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23 maggio 1920 – 2020: cento anni dall’inaugurazione del monumento a Don Bosco

Domani, 23 maggio 2020, si festeggeranno i 100 anni del monumento a Don Bosco che si trova nel piazzale davanti alla Basilica Maria Ausiliatrice di Torino, Valdocco. Il 1° settembre 1911, in occasione del Congresso Internazionale degli Exallievi si concretizzò l’idea di erigere un monumento dedicato al “Santo dei giovani”, Don Bosco. L’inaugurazione ufficiale avvenne qualche anno più tardi, a causa della Prima Guerra Mondiale, il 23 maggio 1920, alla vigilia della festa di Maria Ausiliatrice e della solennità di Pentecoste.

 

Si riporta di seguito un estratto dell’articolo pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS in merito alla ricorrenza del monumento.

Il monumento si compone di una piramide tronca e da due ali laterali che formano una sorta di altare, ed è costituito in bronzo, per la statua del santo e dei ragazzi, e per i bassorilievi, e in granito porfidico della Val Camonica per il basamento. Complessivamente, il blocco artistico misura 11,25 metri di lunghezza, per 15,65 di larghezza, ed è alto 6,50 metri.

In cima e al centro della piramide è collocato il gruppo principale costituito dalla figura del santo, circondato da 4 fanciulli; alla base della scalinata, in asse con questo, si trova il gruppo dell’“Umanità chinata al bacio della Croce” nelle vesti di una donna velata che offre a un uomo il crocifisso da baciare.

Le ali laterali sono utilizzate per rappresentare le maggiori devozioni di Don Bosco: a destra, si trova la “devozione alla SS. Eucaristia” rappresentata da un robusto operaio in adorazione, innanzi al quale una donna prega e una madre esprime la tenerezza della maternità cristiana; sulla sinistra la “devozione alla Vergine Ausiliatrice” dove un fiero indio si prostra a Maria Ausiliatrice, cui due vergini devote recano fiori.

Tutt’intorno alla piramide corre un festone con un motivo ornamentale di frutta esotica, che richiama il tema dei tre altorilievi collocati sul retro e che mostrano alcuni tra i principali ambiti di azione dei Figli spirituali di Don Bosco all’epoca del monumento: “i missionari salesiani tra gli emigranti italiani” al centro; sulla destra “le scuole professionali salesiane”, e a sinistra “le scuole agricole salesiane”.

Una volta deliberato, all’unanimità, di erigere il monumento a Don Bosco, all’interno del Consiglio direttivo della Federazione Internazionale degli Exallievi vennero costituiti un comitato promotore per la raccolta dei fondi e un comitato esecutivo per organizzare il concorso per il progetto di un monumento.

La raccolta fondi ebbe un grande successo. La somma preventivata di 200.000 £ venne presto raggiunta con le libere donazioni, con la Città di Torino che sostenne l’omaggio ad uno dei suoi cittadini più illustri con un contributo di 20.000 £.

Contemporaneamente venne avviato il concorso internazionale per la scelta del progetto. Tra 59 candidati, dopo diverse selezioni, a vincere fu Gaetano Cellini di Ravenna, perché venne ritenuto che meglio degli altri concorrenti aveva saputo catturare lo spirito di carità che aveva permeato l’attività del Santo.

L’inaugurazione fu maestosa: grande la partecipazione del pubblico, vivo e sincero l’entusiasmo da parte di tutti i presenti. Per l’occasione il comitato organizzatore dell’evento fece anche installare un sistema di illuminazione scenografica che coinvolse il monumento, la chiesa di Maria Ausiliatrice e l’oratorio adiacente.

Sul monumento a Don Bosco situato in Piazza Maria Ausiliatrice don Bruno Ferrero, Direttore del Bollettino Salesiano italiano, ha realizzato una suggestiva presentazione che ne illustra i messaggi insiti e i valori salesiani che riesce a trasmettere.

Il messaggio del Rettor Maggiore per la Pasqua 2020

Di seguito, il messaggio del Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, per la Santa Pasqua 2020 e l’intervista rilasciata al al settimanale cattolico Alfa y Omega a poco più di un mese dalla fine del 28° Capitolo Generale.

