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La Voce e il Tempo: Mostra “Exodus” a Maria Ausiliatrice
/in News en /da admin4675La Voce e il Tempo dedica un articolo alla mostra “Exodus” esposta nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco. Si riporta di seguito l’articolo che sarà pubblicato domenica 17 novembre 2019, a cura di Federica Bello.
«Exodus»: l’arte contro l’odio nel mondo
MARIA AUSILIATRICE – UNA MOSTRA DI TREDICI GRANDI TELERI PER DENUNCIARE IL DRAMMA DELLE MIGRAZIONI E DEGLI EFFETTI DEI CONFLITTI SULLA VITA DI UOMINI, DONNE E BAMBINI
Così Safet Zec, pittore e incisore nato in Bosnia nel 1943 e costretto a fuggire dalla Jugoslavia nel 1992 a causa del conflitto, descrive il senso della sua opera «Child Triptyc» (tempera su carta e tela di 3 metri per 6 circa) che fa parte del ciclo «Exodus» che fino al 20 dicembre si può ammirare nell’allestimento realizzato all’interno della basilica torinese di Maria Ausiliatrice. Una mostra di tredici grandi teleri realizzati dall’artista per denunciare il dramma delle migrazioni e degli effetti dei conflitti sulla vita di uomini donne e bambini, voluta dai salesiani di Valdocco e da Amici di Don Bosco per richiamare l’attenzione sulla situazione di tanti giovani e ragazzi come Alan, vittime dell’odio e della tratta.
Tra le opere, significativo l’accostamento di «Man with children» accanto alla cappella che accoglie il Santo:
La mostra è approdata a Torino dopo Venezia e Roma ed è visitabile tutti i giorni dalle ore 10 alle 16, compatibilmente con le celebrazioni eucaristiche. L’ingresso è libero.
Federica BELLO
La Voce e il Tempo: Mostra “Exodus” a Maria Ausiliatrice
/in News /da admin4675La Voce e il Tempo dedica un articolo alla mostra “Exodus” esposta nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco. Si riporta di seguito l’articolo che sarà pubblicato domenica 17 novembre 2019, a cura di Federica Bello.
«Exodus»: l’arte contro l’odio nel mondo
MARIA AUSILIATRICE – UNA MOSTRA DI TREDICI GRANDI TELERI PER DENUNCIARE IL DRAMMA DELLE MIGRAZIONI E DEGLI EFFETTI DEI CONFLITTI SULLA VITA DI UOMINI, DONNE E BAMBINI
Così Safet Zec, pittore e incisore nato in Bosnia nel 1943 e costretto a fuggire dalla Jugoslavia nel 1992 a causa del conflitto, descrive il senso della sua opera «Child Triptyc» (tempera su carta e tela di 3 metri per 6 circa) che fa parte del ciclo «Exodus» che fino al 20 dicembre si può ammirare nell’allestimento realizzato all’interno della basilica torinese di Maria Ausiliatrice. Una mostra di tredici grandi teleri realizzati dall’artista per denunciare il dramma delle migrazioni e degli effetti dei conflitti sulla vita di uomini donne e bambini, voluta dai salesiani di Valdocco e da Amici di Don Bosco per richiamare l’attenzione sulla situazione di tanti giovani e ragazzi come Alan, vittime dell’odio e della tratta.
Tra le opere, significativo l’accostamento di «Man with children» accanto alla cappella che accoglie il Santo:
La mostra è approdata a Torino dopo Venezia e Roma ed è visitabile tutti i giorni dalle ore 10 alle 16, compatibilmente con le celebrazioni eucaristiche. L’ingresso è libero.
Federica BELLO
“Lo sviluppo è il nuovo nome della pace”: Tavola Rotonda a Valdocco in ricordo di Maurizio Baradello
/in News en /da admin4675Italia – “Lo sviluppo è il nuovo nome della pace”. Tavola Rotonda a Torino in ricordo di Maurizio Baradello
(ANS – Torino) – È stata realizzata lo scorso 9 novembre, in concomitanza con l’assemblea annuale dell’ong salesiana “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” (VIS) con i Presidi territoriali, la tavola rotonda in ricordo di Maurizio Baradello, tra i soci fondatori del VIS, scomparso nel maggio 2017.
L’incontro, aperto a tutti, è stato dedicato alla promozione di società pacifiche ed inclusive ai fini dello sviluppo sostenibile, in linea con l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 16 dell’Agenda ONU 2030 “Pace, Giustizia e Istituzioni solide”. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sono stati ideati dalle Nazioni Unite nel 2015 e riguardano temi che tutti i Paesi si impegnano ad affrontare entro il 2030, da qui l’Agenda 2030 che include in totale 17 Obiettivi.
La tavola rotonda, “Lo sviluppo è il nuovo nome della pace”, ha avuto luogo a Torino-Valdocco presso la sede dei Salesiani di Don Bosco. Ad aprire l’evento sono stati i saluti istituzionali e l’introduzione alla Tavola Rotonda del Presidente del VIS, Nico Lotta.
