Basilica Maria Ausiliatrice
Alcuni approfondimenti
Alcuni approfondimenti
Come ogni grande santuario anche la Basilica di Maria Ausiliatrice dispone di una spaziosa sacrestia che si apre a fianco della galleria che è dietro l’altar maggiore. Non solo è grande e luminosa, ma è anche funzionale, specialmente nelle grandi occasioni quando c’è una partecipazione numerosa di concelebranti. Essa dispone di due accessi al Santuario che facilitano i servizi religiosi.
E’ stata restaurata nel 2006. La sacrestia è arrichita da sei interessanti quadri del pittore Crida, che riproducono alcuni momenti della vita di Don Bosco e danno la gradita sensazione di vedere ancora il Santo aggirarsi nel suo caro Santuario di Maria Ausiliatrice di Torino-Valdocco. Ne offriamo una breve presentazione e spiegazione.
Nel primo quadro il pittore ritrae il piccolo Giovannino Bosco come un ragazzo catechista, presso il povero rustico della casa natia. E’ seduto sopra una cesta e attorniato da un gruppo di compagni che, dopo essere stati animati da lui nei loro giochi, ascoltano ora molto attenti la sua parola.
Don Bosco dirà in seguito che la Congregazione Salesiana era fondata sul catechismo.
Il secondo quadro rappresenta la scena dell’incontro di Don Bosco con l’orfano Bartolomeo Garelli nella sacrestia della Chiesa di San Francesco d’Assisi in Torino, non lontano dalla prima sede di Valdocco.
Lo storico incontro avvenne l’8 dicembre 1841, e che segnò l’inizio della sua missione di apostolo dei giovani prima in Torino e poi nel mondo attraverso tutta la Famiglia Salesiana.
Nel terzo dipinto troviamo rappresentato il misterioso cane “Grigio” che ‘apparve’ varie volte nella vita di Don Bosco, quando era minacciato di morte dai nemici della sua opera.
Ed il misterioso cane ‘Grigio’ lo tirava fuori dai pasticci.
Non si mette in dubbio l’esistenza del ‘Grigio’, perchè fu visto da tantissimi testimoni, tra i quali Mamma Margherita, ma si discute ancora oggi su ‘chi’ era veramente o ‘che cosa’ poteva rappresentare.
* Una curiosità: 1959: L’Urna di Don Bosco a la Spezia e un… Cane Grigio
Nel quarto dipinto vediamo Don Bosco che ascolta le confessioni dei suoi ragazzi. Egli dava molta importanza al sacramento della Riconciliazione. Lo considerava una delle colonne della formazione cristiana da dare ai giovani assieme all’Eucarestia e alla devozione a Maria Ausiliatrice.
Il ragazzo che sta confessando è Paolino Albera, che poi diventerà suo secondo sucessore alla guida dei Salesiani, dopo Don Michele Rua (Beato).
Il quinto quadro presenta la figura di Don Bosco in mezzo ai suoi giovani nell’Oratorio di Torino-Valdocco: i ragazzi lo guardano con tanto affetto e ascoltano la sua parola con attenzione e con venerazione.
Lo sfondo del dipinto è formato dal primo edificio da lui costruito a Torino-Valdocco.
Nel 31 gennaio 1988, primo centenario della sua morte, il Papa Giovanni Paolo II proclamò San Giovanni Bosco:
‘PADRE e MAESTRO dei GIOVANI’
“L’originalità e l’audacia della proposta di una ‘santità giovanile’ è intrinseca all’arte educativa di questo grande Santo, che può essere giustamente definito “Maestro di spiritualità giovanile”.
L’ultimo dipinto mostra Don Bosco che torna a Torino-Valdocco conducendo con sé sua madre, chiamata dai suoi ragazzi Mamma Margherita (il 3 novembre 1846).
Per dieci anni e tra molti sacrifici Mamma Margherita aiutò concretamente suo figlio don Bosco nella sua missione giovanile.
Gli tenne compagnia, pregando, consigliando, incoraggiando, e facendo anche da mamma ai primi ragazzi raccolti nella povera casa Pinardi, molti dei quali erano orfani dei genitori.
E’ stata introdotta la causa di beatificazione e canonizzazione. Mamma Margherita è stata proclamata Venerabile dal Papa Benedetto XVI nel 2006.