Avendo visitato numerosi Paesi, cosa pensa quando il Papa dice che siamo in “una terza guerra mondiale a pezzi” o quando parla della “globalizzazione dell’indifferenza”?

Per il mio carattere e la mia identità carismatica salesiana, tendo a guardare con speranza. Ma, certamente, penso che stiamo vivendo anni molto difficili. Molti di noi, me compreso, 20 anni fa credevamo che la strada verso la pace e verso una crescente estensione dei diritti umani nel mondo fosse lenta, ma visibile. Negli ultimi 20 anni abbiamo vissuto però una battuta d’arresto inimmaginabile, sia a causa del terrorismo internazionale, sia a causa dello sfruttamento e degli abusi nei movimenti migratori esistenti in tutto il mondo, ma anche a causa delle guerre. In questo momento, poi, siamo colpiti da questa terribile pandemia. Non avremmo mai immaginato una cosa del genere. E questa stessa pandemia sta facendo emergere il meglio di molte persone e gruppi sociali (ad esempio medici, infermieri, servizi sociali), e il peggio dell’egoismo e dell’individualismo delle nazioni. A mio parere questo è deplorevole, e non sarà facile dimenticarlo nel post-coronavirus.

Da cattolici, come possiamo affrontare la pandemia?

Prima di tutto, direi che spero che impareremo qualcosa da tutto questo. Per esempio, torneremo a uno stile di vita frenetico o riusciremo ad avere ritmi e spazi più umani? Vogliamo recuperare il tempo perduto nei consumismo o impareremo che è possibile vivere felici con l’essenziale? Continueremo senza freni nella corsa alla contaminazione del mondo o daremo una tregua al pianeta? Dopo questa pandemia, un’indifferenza ecologica come quella che continuiamo a vedere nei vertici climatici non è possibile. Inoltre, di fronte alle situazioni di povertà che aumenteranno, come cattolici, dobbiamo continuare a rispondere con generosità. In generale, in situazioni estreme, tendiamo a dare il meglio di noi stessi. Ho molta fiducia in questo. Vorrei cogliere l’occasione per invitarvi alla solidarietà, alla fraternità, alla carità e alla preghiera. Abbiamo fede in Dio, che è al nostro fianco nel nostro cammino, anche se difficile come quello attuale. Per questo voglio ricordare l’immagine di Papa Francesco che prega in Piazza San Pietro, solo, ma accompagnato da tante persone in tutto il mondo.

 

Don Ángel Fernández Artime confermato come Rettor Maggiore

Tutta l’Italia salesiana abbraccia don Ángel Fernández Artime rieletto come 10° successore di don Bosco. A lui, con obbedienza di figli, tutto il nostro affetto e la nostra preghiera per proseguire la missione di don Bosco per i giovani.

Si riporta di seguito il comunicato publicato oggi dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

(ANS – Roma) – Il Capitolo Generale 28° della Congregazione Salesiana ha rinnovato a Don Ángel Fernández Artime il mandato di Rettor Maggiore, per il sessennio 2020-2026. L’elezione è avvenuta al primo scrutinio.

Don Ángel Fernández Artime, 59 anni, è nato il 21 agosto 1960 a Gozón-Luanco, nelle Asturie, Spagna; ha emesso la sua prima professione il 3 settembre 1978, i voti perpetui il 17 giugno 1984 a Santiago de Compostela ed è stato ordinato sacerdote il 4 luglio 1987 a León.

Originario dell’Ispettoria di Spagna-León, ha conseguito la Laurea in Teologia Pastorale e la Licenza in Filosofia e Pedagogia.

È stato Delegato di Pastorale giovanile, Direttore della scuola di Ourense, membro del Consiglio e Vicario ispettoriale e, dal 2000 al 2006, Ispettore. È stato membro della commissione tecnica che ha preparato il Capitolo Generale 26. Nel 2009 è stato nominato Ispettore dell’Argentina Sud, e grazie a tale incarico ha anche avuto modo di conoscere e collaborare personalmente con l’allora arcivescovo di Buenos Aires, card. Jorge Mario Bergoglio, oggi Papa Francesco.

