La festa per i 150 anni della Basilica di Maria Ausiliatrice sulle reti sociali

La festa di Maria Ausiliatrice celebrata nei giorni scorsi a Torino è stata trasmessa in diretta per la prima volta anche con un commento in spagnolo. In totale, attraverso Facebook, sono state raggiunte oltre 140mila persone.

Le reti sociali hanno permesso che le celebrazioni torinesi della festa di Maria Ausiliatrice uscissero dai confini dell’Italia e si proiettassero in tutti i continenti. Le persone che hanno avuto accesso alle informazioni sulla processione di Maria Ausiliatrice e le Messe e gli eventi tenutisi tra il 23 e il 24 maggio a Torino sono state in totale 147mila circa; e il numero di persone che hanno seguito gli eventi in diretta sono state oltre 88.200.

La festa di Maria Ausiliatrice ha sempre suscitato interesse nella città di Torino e nel resto del mondo salesiano; quest’anno per la prima volta è stata vista in tutti i continenti: la trasmissione è stata guardata in diretta anche in Togo, Perù, Siria, Giappone…

La novità di quest’anno è stata quella di aggiungere la lingua spagnola alla simultanea trasmissione in italiano, attraverso un canale dedicato su Facebook. A curare la versione in spagnolo sono stati la religiosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice suor Luigina Silvestrin e l’exallievo salesiano Ángel Gudiña.

I principali eventi trasmessi sono stati:

–      La presentazione del libro “La città di Don Bosco”, promosso dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, e curato don Bruno Ferrero e dal Dicastero per la Comunicazione Sociale.

–      La messa presieduta dall’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia.

–      La messa presieduta dal Rettor Maggiore e la successiva processione di Maria Ausiliatrice.

Il supporto tecnico delle trasmissioni è stato realizzato da un’équipe congiunta di giovani dell’Ispettoria dell’Italia Meridionale (IME) e professionisti della Circoscrizione Speciale del Piemonte e della Valle d’Aosta (ICP). Il segnale è stato fornito da “Missioni Don Bosco”.

In virtù della buona collaborazione raggiunta nel lavoro congiunto tra Dicastero per la Comunicazione Sociale e le due Ispettorie italiane, che hanno messo a disposizione risorse tecniche e professionali per rendere possibile questo evento, si prevede già per l’anno prossimo di aggiungere anche la trasmissione in diretta in inglese delle principali celebrazioni della festa.

(Articolo tratto da ANS – Agenzia Info Salesiana)

La festa per i 150 anni della Basilica di Maria Ausiliatrice sulle reti sociali

La festa di Maria Ausiliatrice celebrata nei giorni scorsi a Torino è stata trasmessa in diretta per la prima volta anche con un commento in spagnolo. In totale, attraverso Facebook, sono state raggiunte oltre 140mila persone.

Le reti sociali hanno permesso che le celebrazioni torinesi della festa di Maria Ausiliatrice uscissero dai confini dell’Italia e si proiettassero in tutti i continenti. Le persone che hanno avuto accesso alle informazioni sulla processione di Maria Ausiliatrice e le Messe e gli eventi tenutisi tra il 23 e il 24 maggio a Torino sono state in totale 147mila circa; e il numero di persone che hanno seguito gli eventi in diretta sono state oltre 88.200.

La festa di Maria Ausiliatrice ha sempre suscitato interesse nella città di Torino e nel resto del mondo salesiano; quest’anno per la prima volta è stata vista in tutti i continenti: la trasmissione è stata guardata in diretta anche in Togo, Perù, Siria, Giappone…

La novità di quest’anno è stata quella di aggiungere la lingua spagnola alla simultanea trasmissione in italiano, attraverso un canale dedicato su Facebook. A curare la versione in spagnolo sono stati la religiosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice suor Luigina Silvestrin e l’exallievo salesiano Ángel Gudiña.

I principali eventi trasmessi sono stati:

–      La presentazione del libro “La città di Don Bosco”, promosso dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, e curato don Bruno Ferrero e dal Dicastero per la Comunicazione Sociale.

–      La messa presieduta dall’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia.

–      La messa presieduta dal Rettor Maggiore e la successiva processione di Maria Ausiliatrice.

Il supporto tecnico delle trasmissioni è stato realizzato da un’équipe congiunta di giovani dell’Ispettoria dell’Italia Meridionale (IME) e professionisti della Circoscrizione Speciale del Piemonte e della Valle d’Aosta (ICP). Il segnale è stato fornito da “Missioni Don Bosco”.

