Inaugurata la nuova rampa per disabili alla Basilica Maria Ausiliatrice

Un segno concreto di accoglienza e attenzione verso tutti i fedeli: è stata inaugurata e benedetta dal Rettore, don Michele Viviano, la nuova rampa per disabili posta all’ingresso laterale sinistro della Basilica di Maria Ausiliatrice.

Durante la cerimonia, don Michele ha elevato un ringraziamento a Dio Padre, all’Ausiliatrice e a Don Bosco, sottolineando la generosità di tante persone che, da ogni parte del mondo, hanno contribuito con le loro offerte a rendere possibile questo progetto.

La rampa si inserisce in un anno liturgico particolarmente ricco di doni: ha visto infatti anche l’inaugurazione delle nuove campane della Basilica e della rinnovata Piazza Maria Ausiliatrice.

Tutte queste opere sono frutto della vicinanza e del sostegno degli amici di Don Bosco e della Basilica, che continuano a rendere vivo il carisma salesiano attraverso gesti concreti di fede e solidarietà.

26° Mostra di Presepi

Per prepararci al meglio al Santo Natale torna, dall8 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026, la tradizionale mostra dei presepi, che per la 26ma edizione sarà apprezzabile presso la Sala incontri Maria Ausiliatrice (ingresso dal lato destro della Basilica, nel cortile don Bosco).

Accesso per disabili disponibile attraverso la Basilica, in zona sacrestia.

ORARI

Domenica e Festivi

ore 9.30 – 12.30; 15.30 – 19.00

Giorni Feriali (Lunedì – Sabato)

ore 15.00 – 18.00

Chiusura

Mercoledì

Per gruppi/scolaresche è possibile prenotare visite: segreteria@basilicamariaausliatrice.it

Corso di Dizione: la buona dizione a servizio della Parola di Dio

La Basilica Maria Ausiliatrice propone un Corso di Dizione dal titolo La buona dizione a servizio della Parola di Dio, a cura della dott.ssa Paola Riva.

L’iniziativa nasce dal desiderio di offrire ai lettori delle celebrazioni e a chi aspira a diventarlo gli strumenti necessari per rendere la proclamazione della Parola un momento di autentica comunicazione e di profonda spiritualità.

La dizione non è un semplice esercizio tecnico, ma un vero e proprio servizio:

  • Una pronuncia chiara e corretta permette di trasmettere con grazia, precisione e dignità il messaggio biblico.
  • La proclamazione stessa diventa la prima forma di esegesi, rendendo comprensibile e viva la Parola di Dio per l’assemblea.

Il corso intende dunque fornire regole di base e pratiche utili per migliorare la lettura liturgica, eliminare inflessioni dialettali e valorizzare gli elementi espressivi della voce.

Il programma degli incontri

Gli incontri si svolgeranno presso la Sala Maria Ausiliatrice della Basilica Maria Ausiliatrice, secondo due percorsi distinti:

  • Per i già Lettori: quattro venerdì sera, dalle ore 20:00 alle 22:00
    • 28 novembre
    • 5 dicembre
    • 12 dicembre
    • 19 dicembre
  • Per nuovi possibili Lettori: quattro sabati mattina, dalle ore 10:00 alle 12:00
    • 29 novembre
    • 6 dicembre
    • 13 dicembre
    • 20 dicembre

La partecipazione avverrà in ordine di iscrizione, con precedenza ai lettori già attivi. È necessario ritirare e compilare il modulo di iscrizione presso la Basilica.

Contenuti e metodologia

Durante gli incontri saranno affrontati temi fondamentali per una proclamazione efficace:

  • Pronuncia corretta: regole di base e esercizi di lettura articolatoria.
  • Sillabazione e mobilità facciale: per rendere la voce più chiara e naturale.
  • Respirazione diaframmatica: utile per alleviare tensioni e migliorare l’emissione vocale.
  • Espressività della voce: per dare vita al testo e coinvolgere l’assemblea.

Il percorso sarà arricchito da esercizi pratici e momenti di confronto, con l’obiettivo di rendere ogni lettore più consapevole e capace di svolgere al meglio il proprio servizio.

Questo corso rappresenta un’occasione preziosa per chi desidera mettere la propria voce al servizio della comunità, trasformando la proclamazione della Parola in un gesto di cura, bellezza e fede.

150 anni di speranza: la Missione continua

Notizia a cura di infoANS.

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Nel pomeriggio di martedì 11 novembre 2025, nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco, cuore pulsante del carisma di Don Bosco, si è svolta la celebrazione del mandato missionario dei Salesiani di Don Bosco (SDB) e delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), in occasione del 150° anniversario della Prima Spedizione Missionaria Salesiana.

La celebrazione eucaristica, presieduta dal Rettor Maggiore, Don Fabio Attard, e concelebrata da vari consiglieri generali, numerosi missionari, Ispettori e Delegati Ispettoriali per l’Animazione Missionaria (DIAM), ha visto anche la presenza della Superiora Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Madre  Chiara Cazzuola, accompagnata da alcune delle sue Consigliere e una rapppresentanza di suore FMA, segno di una comunione viva e missionaria tra le due famiglie religiose.