Nel dicembre del 2013 venne nominato Superiore dell’Ispettoria “Spagna-Maria Ausiliatrice” – incarico che tuttavia non ha mai svolto perché prima di essere insediato come Ispettore è stato eletto dal Capitolo Generale 27, anche in quel caso al primo scrutinio, come Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana. Era il 25 marzo del 2014.

La Messa di inizio del 28° Capitolo Generale

Benvenuti a Valdocco dove tutti siamo nati come Salesiani. I Becchi, luogo natìo del nostro padre Don Bosco, e Valdocco, luogo del primo Oratorio stabile e della nascita della nostra Congregazione sono pieni di significato e di senso per ciascuno di noi. Più volte ho affermato, in varie occasioni, che qui, a Valdocco, tutto ci parla.

Benvenuti al Ventottesimo Capitolo Generale qui a Valdocco, dove ritorniamo dopo sessantadue anni dall’ultimo capitolo qui celebrato.

Queste le parole di benvenuto del Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, all’inizio dell’Omelia della Messa di inizio del 28° Capitolo Generale avvenuta domenica scorsa – 16 febbraio – presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco. A concelebrare insieme al Rettore, il Vicario don Francesco Cereda e l’Ispettore ICP don Enrico Stasi.

Una Basilica gremita non solo dai tanti confratelli provenienti da tutto il mondo per vivere il Capitolo dal tema “Quali salesiani per i giovani d’oggi?”, ma anche di molti fedeli che hanno voluto partecipare alla celebrazione.

In questa prima settimana i lavori del Capitolo saranno rivolti soprattutto all’ascolto e alla riflessione in merito alle relazioni del Rettor Maggiore e del suo Consiglio sullo stato della Congregazione, oltre che alla creazione di un clima di discernimento.

Al mattino di sabato 22 febbraio invece, vi sarà la cerimonia di apertura ufficiale del CG28, che sarà trasmessa anch’essa in diretta.

Diretta ANS – Domenica 16 Febbraio Ore 18.30

Celebrazione Eucaristica di inizio Capitolo generale 28

Presiede il Rettor Maggiore dei Salesiani

Publiée par Agenzia Info Salesiana – Ans sur Dimanche 16 février 2020

Rivivi il momento:

CG28: vivere il Capitolo anche a distanza

Mancano 5 giorni all’inizio del 28° Capitolo Generale (CG28) della Congregazione Salesiana che si terrà a Valdocco fino al 4 aprile. L’apertura del Capitolo con la S.Messa delle ore 18.30 di domenica 16 febbraio sarà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook di ANS e sul sito sdb.org. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato in data odierna dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

CG28: tutte le informazioni per vivere il Capitolo anche a distanza

(ANS – Roma) – Mancano cinque giorni all’inizio del 28° Capitolo Generale (CG28) della Congregazione Salesiana: il principale segno dell’unità della Congregazione nella sua diversità, l’incontro fraterno nel quale i salesiani compiono una riflessione comunitaria per mantenersi fedeli al Vangelo e al carisma del Fondatore e sensibili ai bisogni dei tempi e dei luoghi. Da domenica prossima, 16 febbraio, fino a sabato 4 aprile, oltre 240 Capitolari saranno impegnati presso la Casa Madre della Congregazione, a Torino-Valdocco, per rispondere alla domanda guida del Capitolo: “Quali salesiani per i giovani d’oggi?”.

Data l’importanza di quest’appuntamento, un grande impegno sarà posto per realizzare un’efficace comunicazione dell’evento.

Le attività avranno inizio domenica prossima, 16 febbraio, con l’Eucaristia che verrà celebrata alle ore 18:30 (UTC+1) nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino, e che sarà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook di ANS e sul sito sdb.org

Nella prima settimana i lavori saranno rivolti soprattutto all’ascolto e alla riflessione in merito alle relazioni del Rettor Maggiore e del suo Consiglio sullo stato della Congregazione, oltre che alla creazione di un clima di discernimento.