In virtù della buona collaborazione raggiunta nel lavoro congiunto tra Dicastero per la Comunicazione Sociale e le due Ispettorie italiane, che hanno messo a disposizione risorse tecniche e professionali per rendere possibile questo evento, si prevede già per l’anno prossimo di aggiungere anche la trasmissione in diretta in inglese delle principali celebrazioni della festa.

(Articolo tratto da ANS – Agenzia Info Salesiana)

Don Angel presenta La città di Don Bosco

Mercoledì 23 maggio si è tenuta a Valdocco la presentazione del libro “La città di don Bosco, curato da Don Bruno Ferrero. Sono intervenuti numerosi ospiti ed autorità civili e religiose, tra i quali il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, l’Arcivescovo di Torino, S.E. R. Mons. Cesare Nosiglia, l’Ispettore dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta, Don Enrico Stasi, l’Assessore al Bilancio del Comune di Torino, Sergio Rolando, il Segretario Generale della Camera di Commercio di Torino, Guido Bolatto, ed il magistrato Giancarlo Caselli.

L’autrice e attrice torinese Laura Curino ha introdotto l’evento con un monologo dedicato alla città; si sono poi susseguiti gli interventi del curatore del libro, Don Bruno Ferrero e del Rettor Maggiore, che ha desiderato realizzare la pubblicazione del volume in occasione della celebrazione del 150° anniversario della consacrazione della Basilica di Maria Ausiliatrice, e in vista della XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà a Panama nel gennaio 2019.

Durante il suo intervento, il Rettore Maggiore ha affermato che “il libro è un omaggio a Torino, per offrire un ricordo di Don Bosco: è un cammino insieme a lui per le vie della città. Andando per il mondo, è tantissima la gente che ha sentito parlare di Torino e di Valdocco grazie a Don Bosco.” 

Il volume non commerciale sarà regalato ai giovani che dalle case salesiane di tutto il mondo parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventù perchè la città, piena di vita e di sogni, dove vive Don Bosco oggi, è il cuore di ogni giovane.

 

Presentazione del Libro "La Città di Don Bosco"

Presentazione del Libro "La Città di Don Bosco"

Publiée par Agenzia Info Salesiana – Ans sur mercredi 23 mai 2018

 

Don Angel presenta La città di Don Bosco

Mercoledì 23 maggio si è tenuta a Valdocco la presentazione del libro “La città di don Bosco, curato da Don Bruno Ferrero. Sono intervenuti numerosi ospiti ed autorità civili e religiose, tra i quali il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, l’Arcivescovo di Torino, S.E. R. Mons. Cesare Nosiglia, l’Ispettore dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta, Don Enrico Stasi, l’Assessore al Bilancio del Comune di Torino, Sergio Rolando, il Segretario Generale della Camera di Commercio di Torino, Guido Bolatto, ed il magistrato Giancarlo Caselli.

L’autrice e attrice torinese Laura Curino ha introdotto l’evento con un monologo dedicato alla città; si sono poi susseguiti gli interventi del curatore del libro, Don Bruno Ferrero e del Rettor Maggiore, che ha desiderato realizzare la pubblicazione del volume in occasione della celebrazione del 150° anniversario della consacrazione della Basilica di Maria Ausiliatrice, e in vista della XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà a Panama nel gennaio 2019.

Durante il suo intervento, il Rettore Maggiore ha affermato che “il libro è un omaggio a Torino, per offrire un ricordo di Don Bosco: è un cammino insieme a lui per le vie della città. Andando per il mondo, è tantissima la gente che ha sentito parlare di Torino e di Valdocco grazie a Don Bosco.” 

Il volume non commerciale sarà regalato ai giovani che dalle case salesiane di tutto il mondo parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventù perchè la città, piena di vita e di sogni, dove vive Don Bosco oggi, è il cuore di ogni giovane.

 

Presentazione del Libro "La Città di Don Bosco"

Presentazione del Libro "La Città di Don Bosco"

Publiée par Agenzia Info Salesiana – Ans sur mercredi 23 mai 2018

 

Rivivi i momenti della Festa di Maria Ausiliatrice 2018

La devozione della città di Torino a Maria Ausiliatrice si è rinnovata con una importante partecipazione al programma di celebrazioni di Valdocco dedicata alla Madre Maria.

Basilica sempre gremita di giovani e fedeli dal mattino fino alle ore 18.30 con la S. Messa presieduta da mons. Fernandez Artime, rettor maggiore dei Salesiani. Una massiccia adesione registrata anche in occasione della solenne processione serale guidata dall’arcivescovo di Torino monsignor Cesare Nosiglia.

