La Don Bosco Story è finita ma continua a vivere sui muri di Valdocco

Dopo due settimane di lavoro, le bombolette spray di Mr. Wany, domenica sera, torneranno nelle loro valigie per confrontarsi con nuovi muri. Su quelli all’angolo fra via Maria Ausiliatrice e via Cigna che circondano la Casa Madre dei Salesiani a Valdocco, rimarrà l’impronta dello street artist brindisino, che ha creato nuove connessioni fra i Figli di Don Bosco e il territorio in cui è nata l’esperienza degli oratori e delle scuole professionali.

Dedicati al 150° anniversario di consacrazione della Basilica di Maria Ausiliatrice, i 170 metri quadri di graffito hanno suscitato reazioni non solo nei i giovani, legati, per motivi generazionali, alla cultura dell’hip hop e della street art, ma anche nei residenti e nei visitatori di Valdocco,  – entusiasti della performance figurativa di Mr. Wany, e valorizzato un angolo di quartiere che apre alla Torino dei problemi sociali ma anche della solidarietà attiva.

A chiudere la narrazione della vita di Don Bosco, un volto espressionista del santo dei giovani chiude lo sguardo dei passanti, dopo che date e suggestioni figurative hanno evocato la sua infanzia e  l’opera avviata con i ragazzi di strada nella Torino dell’Ottocento.

La Don Bosco Story sarà una sorpresa piacevole per gli abitanti del quartiere Aurora, per i pellegrini che quotidianamente visitano la Basilica di Maria Ausiliatrice e per i nuovi salesiani e i loro amici che a fine mese celebreranno la partenza missionaria, ossia il mandato ad andare fra i giovani più svantaggiati nei paesi in via di sviluppo.

È anche per questa ragione che Missioni Don Bosco ha curato l’iniziativa: l’immagine di una famiglia religiosa attenta ai giovani e in grado di parlare il loro linguaggio come in origine, è una bella impronta che i missionari di oggi possono e devono portare con  sé.

La performance di Mr. Wany è stata documentata con riprese fotografiche e audiovisive che saranno messe a disposizione dei giornalisti; verrà realizzato anche un video-reportage prodotto da BaseZero di Stefano Cravero e Enrico Bisi, regista del documentario cult “Numero Zero, Alle Origini del Rap Italiano”.

L’iniziativa ha mosso l’attenzione delle istituzioni e degli operatori culturali del quartiere: nella giornata di ieri, un gruppo di professionisti del Balletto Teatro Torino della Scuola di danza di Loredana Furno ha voluto portare il suo omaggio con un flash mob, e si profila una sorta di inaugurazione con il presidente della Circoscrizione 7, Luca Deri, per rimarcare il legame di Don Bosco con questo territorio.

La Don Bosco Story è finita ma continua a vivere sui muri di Valdocco

Dopo due settimane di lavoro, le bombolette spray di Mr. Wany, domenica sera, torneranno nelle loro valigie per confrontarsi con nuovi muri. Su quelli all’angolo fra via Maria Ausiliatrice e via Cigna che circondano la Casa Madre dei Salesiani a Valdocco, rimarrà l’impronta dello street artist brindisino, che ha creato nuove connessioni fra i Figli di Don Bosco e il territorio in cui è nata l’esperienza degli oratori e delle scuole professionali.

Dedicati al 150° anniversario di consacrazione della Basilica di Maria Ausiliatrice, i 170 metri quadri di graffito hanno suscitato reazioni non solo nei i giovani, legati, per motivi generazionali, alla cultura dell’hip hop e della street art, ma anche nei residenti e nei visitatori di Valdocco,  – entusiasti della performance figurativa di Mr. Wany, e valorizzato un angolo di quartiere che apre alla Torino dei problemi sociali ma anche della solidarietà attiva.

A chiudere la narrazione della vita di Don Bosco, un volto espressionista del santo dei giovani chiude lo sguardo dei passanti, dopo che date e suggestioni figurative hanno evocato la sua infanzia e  l’opera avviata con i ragazzi di strada nella Torino dell’Ottocento.

La Don Bosco Story sarà una sorpresa piacevole per gli abitanti del quartiere Aurora, per i pellegrini che quotidianamente visitano la Basilica di Maria Ausiliatrice e per i nuovi salesiani e i loro amici che a fine mese celebreranno la partenza missionaria, ossia il mandato ad andare fra i giovani più svantaggiati nei paesi in via di sviluppo.

È anche per questa ragione che Missioni Don Bosco ha curato l’iniziativa: l’immagine di una famiglia religiosa attenta ai giovani e in grado di parlare il loro linguaggio come in origine, è una bella impronta che i missionari di oggi possono e devono portare con  sé.

La performance di Mr. Wany è stata documentata con riprese fotografiche e audiovisive che saranno messe a disposizione dei giornalisti; verrà realizzato anche un video-reportage prodotto da BaseZero di Stefano Cravero e Enrico Bisi, regista del documentario cult “Numero Zero, Alle Origini del Rap Italiano”.

L’iniziativa ha mosso l’attenzione delle istituzioni e degli operatori culturali del quartiere: nella giornata di ieri, un gruppo di professionisti del Balletto Teatro Torino della Scuola di danza di Loredana Furno ha voluto portare il suo omaggio con un flash mob, e si profila una sorta di inaugurazione con il presidente della Circoscrizione 7, Luca Deri, per rimarcare il legame di Don Bosco con questo territorio.