Al mattino di sabato 22 è invece prevista la cerimonia di apertura ufficiale del CG28, che sarà trasmessa anch’essa in diretta.

Nelle successive settimane di lavori, tutti coloro che non potranno fisicamente essere presenti a Valdocco, potranno ricevere aggiornamenti costanti grazie al vasto apparato comunicativo posto in essere dal Dicastero di Comunicazione Sociale.

Grazie al lavoro della Segreteria del CG28, della Segreteria di Comunicazione e di ANS, che le affiancherà da Torino, le informazioni verranno diffuse su vari canali:

  • sul sito di ANS sarà possibile trovare una cronaca giornaliera delle attività del CG28, oltre ad interviste ai Capitolari e approfondimenti su temi specifici dell’assise. Per non perdere alcuna novità, si ricorda l’opportunità d’iscrizione alla NewsLetter.
  • su sdb.org si troveranno documenti e relazioni ufficiali, oltre alle foto delle varie giornate del CG28.
  • sulle pagine social di ANS (Facebook, Twitter, Instagram, Flickr e ANSChannel su YouTube) verranno condivisi materiali audiovisivi e brevi messaggi e interviste.

Attraverso quest’articolato apparato, e altre iniziative che verranno attivate a lavori in corso, la Congregazione intende non solo informare salesiani e collaboratori nella missione sull’avanzamento del CG28, ma anche favorire il dialogo nelle Ispettorie e nelle comunità e suscitare una riflessione condivisa a livello globale.

Veglia di preghiera 30 gennaio – Festa di don Bosco

Nella serata di ieri, 30 gennaio, vigilia della festa di Don Bosco, il Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, ha animato un momento di preghiera nella Basilica di Maria Ausiliatrice ricordando le parole che Papa Francesco rivolse ai giovani quando nel 2015 si recò in visita presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco:

“Il Papa ci ha lasciato tre compiti che dobbiamo impegnarci a svolgere. In primo luogo ha affermato che le anime dei ragazzi e delle ragazze sono aperte alla vita e all’incontro con Dio, e noi come Famiglia Salesiana dobbiamo accompagnarli in questa fase essenziale”.

In seguito, il Rettor Maggiore ha invitato tutta la Famiglia Salesiana a collaborare con l’obiettivo fondamentale di “salvare le anime, lavorare con i giovani e servire i più poveri”, concludendo con la richiesta “di non deludere le aspirazioni profonde che i giovani hanno. Quali aspirazioni? Il bisogno di vita, di apertura, di gioia, di libertà, di futuro e di collaborare alla costruzione di un mondo più giusto e fraterno”.

Al termine veglia, dall’altare in cui si trova il corpo di San Giovanni Bosco, don Ángel ha impartito la benedizione di Dio a tutti i presenti e a tutta la Famiglia Salesiana del mondo.

La veglia di preghiera aspettando don Bosco

Nella serata di ieri, mercoledì 29 gennaio 2020, si è svolta la veglia di preghiera “itinerante” a Valdocco, in preparazione alla festa ormai prossima di San Giovanni Bosco.

Don Guido Enrico, Rettore della Basilica,  ha invitato i partecipanti a compiere un cammino verso tre luoghi significativi di Valdocco: il cortile principale dove si trova la statua di Don Bosco, la Cappella di San Francesco di Sales e la Basilica di Maria Ausiliatrice:

“Perché vogliamo ricordare Don Bosco nella storia e ricordarlo oggi”.

L’incontro ha così avuto inizio alle ore 21.00 presso il cortile di Valdocco per poi proseguire nella chiesa di San Francesco di Sales ed infine davanti all’urna del Santo, nella Basilica di Maria Ausiliatrice.

“Don Bosco ha fatto di questo luogo uno spazio di dialogo e di incontro con i giovani”.