E’ possibile rivivere la Festa di Maria Ausiliatrice mediante una galleria fotografica sul canale Flickr dell’Ispettoria e le dirette Facebook, realizzate dalla redazione di ANS – Agenzia Info Salesiana. Buona Visione!

Galleria Fotografica
Dirette ANS - Agenzia Info Salesiana

 

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Publiée par Agenzia Info Salesiana – Ans sur jeudi 24 mai 2018

 

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E’ possibile rivivere la Festa di Maria Ausiliatrice mediante una galleria fotografica sul canale Flickr dell’Ispettoria e le dirette Facebook, realizzate dalla redazione di ANS – Agenzia Info Salesiana. Buona Visione!

 

Galleria Fotografica
Dirette ANS - Agenzia Info Salesiana

 

“Ridiamo un’anima a Torino”

Si pubblica qui di seguito l’articolo a cura di M. Lomunno per la redazione di “Avvenire”, edizione del 25 Maggio 2018, circa l’omelia dell’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, in occasione della celebrazione della Festa di Maria Ausiliatrice:

Maria Ausiliatrice
Nosiglia: ridiamo un’anima a Torino

Giovani e poveri: sono le persone a cui l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, ha affidato a Maria Ausiliatrice, nella festa liturgica celebrata ieri nella Basilica voluta da don Bosco e che quest’anno ricorda i 150 dalla consacrazione. Durante la concelebrazione, in mattinata, Nosiglia ha sottolineato che oggi, come nella Torino dell’Ottocento dove don Bosco insieme ai santi sociali cercava di dare sollievo e futuro a migliaia di indigenti e giovani fragili, «c’è bisogno di ridare un’anima alla nostra città». «Affidiamo a Maria Ausiliatrice anzitutto i giovani e il prossimo evento del Sinodo, che li vedrà protagonisti. I giovani sono purtroppo molto sfiduciati, perché non hanno voce nella società e vengono giudicati disimpegnati, senza ideali – ha proseguito l’arcivescovo –. La separatezza tra il mondo adulto e quello dei ragazzi e giovani è una delle criticità più preoccupanti della nostra società. Don Bosco non si limitava ad accoglierli, ma si faceva carico delle loro necessità, come quella educativa e quella della loro professione».

E poi la preoccupazione «per la crescente presenza di poveri nella nostra città: don Bosco, il Cottolengo, il Murialdo, la marchesa di Barolo ci insegnano che per dare risposte appropriate e permanenti bisogna abitare le periferie, conoscere e incontrare le persone che le vivono. Se si sta in mezzo alla gente, si comprendono meglio le loro concrete possibilità, per cui bisogna sporcarsi mani e piedi lì dove la gente affronta giorno per giorno tante sofferenze e si sente scartata o poco ascoltata e, soprattutto, non vede la fine del tunnel di povertà che sta percorrendo». Riflessioni che Nosiglia ha ripreso in serata quando, accanto al rettor maggiore dei salesiani, don Ángel Fernàndez Artime, ha guidato la tradizionale e affollatissima processione con la statua di Maria Ausiliatrice per le vie di Valdocco. E in occasione del 150° dell’inaugurazione della Basilica, il rettor maggiore ha voluto donare all’arcivescovo e alla diocesi, alla città e a tutta la famiglia salesiana un volume fotografico (fuori commercio) in cinque lingue con testi del salesiano don Bruno Ferrero intitolato La città di don Bosco. «Un omaggio a Torino – ha detto – l’invito a una passeggiata per le sue strade con Don Bosco, sui suoi passi, fino alla sua “vera” città: i giovani d’oggi. Con la misura del suo cuore: il mondo intero».

“Ridiamo un’anima a Torino”

Si pubblica qui di seguito l’articolo a cura di M. Lomunno per la redazione di “Avvenire”, edizione del 25 Maggio 2018, circa l’omelia dell’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, in occasione della celebrazione della Festa di Maria Ausiliatrice:

Maria Ausiliatrice
Nosiglia: ridiamo un’anima a Torino

Giovani e poveri: sono le persone a cui l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, ha affidato a Maria Ausiliatrice, nella festa liturgica celebrata ieri nella Basilica voluta da don Bosco e che quest’anno ricorda i 150 dalla consacrazione. Durante la concelebrazione, in mattinata, Nosiglia ha sottolineato che oggi, come nella Torino dell’Ottocento dove don Bosco insieme ai santi sociali cercava di dare sollievo e futuro a migliaia di indigenti e giovani fragili, «c’è bisogno di ridare un’anima alla nostra città». «Affidiamo a Maria Ausiliatrice anzitutto i giovani e il prossimo evento del Sinodo, che li vedrà protagonisti. I giovani sono purtroppo molto sfiduciati, perché non hanno voce nella società e vengono giudicati disimpegnati, senza ideali – ha proseguito l’arcivescovo –. La separatezza tra il mondo adulto e quello dei ragazzi e giovani è una delle criticità più preoccupanti della nostra società. Don Bosco non si limitava ad accoglierli, ma si faceva carico delle loro necessità, come quella educativa e quella della loro professione».

