Approfondimenti
Il Sistema Preventivo
Il Sistema Preventivo
Il Sistema Preventivo
“Due sono i sistemi in ogni tempo usati nell’educazione della gioventù: preventivo o repressivo. Il sistema repressivo consiste nel far conoscere la legge ai sudditi, poscia sorvegliare per conoscere i trasgressori ed infliggere, ove sia d’uopo, il meritato castigo…
Diverso e, direi opposto è il sistema preventivo. Esso consiste nel far conoscere le prescrizioni e i regolamenti di un Istituto e poi sorvegliare in guisa che gli allievi abbiano sempre sopra di loro l’occhio vigile del Direttore e degli Assistenti, che come padri amorosi parlino, servano di guida ad ogni evento, diano consigli ed amorevolmente correggano, che è quanto dire: mettere gli allievi nella impossibilità di commettere mancanze. Questo sistema si appoggia tutto sopra la Ragione, la Religione, e l’ Amorevolezza; perciò esclude ogni castigo violento e cerca di tener lontani gli stessi leggeri castighi. Sembra che questo sia preferibile…”
Cosi Don Bosco scrive nel…?
(da http://www.donboscoalassio.it/SistemaPreventivo.aspx)
Il Sistema Preventivo è un vero programma di vita per Don Bosco, che si appoggia tutto sopra la ragione, la religione e l’amorevolezza, che sono gli elementi educativi fondamentali. Questi si articolano poi in mezzi e metodi che si esprimono nello spirito e nello stile della “famiglia”, in un clima serio ed impegnato, sempre temperato dalla spontaneità, dalla gioia, dall’attività individuale e di gruppo, protetta e promossa dalla presenza continua degli educatori e dalla loro assistenza. L’educatore è come il Buon Pastore, che conosce le sue pecorelle, le chiama per nome, si fa ascoltare da esse, le raccoglie e le conduce e cerca quelle in difficoltà e le difende. Al centro del Sistema Preventivo sta, quindi, l’eccezionale ed umanissima carica di bontà educativa di Don Bosco, che si concretizza nel suo amore concreto verso i ragazzi:
San Giovanni Bosco ha infatti lasciato come eredità alla Chiesa e all’umanità la sua santità fatta di un grande amore a Dio e di un totale impegno, spirituale e sociale, per i giovani (amore per il prossimo).
L’ideale del buon cristiano e dell’onesto cittadino rimarrà sempre la meta dell’impianto metodologico di Don Bosco, nella molteplicità dei contenuti, dei processi e dei mezzi educativi. Se da una parte si richiede all’educatore serietà di impegno, dall’altra egli deve operare in un clima d’amore. Il punto d’incontro delle dinamiche educative si trova nel concetto della comunità-famiglia. Gli educatori, infatti, come padri amorosi devono parlare ai giovani, dare consigli e correggere amorevolmente.
Perché il suo progetto non finisse dopo di lui, ha fondato i Salesiani di Don Bosco (SDB), le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA, talvolta dette Suore di D. Bosco o Salesiane) i Cooperatori Salesiani e l’ADMA o Associazione Di Maria Ausiliatrice. Questi avrebbero dovuto continuare la sua opera per la gioventù di tutto il mondo tenendo vivo lo spirito salesiano e il Sistema Preventivo, che è ‘la memoria dei suoi esempi come educatore’.
altra cit.
“Il Sistema Preventivo non è un libretto o un trattato di pedagogia … ma una prassi riuscita che può diventare modello e ispirazione per quanti oggi sono preoccupati di utilizzare la ‘memoria’ di una esperienza, capace di accordarsi con le mutate situazioni della condizione giovanile. Tale esperienza ha dato e continua a offrire risultati assai positivi: la sua ispirazione genuinamente evangelica ne è il motivo principale”. (Don Egidio Viganò Settimo Successore di Don Bosco alla guida dei Salesiani).
E Don Bosco dà le ragioni di questa sua preferenza, attingendo non dai libri di pedagogia ma dalla sua esperienza pluriennale di educatore di giovani.
Intanto don Bosco raccoglie intorno a sé i primi ragazzi, e organizza un oratorio festivo, inizialmente itinerante e poi stabile a Valdocco. Margherita, ormai anziana, accetta di venire a Torino ad aiutarlo, e diventa per i ragazzi “mamma Margherita”.
Don Bosco comincia a dare ricovero a degli orfani senza tetto. Insegna loro un lavoro e ad amare il Signore, canta, gioca e prega con loro.
Dai primi ragazzi arrivano anche i primi collaboratori. Si sviluppa così il suo metodo educativo, il famoso “Sistema Preventivo”: “State con i ragazzi, prevenite il peccato con ragione, religione e amorevolezza. . Diventate santi, educatori di santi. I nostri ragazzi si accorgano di essere amati”. I primi collaboratori diventano col tempo, grazie anche all’aiuto del Papa Pio IX, una Congregazione che mira alla salvezza della gioventù, combattendo tutte le povertà e facendo proprio il motto “Dammi le anime, e tieniti tutto il resto”.
Il giovane Domenico Savio è il primo dei frutti del sistema preventivo. Maria Ausiliatrice, che sempre sostenne don Bosco nella sua opera, gli ottenne numerosissime grazie, anche straordinarie, e il denaro necessario per tutte le sue imprese. Lo aiutò anche nella costruzione dell’omonima Basilica.