Il tutto è stato animato da alcuni passi della Parola, dai canti, dalle preghiere e dalla meditazione, con una partecipazione attiva da parte dei presenti. Per l’occasione, alcuni momenti di riflessione sono stati guidati dallo spettacolo di Sand Art, a cura di Compagnie Sabbie Luminose, attraverso la rappresentazione con la sabbia di alcuni episodi ripresi dalla vita di don Bosco.

L’incontro si è poi concluso in Basilica con la tradizionale “Buona Notte” salesiana da parte del Rettore Maggiore, don Ángel Fernández Artime:

“Dire Don Bosco è dire Maria Ausiliatrice. Il Santo dei giovani aveva la profonda convinzione che era Lei che faceva tutto. Ma non possiamo pensare a Don Bosco senza la presenza di sua madre, Mamma Margherita. Don Bosco non è nato ricco. Don Bosco è nato in una famiglia, con la fragilità di un bambino e la sua vita è stata segnata dai sacrifici e dalla presenza di Dio e di Mamma Margherita. Oggi è il momento di ringraziare per la sua vita. Senza Don Bosco non saremmo oggi qui come Famiglia Salesiana”.

(ANS)

Rivivi l’evento

GSFS 2020 – 4° Giorno: Incontro conclusivo

“SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ, COME IN CIELO COSÌ IN TERRA”
(MT 6,10)

Buoni Cristiani e Onesti Cittadini

Si avvia la quarta giornata del GSFS 2020 con la Celebrazione eucaristica presieduta dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice.

A seguire, l’incontro conclusivo in teatro per la condivisione dei lavori di gruppo, i ringraziamenti e i saluti finali.

  1. Continuare a crescere come la Famiglia di Don Bosco;
  2. Mettere in atto nelle diverse realtà e con i propri tratti caratteristici la “politica del Padre Nostro”;
  3. Dare visibilità al bene che si compie.

Questi sono i tre messaggi conclusivi che il Rettor Maggiore ha in quest’ultima giornata dal palco del teatro di Valdocco, a conclusione delle XXXVIII Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana.

Durante i lavori di gruppo in queste giornate, sono state portate alla luce le necessità individuate per vivere tutti insieme la “politica del Padre Nostro”: trovare il giusto equilibrio tra spiritualità e impegno, tra buon cristiano e onesto cittadino; dare risposte concrete alle necessità attuali dei giovani; dare testimonianza come credenti credibili; lavorare in unità, nelle comunità, così come nei gruppi della Famiglia Salesiana.

GSFS 2020 – 3° Giorno: Onesti cittadini con spirito salesiano in quest’oggi

“SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ, COME IN CIELO COSÌ IN TERRA”
(MT 6,10)

Buoni Cristiani e Onesti Cittadini

 

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Si avvia la terza giornata del GSFS 2020 con la preghiera.

La mattinata è poi proseguita con la tavola rotonda sul tema “Onesti cittadini/e con spirito salesiano in quest’oggi” con Emma Ciccarelli, salesiana cooperatrice, Joaquín Martín Calleja, coordinatore dell’accompagnamento delle scuole salesiane in Andalusia e nelle Canarie, Jorge Santos ex allievo di Lisbona, Nico Lotta, salesiano cooperatore dell’Ispettoria della Sicilia e Presidente del VIS.

Emma Ciccarelli, salesiana cooperatrice dal 1991. Ha ricoperto vari incarichi nella famiglia salesiana e attualmente è vicepresidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari e rappresenta le famiglie all’interno della Consulta Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana:

Io ho fatto scienze politiche a suo tempo e vivo la cittadinanza attiva in modo particolare sia all’interno della famiglia salesiana, sia nei miei incarichi di responsabilità, sia adesso. 

La fede va incarnata. Il Natale che abbiamo appena vissuto insieme ci dice di un Gesù che scende sulla terra e che si fa uomo e che vive le problematiche dell’umano. Le problematiche del quotidiano ci appartengono tutte. Non siamo solo abitatori del cielo ma di questa terra in cui ogni persona ha dei bisogni. Mettersi in ascolto di questi bisogni, rispondere non solo con la vicinanza ma anche costruendo una società più giusta, credo che è un nostro imperativo come salesiani perché veniamo da un mandato che ci ha lasciato don Bosco che è quello di una carità apostolica e incarnare l’amore per i giovani in opere concrete.