E poi la preoccupazione «per la crescente presenza di poveri nella nostra città: don Bosco, il Cottolengo, il Murialdo, la marchesa di Barolo ci insegnano che per dare risposte appropriate e permanenti bisogna abitare le periferie, conoscere e incontrare le persone che le vivono. Se si sta in mezzo alla gente, si comprendono meglio le loro concrete possibilità, per cui bisogna sporcarsi mani e piedi lì dove la gente affronta giorno per giorno tante sofferenze e si sente scartata o poco ascoltata e, soprattutto, non vede la fine del tunnel di povertà che sta percorrendo». Riflessioni che Nosiglia ha ripreso in serata quando, accanto al rettor maggiore dei salesiani, don Ángel Fernàndez Artime, ha guidato la tradizionale e affollatissima processione con la statua di Maria Ausiliatrice per le vie di Valdocco. E in occasione del 150° dell’inaugurazione della Basilica, il rettor maggiore ha voluto donare all’arcivescovo e alla diocesi, alla città e a tutta la famiglia salesiana un volume fotografico (fuori commercio) in cinque lingue con testi del salesiano don Bruno Ferrero intitolato La città di don Bosco. «Un omaggio a Torino – ha detto – l’invito a una passeggiata per le sue strade con Don Bosco, sui suoi passi, fino alla sua “vera” città: i giovani d’oggi. Con la misura del suo cuore: il mondo intero».

Un’allenza tra valori interiori, civili e spirituali, per ridare un’anima alla società intera: ecco l’appello di Nosiglia del 24 Maggio

Il tanto sospirato sole maggiaiolo splende su Torino e su Valdocco, oggi 24 maggio 2018. Fin dalle prime ore del mattino la Basilica Maria Ausiliatrice ha accolto, con un inebriante profumo di gelsomino finalmente fiorito, tutti coloro che desideravano omaggiare la Madre Maria durante la sua festa.

Alle ore 11 presso la Basilica si è svolta la S. Messa presieduta da S.E. mons. Cesare Nosiglia, trasmessa in Diretta TV: missionidonbosco.org e Telepace) e sulla Pagina Facebook di ANS-Agenzia Info Salesiana, che racconterà tutta la festa in diretta sul social network.

Qui di seguito l’omelia integrale dell’Arcivescovo Nosiglia che ha parlato del prossimo Sinodo dei Giovani, rilevando nuovamente le difficoltà degli stessi a collocarsi nel mondo e invita tutti ad “ascoltarli e a prendere sul serio i loro problemi e le loro osservazioni, a dare loro fiducia e semmai a sollecitarli nell’assumere compiti di responsabilità“; e per questo si sta svolgendo un lavoro instancabile della Diocesi nel creare una progettazione comune affinchè “le componenti del mondo del lavoro e della società” – ha spiegato il vescovo – “si rendano consapevoli che solo facendo rete è possibile affrontare i problemi dell’estesa disoccupazione giovanile che caratterizza il nostro territorio“. Lo sguardo poi si è posato, con l’affidamento a Maria Ausiliatrice, alla presenza di poveri in aumento in città e quindi ha esortato gli astanti ad  “abitare” le periferie esistenziali e geografiche con “un supplemento di umanità e di giustizia, da parte di tutti” per affrontare e risolvere concretamente le tante condizioni di vita difficoltose e aiutare a scorgere la luce alla fine del tunnel della povertà. Ha proseguito poi con un’aspra denuncia alla crescente idolatria, trasversale a tutti i livelli della società, “dell’individualismo, che ricerca solo i propri interessi e tornaconti, a scapito degli altri, e la ricerca del proprio benessere a scapito della solidarietà nei confronti dei più poveri“. Sua Eminenza, dunque, ha auspicato un rinnovamento dello stile di vita di ciascuno “per ricuperare quei valori non commerciali e non redditizi, in termini di denaro o di benessere, che lo sono però in cultura, spiritualità ed etica, anche sociale oltre che individuale“. Un accorato appello a rinvigorire il legame con quel “patrimonio di valori che le generazioni precedenti hanno accumulato con sacrificio” e rinsaldare l’alleanza  tra “valori interiori, civili e spirituali, per ridare un’anima non solo ai singoli, ma alla società intera, all’ambiente comunitario in cui vivono le persone e alla cultura dell’incontro e del sostegno reciproco, che tiene conto dell’apporto di ciascuno al bene comune“.