Un ricordo che diventa missione

Nella sua introduzione alla celebrazione, don Michele Viviano, Rettore della Basilica, ha rievocato con emozione la sera dell’11 novembre 1875, quando Don Bosco salutò i primi dieci missionari in partenza per l’Argentina: “Chi sa che questa partenza e questo poco non siano come un seme da cui abbia a sorgere una grande pianta?”, diceva Don Bosco tra le lacrime e la speranza.

Oggi, dopo 150 anni – ha proseguito don Viviano – vogliamo ringraziare, ripensare e rilanciare”:

  • Ringraziare per i 10.700 missionari che, in questo secolo e mezzo, hanno portato il carisma salesiano in 137 Paesi del mondo;
  • Ripensare la missione in contesti multireligiosi e secolarizzati;
  • Rilanciare uno zelo missionario rinnovato, vicino ai giovani poveri e a chi ha perso il senso della vita.

“E come allora — ha concluso — anche oggi risuona l’‘inde gloria mea’: da qui la mia gloria! — la gloria di Maria Ausiliatrice, la gloria di Dio, la gloria di Don Bosco e delle sue Congregazioni”.

“Siamo servi inutili”: l’invito del Vangelo a radicarsi in Cristo

Nell’omelia, ispirata al Vangelo di Luca 17, 7‑10 (“Siamo servi inutili, abbiamo fatto quanto dovevamo fare”), Don Attard ha collegato quel momento di 150 anni fa al mandato di oggi, offrendo tre chiavi di lettura spirituale:

  1. La centralità di Cristo – “Don Bosco non inviava funzionari o amministratori, ma apostoli. Tutto nasce e trova senso solo in Cristo: senza di Lui non possiamo fare nulla, ma con Lui possiamo tutto”
  2. La Fedeltà al carisma – “Conoscere Don Bosco e viverne lo spirito significa lasciarsi plasmare dall’amore educativo, dalla fraternità e dall’allegria evangelica che rendono credibile la missione”.
  3. Servizio ai poveri – “Servire i poveri significa scegliere la povertà evangelica come via di libertà e autenticità; solo una comunità povera e sobria diventa Vangelo vivo”

Ha poi concluso: “Il Signore ci doni la forza del suo Spirito perché, come Don Bosco, viviamo e trasmettiamo la bellezza del Vangelo, radicati in Cristo, fedeli al carisma e servi dei poveri”.

Consegne delle croci missionarie

Dopo l’omelia, il Consigliere Generale per le Missioni, don Jorge Crisafulli, si è avvicinato all’ambone per proclamare i nomi dei nuovi missionari SDB della 156ª spedizione SDB. Uno dopo l’altro, ciascun missionario si è alzato, ha pronunciato con emozione il suo “Eccomi!”, e si è avvicinato all’altare.

Subito dopo, la Consigliera Generale per le Missioni delle FMA, suor Ruth del Pilar Mora Velazco, ha letto i nomi delle nuove missionarie FMA della 148ª spedizione SDB, anch’esse salutate da un corale “Eccomi!” di fiducia e disponibilità.

Il momento più toccante è stato quello della consegna delle croci missionarie: il Rettor Maggiore ha posto al collo dei Salesiani partenti la croce missionaria, mentre la Madre Generale, Madre Chiara Cazzuola, ha posto al collo delle Figlie di Maria Ausiliatrice la croce missionaria, segno di unità nella stessa chiamata missionaria e nella consacrazione ad vitam.

I missionari SDB della  156ª  spedizione

Tra le nuove destinazioni figurano Bangladesh, Mozambico, Brasile, Mongolia, Grecia, Turchia, Romania, Thailandia e altri Paesi. Accanto a loro, hanno rinnovato il mandato alcuni missionari di precedenti spedizioni, già operanti in diverse regioni del mondo.

Le missionarie FMA della 148ª spedizione

Provenienti da Vietnam, India, Corea del Sud e Italia, le nuove missionarie FMA partono per le comunità che le attendono in vari continenti, per essere segno di consolazione, fiducia e speranza evangelica tra i giovani.

Un mandato nel segno della gratitudine

La celebrazione si è conclusa con un sentito ringraziamento pronunciato da uno dei missionari a nome di tutti i partenti, che ha espresso gratitudine al Signore, alla Famiglia Salesiana e a coloro che accompagnano e sostengono la missione con la preghiera.

Al termine della Messa, i nuovi missionari SDB e FMA, insieme ai superiori, si sono recati in silenzio e preghiera adavanti alla tomba di Don Bosco, per affidargli la loro missione e chiedere la sua paterna benedizione. Lì, tra raccoglimento e canti, hanno elevato una breve preghiera per i giovani che li attendono in ogni parte del mondo e per tutti i missionari salesiani che li hanno preceduti. Il gesto si è concluso con una foto di gruppo, segno di comunione e continuità nella storia missionaria iniziata 150 anni fa proprio da quella stessa casa.

Davanti all’altare  di Maria Ausiliatrice e alla tomba di Don Bosco, Valdocco ha rinnovato ancora una volta il suo “sì” alla missione: un mandato che, da 150 anni, continua a far fiorire nel mondo la speranza evangelica e il sogno salesiano di essere “segni e portatori dell’amore di Dio ai giovani”.