Joaquín Martín Calleja, coordinatore dell’accompagnamento delle scuole salesiane in Andalusia e nelle Canarie:

Ho vissuto come onesto cittadino nella scuola, dove vivo il mio progetto di vita come salesiano. Per me la scuola è un luogo di incontro per i giovani ed è un’opportunità grandissima per prendersi cura del maggior numero dei giovani, che hanno voglia di impegnarsi. Una piattaforma di salvezza integrale della persona. È fondamentale considerare la persona in modo integrale. 

Jorge Santos ex allievo di Lisbona:

Io penso che oggi dobbiamo avere un’educazione più forte nella partecipazione attiva dei giovani, nel governo dei Paesi, nel Parlamento e nelle strutture governative. Oggi mancano leader cristiani in Europa. Partecipiamo molto poco nelle strutture governative dell’Europa. 

Nico Lotta è salesiano cooperatore dell’Ispettoria della Sicilia e Presidente del VIS:

Quando educhiamo da che parte stiamo? Vorrei condividere con voi da parte stiamo di fronte a un fenomeno epocale e strutturale della migrazione, soprattutto rispetto ai giovani vittima del traffico di esseri umani. La nostra congregazione, la nostra famiglia salesiana, come ci ricorda don Angel è profondamente legata al fenomeno migratorio. Don Bosco stesso è un migrante che inizia la sua opera con ragazzi migranti, invia i primi missionari al servizio dei migranti in Italia e ancora in tante parte del mondo si continua questo servizio con questo spirito, pienamente inseriti nel carisma salesiano. La sfida degli onesti cittadini la dobbiamo vivere insieme. 

Successivamente, hanno preso parte alle testimonianze le Ex Allieve di Maria Ausiliatrice della provincia di Cuneo.

Questo pomeriggio la giornata proseguirà con la visita guidata alla città di Torino, alla scoperta delle radici del carisma dei santi sociali che hanno dato testimonianza in questo territorio.

Alle 17:30 i partecipanti si ritroveranno a Valdocco per la condivisione per gruppi di appartenenza con a seguire la cena e la Festa in famiglia nella serata.

GSFS 2020 – 2° Giorno: Approfondimenti, testimonianze e lavori di gruppo!

“SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ, COME IN CIELO COSÌ IN TERRA”
(MT 6,10)

Buoni Cristiani e Onesti Cittadini

Si avvia la seconda giornata del GSFS 2020 con la preghiera in teatro guidata dalla Fraternità Contemplativa Salesiana Maria di Nazaret.

Alle ore 9:00 è seguita la conferenza “Buoni cristiani”, con l’intervento a cura di Mons. Sebastià Taltavull, vescovo di Mallorca (Spagna) il quale ha coniugato il tema della Strenna nel contesto cittadino attuale.

L’incontro è continuato con gli approfondimento della relazione e i lavoro di gruppo, concludendo questa prima parte della giornata con l’Eucaristia in Basilica alle ore 11.45 presieduta dallo stesso Mons. Taltavull.

Nel pomeriggio, sono riprese le attività in teatro con un primo momento di “allegria in movimento” con l’animazione sul palco dei giovani del noviziato; successivamente è seguito un momento dedicato alle domande rivolte a Mons. Taltavull elaborate nei lavori di gruppo del mattino.