 

Segui la Festa di Maria Ausiliatrice LIVE

 

In diretta da Valdocco – Solennità di Maria Ausiliatrice

In diretta da Valdocco – Solennità di Maria Ausiliatrice

Publiée par Agenzia Info Salesiana – Ans sur jeudi 24 mai 2018

 

Omelia dell’Arcivescovo di Torino, Mons. Cesare NOSIGLIA,
alla S. Messa della FESTA DI MARIA AUSILIATRICE

“Questa festa, che ogni anno ci vede riuniti ai piedi di Maria Ausiliatrice come Chiesa di Torino e comunità cristiana e civile della Città, è per noi un grande momento di riconoscenza nei confronti della Madonna per quanto compie a favore della Chiesa e dell’umanità con la sua presenza di Madre amorevole e ricca di tenerezza e bontà verso i suoi figli, che Gesù le ha affidato dalla sua Croce. Il Vangelo ci ha ricordato proprio questo momento supremo della vita di Cristo e di Maria, sua madre: Gesù, prima di morire, la affida al discepolo prediletto, Giovanni, e affida Giovanni a Maria. Anche noi oggi affidiamo a Maria Ausiliatrice anzitutto i giovani e il prossimo evento del Sinodo, che li vedrà protagonisti. Chiediamo a Maria Ausiliatrice che benedica la  prossima assemblea diocesana, che proprio sul tema del discernimento vocazionale, che sta al centro del Sinodo, promuoverà un’ampia riflessione in vista di un forte impegno, che dovrà investire tutte le nostre comunità ecclesiali, le famiglie e i giovani in prima persona. Don Bosco affermava che un giovane su tre ha nel cuore il desiderio di dedicare tutta la sua vita al Signore nel ministero sacerdotale o nella vita consacrata. E per questo invitava a pregare Maria Ausiliatrice, perché aiuti questi giovani ad avere il coraggio di rispondere positivamente a tale invito, che nasce dal Signore stesso che chiama.

I giovani sono purtroppo molto sfiduciati, perché non hanno voce nella società e vengono giudicati disimpegnati, senza ideali, per cui si lasciano accontentare dal divertimento, a volte anche trasgressivo. La separatezza tra il mondo adulto e quello dei ragazzi e giovani è una delle criticità più preoccupanti della nostra società. Don Bosco ci insegna ad avere uno sguardo e una considerazione diverse: ci invita ad ascoltarli e a prendere sul serio i loro problemi e le loro osservazioni, a dare loro fiducia e semmai a sollecitarli nell’assumere compiti di responsabilità. Allora, i giovani sono capaci di gesti e impegni di grande generosità e vigore sia spirituale che sociale. Don Bosco non si limitava ad accoglierli, ma si faceva carico delle loro necessità, come quella educativa e quella della loro professione.

Nell’Agorà del sociale, abbiamo fatto parlare direttamente i giovani, che hanno presentato le loro attese e difficoltà agli adulti e ai responsabili del mondo istituzionale, politico ed economico. Ora stiamo portando l’Agorà nei territori della diocesi, perché le varie componenti del mondo del lavoro e della società si rendano consapevoli che solo facendo rete è possibile affrontare i problemi dell’estesa disoccupazione giovanile che caratterizza il nostro territorio.

Affidiamo poi a Maria Ausiliatrice la crescente presenza di poveri nella nostra città. Essi rappresentano in questo momento i soggetti più deboli, per cui su di essi si concentra lo sforzo di tutta la diocesi. Sono in atto molteplici iniziative di accoglienza delle famiglie per la questione del lavoro, della salute e della casa; degli immigrati e dei rifugiati, sia adulti che minori; dei senza dimora, i quali restano purtroppo i più abbandonati a se stessi e verso i quali non si prendono provvedimenti concreti per migliorarne le condizioni di vita. L’incontro con loro sulla strada dove pernottano, nei dormitori per l’emergenza freddo e nelle mense, mi ha permesso di conoscerne molti e credo che un supplemento di umanità e di giustizia, da parte di tutti, potrebbe affrontare e risolvere tante delle loro condizioni di vita. I poveri stanno crescendo sempre più: le periferie esistenziali e geografiche delle nostre città non hanno superato l’abbandono che avevo denunziato a suo tempo, sia sul piano civile che culturale. Don Bosco, il Cottolengo, il Murialdo, la marchesa di Barolo ci insegnano che per dare risposte appropriate e permanenti bisogna “abitare” le periferie, nel senso di conoscere e incontrare le persone che le vivono. Se si sta in mezzo alla gente, si comprendono meglio le loro concrete possibilità, per cui bisogna sporcarsi mani e piedi lì dove la gente affronta giorno per giorno tante sofferenze e si sente scartata o poco ascoltata e, soprattutto, non vede la fine del tunnel di povertà che sta percorrendo.