Tra i relatori, si segnalano: Gianni Vaggi, Consigliere nel Comitato Esecutivo del VIS e direttore del Master in Cooperazione allo Sviluppo presso l’università di Pavia, e Maria Bottiglieri, dell’Ufficio Cooperazione Internazionale del Comune di Torino, che parlerà del progetto NUR (New Urban Resources) implementato dal Comune di Torino, insieme al VIS, in Palestina sulle energie rinnovabili.
“Lo sviluppo è il nuovo nome della pace”: Tavola Rotonda a Valdocco in ricordo di Maurizio Baradello
/in News /da admin4675Italia – “Lo sviluppo è il nuovo nome della pace”. Tavola Rotonda a Torino in ricordo di Maurizio Baradello
(ANS – Torino) – È stata realizzata lo scorso 9 novembre, in concomitanza con l’assemblea annuale dell’ong salesiana “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” (VIS) con i Presidi territoriali, la tavola rotonda in ricordo di Maurizio Baradello, tra i soci fondatori del VIS, scomparso nel maggio 2017.
L’incontro, aperto a tutti, è stato dedicato alla promozione di società pacifiche ed inclusive ai fini dello sviluppo sostenibile, in linea con l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 16 dell’Agenda ONU 2030 “Pace, Giustizia e Istituzioni solide”. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sono stati ideati dalle Nazioni Unite nel 2015 e riguardano temi che tutti i Paesi si impegnano ad affrontare entro il 2030, da qui l’Agenda 2030 che include in totale 17 Obiettivi.
La tavola rotonda, “Lo sviluppo è il nuovo nome della pace”, ha avuto luogo a Torino-Valdocco presso la sede dei Salesiani di Don Bosco. Ad aprire l’evento sono stati i saluti istituzionali e l’introduzione alla Tavola Rotonda del Presidente del VIS, Nico Lotta.
Tra i relatori, si segnalano: Gianni Vaggi, Consigliere nel Comitato Esecutivo del VIS e direttore del Master in Cooperazione allo Sviluppo presso l’università di Pavia, e Maria Bottiglieri, dell’Ufficio Cooperazione Internazionale del Comune di Torino, che parlerà del progetto NUR (New Urban Resources) implementato dal Comune di Torino, insieme al VIS, in Palestina sulle energie rinnovabili.
Valdocco con gli occhi di… La tipografia
/in News en /da admin4675A 108 giorni dall’inizio del Capitolo Generale 28, continuano le interviste ANS ai membri della Comunità Salesiana di Valdocco alla scoperta dei luoghi più significativi. Questa settimana è il Sig. Luigi Bacchin il protagonista di “Valdocco con gli occhi di…”. Si riporta l’articolo pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS in merito.
(ANS – Roma) – La tipografia salesiana è stata costruita da Don Bosco nel 1883. La fece aprire per far stampare le sue edizioni, che generalmente venivano stampate fuori Torino, ma anche per dare un lavoro ai ragazzi. A raccontarci della tipografia salesiana di Valdocco è il suo responsabile, il sig. Luigi Bacchin, che ne parla nell’ambito del progetto “Interviste con gli occhi di…”.
A 108 giorni esatti dall’inizio del Capitolo Generale 28, il sig. Bacchin ci racconta la storia e l’evoluzione della tipografia, dai primi anni in cui si stampava con l’utilizzo dei caratteri mobili, fino all’avvento delle nuove tecnologie.
La tipografia è stata infine chiusa nel 2012, all’indomani dei festeggiamenti per il 150° anniversario dalla fondazione. Nel 2013, tuttavia, i superiori hanno deciso di tenere aperto l’ambiente e di esporvi macchine antiche, così da ricreare l’ambiente della tipografia, come era ai tempi di Don Bosco.
Valdocco con gli occhi di… La tipografia
/in News /da admin4675A 108 giorni dall’inizio del Capitolo Generale 28, continuano le interviste ANS ai membri della Comunità Salesiana di Valdocco alla scoperta dei luoghi più significativi. Questa settimana è il Sig. Luigi Bacchin il protagonista di “Valdocco con gli occhi di…”. Si riporta l’articolo pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS in merito.
(ANS – Roma) – La tipografia salesiana è stata costruita da Don Bosco nel 1883. La fece aprire per far stampare le sue edizioni, che generalmente venivano stampate fuori Torino, ma anche per dare un lavoro ai ragazzi. A raccontarci della tipografia salesiana di Valdocco è il suo responsabile, il sig. Luigi Bacchin, che ne parla nell’ambito del progetto “Interviste con gli occhi di…”.
A 108 giorni esatti dall’inizio del Capitolo Generale 28, il sig. Bacchin ci racconta la storia e l’evoluzione della tipografia, dai primi anni in cui si stampava con l’utilizzo dei caratteri mobili, fino all’avvento delle nuove tecnologie.
La tipografia è stata infine chiusa nel 2012, all’indomani dei festeggiamenti per il 150° anniversario dalla fondazione. Nel 2013, tuttavia, i superiori hanno deciso di tenere aperto l’ambiente e di esporvi macchine antiche, così da ricreare l’ambiente della tipografia, come era ai tempi di Don Bosco.