In seguito, il pomeriggio è stato animato dalla forte testimonianza dei ragazzi siriani dell’Oratorio Salesiano di Aleppo con don Pierre Jabloyan:

“Mi chiamo Cesar e sono di Aleppo. Parlo della mia esperienza e dell’esperienza di tutti quelli che vivono in Medio Oriente e in modo particolare in Siria. Anzitutto voglio raccontarvi delle cose positive. Sono uno studente di medicina al sesto anno e allo stesso tempo faccio servizio di animazione, accompagnamento e catechismo in oratorio e lavoro con i mezzi di comunicazione. Queste sono cose che ogni giovane dovrebbe vivere in modo normale. Queste opportunità sono normali ma vissute anche in un tempo non normale. Quando facevo il liceo tutto andava bene, avevo tutta la mia famiglia accanto prima dell’inizio della guerra. In meno di un anno i miei fratelli sono andati via dal Paese a causa della guerra e tutto il peso della famiglia è ricaduto su di me. Dopo un certo periodo il mio papà è stato ferito da una scheggia di mortaio alla gamba. Dopo un tempo si è ripreso. Avevo due possibilità: o stare a casa con tutta la paura senza far niente o aprirmi, vivere la mia vita normale e adattarmi a tutto quello che c’era. Ho scelto la seconda e ho preso una decisione: vivere il mio quotidiano con tutte le piccole cose che trovo nel quotidiano. Ho cominciato a far attenzione al mio linguaggio, usando piccole parole di rispetto e gentilezza. Queste parole bastava dirle per illuminare una persona. E piano pian sentivo la gente che diceva: “questo è un cristiano”. Per me era una grande cosa far testimonianza in questo modo. Grazie.” 

Cesar Ward 

“Buonasera sono Sally, di Damasco. Quando ho saputo di questa testimonianza ho avuto un po’ di difficoltà specialmente per tutto quello che ho passato. Nei nostri Paesi c’è una difficoltà e allo stesso tempo ci piace vivere nelle zone pulite e ordinate. Poi tra una notte e l’altra, come una sorpresa ci siamo dovuti aprire ad un altro tipo di mondo in cui troviamo delle sfide. Lavoro in una radio nazionale e anche il clima è un po’ difficile. Il contesto in cui lavoro, la gente, è chiaro che non ha un approccio alla fede o ha una fede debole. Durante la guerra in Siria tanti giovani hanno avuto una scossa molto forte. In radio mi guardavano come una ragazza che viveva in un altro pianeta per la fede che comunico. All’inizio ho avuto tanti problemi perché mi prendevano in giro per il mio credo. E di fronte a questa situazione mi sono adattata lavorando giorno dopo giorno. Piano piano la situazione è cominciata a cambiare: i miei colleghi hanno cominciato a capire la situazione e si sono allontanati da un certo fondamentalismo, da uno sguardo rigido verso di me. Hanno cominciato ad avvicinarsi per chiedere delle informazioni sul cristianesimo, sull’eucarestia, sul Padre, Figlio e Spirito Santo. L’ultima volta ho presentato un programma in radio che racconta delle situazioni nel mondo. Ho avuto il permesso di fare le ultime due puntate sulla morte e risurrezione di Gesù Cristo. Quest’idea era nella mia testa, era come un sogno. E un giorno ho preso coraggio chiedendo il supporto dello Spirito Santo. Sono andata dal direttore a presentargli quest’idea. Eravamo d’accordo di presentarla come un punto di vista della fede, anche accettabile dall’ascoltatore non cristiano. Lui mi ha sorpreso quando mi ha detto di non cambiare nulla. Mi ha chiesto di presentare la morte e la risurrezione dal punto di vista della fede cristiana, senza cambiare niente. Abbiamo lavorato a queste due puntate e sono andate in onda durante il triduo pasquale. Per chi è nel Medio Oriente sa bene che non è normale, specialmente nelle radio nazionali dei Paesi di maggioranza musulmana. Così ho potuto vivere il mio cristianesimo in questo modo, in modo corretto anche. Grazie.”

Sally Abou Jamra 

Successivamente la parola è passata a Italo Canaletti, Andrea Zapparoli, Giovanni costanza e Valerio Martorana facenti parte dei Salesiani Cooperatori ed Ex-Allievi, i quali  hanno dato testimonianza della formazione nell’impegno civico.

Il pomeriggio si è poi concluso con i lavori di gruppo sul tema “Buoni cristiani e onesti cittadini nel quotidiano“.

Il secondo giorno GSFS 2020 terminerà con la veglia di preghiera presso la Basilica di Maria Ausiliatrice alle ore 20.45.