Affidiamo infine a Maria Ausiliatrice la nostra città e la sua gente, perché sappiamo trovare insieme le vie più efficaci per sentirla come la nostra grande casa comune, di cui tutti e ciascuno abbiamo la responsabilità. C’è bisogno di ridare un’anima alla nostra città. Dice il Signore: «Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?» (Mc 8,36). Nella prassi di questi ultimi decenni, nella nostra società sono prevalsi alcuni pseudo valori che hanno molto accentuato l’aspetto finanziario ed economico, a scapito dei valori veri e fondanti di ordine civile, culturale, spirituale ed etico. Quando una persona, una famiglia, un popolo perde la sua anima, fondata su questo patrimonio di valori che le generazioni precedenti hanno accumulato con sacrificio e hanno consegnato alle nuove, imbocca una strada che conduce a una crisi permanente, che non si arresta, perché si avvita su se stessa come una spirale soffocante. Allora, si assolutizzano l’idolo dell’individualismo, che ricerca solo i propri interessi e tornaconti, a scapito degli altri, e la ricerca del proprio benessere a scapito della solidarietà nei confronti dei più poveri.

Un tempo non lontano il nostro Paese era considerato un punto di riferimento proprio per la ricchezza e creatività della sua cultura, sia laica che religiosa, della sua tradizione, fondata sul rispetto di ogni persona, soggetto di diritti inalienabili e universali, insieme ai corrispondenti doveri etici e civili, da conservare e promuovere. Oggi tutto ciò sta venendo meno di fronte al primato del denaro e della vita comoda, che si vuole difendere ad oltranza anche contro chi chiede accoglienza e solidarietà, giustizia ed equità. La stessa realtà religiosa è stata inficiata da questa mentalità e prassi di vita, anche se, a piccoli passi, stiamo però assistendo a un grande movimento di opinione pubblica e di uomini e donne di buona volontà, che ribadiscono con fatti concreti il primato dello spirito e della ricerca – anche sul piano della fede – del dialogo con diverse realtà religiose e civili.

L’idea prevalente che, di fronte anche al terrorismo omicida, oltre alla condanna scontata basti continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto, come se quanto accade siano incidenti da dimenticare il più presto possibile, non ci induce a riflettere e a interrogarci su come reagire, cambiando e rinnovando il nostro stile di vita, per ricuperare quei valori non commerciali e non redditizi, in termini di denaro o di benessere, che lo sono però in cultura, spiritualità ed etica, anche sociale oltre che individuale. Tutto ciò darebbe sempre più forza e farebbe breccia anche nell’animo di tanti giovani, delusi e alla ricerca di motivazioni e ideali forti e in grado di dare alla loro vita un senso meno superficiale e basato solo sul benessere materiale e sullo sballo, che producono alla fine soltanto noia e rifiuto di ogni responsabilità, disimpegno e chiusura in se stessi e in un mondo virtuale o creato apposta dalle tante forme di dipendenze che spopolano e promettono felicità a buon mercato.

Compito della Chiesa, ma anche di ogni ambito e realtà educativa, compresi i mass media, è di promuovere un’alleanza per favorire linee comuni di indirizzo, che riportino in primo piano la considerazione e l’accoglienza di stili di vita basati su valori interiori, civili e spirituali, per ridare un’anima non solo ai singoli, ma alla società intera, all’ambiente comunitario in cui vivono le persone e alla cultura dell’incontro e del sostegno reciproco, che tiene conto dell’apporto di ciascuno al bene comune.

A te, Maria Ausiliatrice, che guardi i tuoi figli e figlie che a te ricorrono con fiducia, rivolgiamo la nostra preghiera, affinché, con la tua potente intercessione, possa sempre effondere su questa Città, sulla diocesi e sul loro territorio la benedizione del tuo Figlio e le grazie che egli vorrà concedere a quanti a te ricorrono, o Avvocata di misericordia e dolce Madre, aiuto dei cristiani.”

