che il ritornello si sviluppano inoltre entro un ristretto ambito melodico, che conferisce globalmente un andamento sobrio, essenziale, per meglio far emergere la drammaticità del testo.
Testo del Canto
1. Se tu vuoi governare, sii servo dell’Amore; se se vuoi sederti al primo posto, sii luce nell’umiltà.
RIT: Il Figlio dell’Uomo muore per servire,offre la propria vita in Croce per molti.
2. Il calice di Cristo c’immerge nella Sua Pace, battesimo di vento e fuoco, martirio di Verità. RIT.
3. Dall’intimo tormento del Santo Sacrificio verrà una nuova discendenza, un seme di santità. RIT.
(Mc 10, 17-30)
“Vendi quello che hai, poi vieni e seguimi”
Brano di facile esecuzione, il cui testo riprende quasi totalmente la narrazione evangelica riportata dall’evangelista. La meditazione proposta dal testo è arricchita con un duplice riferimento: all’inno cristologico presente nella lettera ai Filippesi di san Paolo (Fil 2, 6-11) e alla parabola lucana del Padre misericordioso.
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Le strofe, attraverso una melodia molto semplice ed orecchiabile, consentono una triplice riflessione:
Il ritornello, più lirico e meno narrativo, si slancia verso l’alto per evidenziare le parole stesse del Signore: Egli ci esorta infatti ad accumulare tesori in cielo tramite la carità, seguendo il cammino Suo, seguendo Lui fino alla fine, perché “chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato” (Mt 24,13). Il ritornello può essere eseguito a più voci, anzi sarebbe meglio, perché per il tipo di melodia si presta bene ad un’esecuzione polifonica; qui è abbozzata una realizzazione molto semplice, a due voci pari, per poter essere assimilata più facilmente.
Testo del Canto
Maestro buono, Tu fissi lo sguardo sul volto di ognuno di noi; Maestro saggio, ci doni l’Amore che libera; Ami chi osserva la Legge per essere figlio nel Regno di Dio; e non possiede ricchezze che chiudono il cuore.
Per entrare nel Regno di Dio, segui Me, segui Me! Per avere un tesoro nel cielo, segui Me, segui Me!
Quanto è difficile entrare nel Regno che hai preparato per noi; e rinunciare al potere che dà la ricchezza; nuda è la Croce che hai scelto spogliando Te stesso, e morendo per noi; ogni ginocchio si pieghi e proclami il Tuo Nome.
Tutti coloro che hanno lasciato fratelli o sorelle per Te, per abbracciare la gioia del tuo Vangelo, ritroveranno il centuplo e la Vita Eterna promessa da Dio; Egli è l’abbraccio che accoglie il ritorno impossibile.
(Mc 9.38-48)
“Chi non è contro di noi è per noi. Se la tua mano ti è di scandalo, tagliala”
Canto semplice, la cui strofa, un po’ più serrata nell’andamento ritmico, richiede una chiarezza di articolazione delle parole; parole che sempre devono avere la prevalenza sulla linea melodica di appoggio.
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Pertanto il canto non va eseguito a velocità sostenuta, bensì moderata come indicato. La sezione intermedia tra strofa e ritornello (“se la tua mano…”) consente un crescendo che sfocia nel ritornello a valori allargati, adatto per un’esecuzione assembleare: a piacimento si possono ripetere, alla fine del ritornello le ultime due battute (“vinceremo il principe del mondo”) anche se il consiglio è di cantarle solo dopo l’ultimo ritornello, mentre nei precedenti può bastare suonarle con una tastiera a altri strumenti melodici.
Il brano di vangelo è composito, e presenta più tematiche insieme: la potenza liberatrice del Signore, la fede richiesta nel Suo Nome, la predilezione per i piccoli, la radicalità della sequela. Le strofe non affrontano tutte le tematiche, ma si concentrano maggiormente sul significato dello scandalo. Il ritornello invece sottolinea l’appartenenza del nostro cammino alla Persona di Gesù, Presenza che libera e guarisce. Nello spartito si trova anche un controcanto al ritornello, da far partire a batt. 10 (coincidente cioè con la seconda battuta del canto principale). Nel vocale allegato si potranno ascoltare la prima strofa e ritornello senza controcanto; segue subito la terza strofa, con controcanto al ritornello e coda conclusiva.
Testo del Canto