Cappella Pinardi
da qui è nata ogni cosa
da qui è nata ogni cosa
Ritiratomi pertanto in disparte, mi posi a passeggiare da solo e forse per la prima volta mi sentii commosso fino alle lacrime. Passeggiando e alzando gli occhi al Cielo, mio Dio, esclamai, perché non mi fate palese il luogo in cui volete che io raccolga questi fanciulli? O fatemelo conoscere o ditemi quello che debbo fare?Terminava quelle espressioni, quando giunge un cotale, di nome Pancrazio Soave che balbettando mi dice: E vero che cerca un sito per fare un laboratorio?— Non un laboratorio, ma un Oratorio.— Non so se sia lo stesso Oratorio o laboratorio; ma un sito c’è, lo venga a vedere. È di proprietà del Sig. Giuseppe Pinardi, onesta persona. Venga e farà un buon contratto.Non cercai di più. Corsi tosto da’ miei giovani; li raccolsi intorno a me e ad alta voce mi posi a gridare: — Coraggio, miei figli, abbiamo un Oratorio più stabile del passato; avremo chiesa, sacristia, camere per le scuole, sito per la ricreazione. Domenica, domenica andremo nel novello Oratorio che e colà in casa Pinardi; e loro additava il luogo.La Domenica seguente solennità di Pasqua nel giorno 12 di Aprile, si trasportarono colà tutti gli attrezzi di chiesa e di ricreazione, e andammo a prendere possesso della nuova località.
Quando Don Bosco vi entrò per la prima volta era solo una povera tettoia, bassa, appoggiata al lato nord della casa Pinardi. Era una vera “meschinità”, ricorderà Don Bosco, ma finalmente aveva trovato una casa.
Entrando nella cappella, colpisce, sulla parete di fondo, l’affresco della Resurrezione, che ricorda la Pasqua 1846, giorno in cui Don Bosco inaugurò l’antica cappella Pinardi.
Sulla destra la statua di Maria Consolatrice, che tante volte raccolse le lacrime di Don Bosco e dei suoi ragazzi. Uscendo dalla Cappella Pinardi, si incontra una minuscola sacrestia, dove Don Bosco collocò il primo laboratorio dei calzolai.
La tettoia Pinardi fu usata come cappella per sei anni, dopodichè venne adibita a sala di studio e di ricreazione e anche a dormitorio fino al 1856, quando la si demolì insieme a casa Pinardi.
Sull’area occupata dall’antica chiesetta venne ricavato un vano adibito a refettorio per Don Bosco e i primi salesiani fino al 1927. In quell’anno Don Filippo Rinaldi volle che l’ambiente fosse trasformato in cappella, a ricordo della primitiva chiesetta dell’Oratorio.
In questa chiesa i ragazzi di Don Bosco ebbero la fortuna di ascoltare il teologo Giovanni Battista Borel, zelantissimo sacerdote e amico fedele di Don Bosco, fu insigne Cooperatore e Benefattore del nascente Oratorio. Egli, che vedeva crescere ogni domenica le falangi giovanili nelle adiacenze di casa Pinardi, fu il primo ad approvare il progetto della fondazione del secondo Oratorio di San Luigi a Porta Nuova, e fu pure il primo ad avere le intime confidenze di Don Bosco sull’avvenire dell’opera sua.
È possibile visitare Cappella Pinardi tutti i giorni dalle ore 8:00 alle 18:30, compatibilmente con le celebrazioni eucaristiche o momenti di preghiera richiesti dai gruppi.