Cesare Nosiglia

>>> Prossimi appuntamenti di oggi, 24 Maggio 2018:

  • ore 15: benedizione dei bambini presieduta da don Claudio Durando sdb, parroco a Maria Ausiliatrice
  • ore 16: Vespri solenni presieduti da don A. Marino, direttore del Centro diocesano vocazioni (CDV)
  • ore 17: S. Messa presieduta dall’arcivescovo emerito CARD. SEVERINO POLETTO
  • ore 18.30:  S. Messa presieduta da DON ÁNGEL FERNÁNDEZ ARTIME, RETTOR MAGGIORE dei Salesiani
  • ore 20.30: SOLENNE PROCESSIONE guidata dall’arcivescovo mons. CESARE NOSIGLIA; al termine S. Messa presieduta da mons. G. Martinacci, rettore della Consolata.

Un’allenza tra valori interiori, civili e spirituali, per ridare un’anima alla società intera: ecco l’appello di Nosiglia del 24 Maggio

Il tanto sospirato sole maggiaiolo splende su Torino e su Valdocco, oggi 24 maggio 2018. Fin dalle prime ore del mattino la Basilica Maria Ausiliatrice ha accolto, con un inebriante profumo di gelsomino finalmente fiorito, tutti coloro che desideravano omaggiare la Madre Maria durante la sua festa.

Alle ore 11 presso la Basilica si è svolta la S. Messa presieduta da S.E. mons. Cesare Nosiglia, trasmessa in Diretta TV: missionidonbosco.org e Telepace) e sulla Pagina Facebook di ANS-Agenzia Info Salesiana, che racconterà tutta la festa in diretta sul social network.

Qui di seguito l’omelia integrale dell’Arcivescovo Nosiglia che ha parlato del prossimo Sinodo dei Giovani, rilevando nuovamente le difficoltà degli stessi a collocarsi nel mondo e invita tutti ad “ascoltarli e a prendere sul serio i loro problemi e le loro osservazioni, a dare loro fiducia e semmai a sollecitarli nell’assumere compiti di responsabilità“; e per questo si sta svolgendo un lavoro instancabile della Diocesi nel creare una progettazione comune affinchè “le componenti del mondo del lavoro e della società” – ha spiegato il vescovo – “si rendano consapevoli che solo facendo rete è possibile affrontare i problemi dell’estesa disoccupazione giovanile che caratterizza il nostro territorio“. Lo sguardo poi si è posato, con l’affidamento a Maria Ausiliatrice, alla presenza di poveri in aumento in città e quindi ha esortato gli astanti ad  “abitare” le periferie esistenziali e geografiche con “un supplemento di umanità e di giustizia, da parte di tutti” per affrontare e risolvere concretamente le tante condizioni di vita difficoltose e aiutare a scorgere la luce alla fine del tunnel della povertà. Ha proseguito poi con un’aspra denuncia alla crescente idolatria, trasversale a tutti i livelli della società, “dell’individualismo, che ricerca solo i propri interessi e tornaconti, a scapito degli altri, e la ricerca del proprio benessere a scapito della solidarietà nei confronti dei più poveri“. Sua Eminenza, dunque, ha auspicato un rinnovamento dello stile di vita di ciascuno “per ricuperare quei valori non commerciali e non redditizi, in termini di denaro o di benessere, che lo sono però in cultura, spiritualità ed etica, anche sociale oltre che individuale“. Un accorato appello a rinvigorire il legame con quel “patrimonio di valori che le generazioni precedenti hanno accumulato con sacrificio” e rinsaldare l’alleanza  tra “valori interiori, civili e spirituali, per ridare un’anima non solo ai singoli, ma alla società intera, all’ambiente comunitario in cui vivono le persone e alla cultura dell’incontro e del sostegno reciproco, che tiene conto dell’apporto di ciascuno al bene comune“.

 

Segui la Festa di Maria Ausiliatrice LIVE

 

In diretta da Valdocco – Solennità di Maria Ausiliatrice

In diretta da Valdocco – Solennità di Maria Ausiliatrice

Publiée par Agenzia Info Salesiana – Ans sur jeudi 24 mai 2018

 

Omelia dell’Arcivescovo di Torino, Mons. Cesare NOSIGLIA,
alla S. Messa della FESTA DI MARIA AUSILIATRICE

“Questa festa, che ogni anno ci vede riuniti ai piedi di Maria Ausiliatrice come Chiesa di Torino e comunità cristiana e civile della Città, è per noi un grande momento di riconoscenza nei confronti della Madonna per quanto compie a favore della Chiesa e dell’umanità con la sua presenza di Madre amorevole e ricca di tenerezza e bontà verso i suoi figli, che Gesù le ha affidato dalla sua Croce. Il Vangelo ci ha ricordato proprio questo momento supremo della vita di Cristo e di Maria, sua madre: Gesù, prima di morire, la affida al discepolo prediletto, Giovanni, e affida Giovanni a Maria. Anche noi oggi affidiamo a Maria Ausiliatrice anzitutto i giovani e il prossimo evento del Sinodo, che li vedrà protagonisti. Chiediamo a Maria Ausiliatrice che benedica la  prossima assemblea diocesana, che proprio sul tema del discernimento vocazionale, che sta al centro del Sinodo, promuoverà un’ampia riflessione in vista di un forte impegno, che dovrà investire tutte le nostre comunità ecclesiali, le famiglie e i giovani in prima persona. Don Bosco affermava che un giovane su tre ha nel cuore il desiderio di dedicare tutta la sua vita al Signore nel ministero sacerdotale o nella vita consacrata. E per questo invitava a pregare Maria Ausiliatrice, perché aiuti questi giovani ad avere il coraggio di rispondere positivamente a tale invito, che nasce dal Signore stesso che chiama.

I giovani sono purtroppo molto sfiduciati, perché non hanno voce nella società e vengono giudicati disimpegnati, senza ideali, per cui si lasciano accontentare dal divertimento, a volte anche trasgressivo. La separatezza tra il mondo adulto e quello dei ragazzi e giovani è una delle criticità più preoccupanti della nostra società. Don Bosco ci insegna ad avere uno sguardo e una considerazione diverse: ci invita ad ascoltarli e a prendere sul serio i loro problemi e le loro osservazioni, a dare loro fiducia e semmai a sollecitarli nell’assumere compiti di responsabilità. Allora, i giovani sono capaci di gesti e impegni di grande generosità e vigore sia spirituale che sociale. Don Bosco non si limitava ad accoglierli, ma si faceva carico delle loro necessità, come quella educativa e quella della loro professione.

Nell’Agorà del sociale, abbiamo fatto parlare direttamente i giovani, che hanno presentato le loro attese e difficoltà agli adulti e ai responsabili del mondo istituzionale, politico ed economico. Ora stiamo portando l’Agorà nei territori della diocesi, perché le varie componenti del mondo del lavoro e della società si rendano consapevoli che solo facendo rete è possibile affrontare i problemi dell’estesa disoccupazione giovanile che caratterizza il nostro territorio.

Affidiamo poi a Maria Ausiliatrice la crescente presenza di poveri nella nostra città. Essi rappresentano in questo momento i soggetti più deboli, per cui su di essi si concentra lo sforzo di tutta la diocesi. Sono in atto molteplici iniziative di accoglienza delle famiglie per la questione del lavoro, della salute e della casa; degli immigrati e dei rifugiati, sia adulti che minori; dei senza dimora, i quali restano purtroppo i più abbandonati a se stessi e verso i quali non si prendono provvedimenti concreti per migliorarne le condizioni di vita. L’incontro con loro sulla strada dove pernottano, nei dormitori per l’emergenza freddo e nelle mense, mi ha permesso di conoscerne molti e credo che un supplemento di umanità e di giustizia, da parte di tutti, potrebbe affrontare e risolvere tante delle loro condizioni di vita. I poveri stanno crescendo sempre più: le periferie esistenziali e geografiche delle nostre città non hanno superato l’abbandono che avevo denunziato a suo tempo, sia sul piano civile che culturale. Don Bosco, il Cottolengo, il Murialdo, la marchesa di Barolo ci insegnano che per dare risposte appropriate e permanenti bisogna “abitare” le periferie, nel senso di conoscere e incontrare le persone che le vivono. Se si sta in mezzo alla gente, si comprendono meglio le loro concrete possibilità, per cui bisogna sporcarsi mani e piedi lì dove la gente affronta giorno per giorno tante sofferenze e si sente scartata o poco ascoltata e, soprattutto, non vede la fine del tunnel di povertà che sta percorrendo.

Affidiamo infine a Maria Ausiliatrice la nostra città e la sua gente, perché sappiamo trovare insieme le vie più efficaci per sentirla come la nostra grande casa comune, di cui tutti e ciascuno abbiamo la responsabilità. C’è bisogno di ridare un’anima alla nostra città. Dice il Signore: «Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?» (Mc 8,36). Nella prassi di questi ultimi decenni, nella nostra società sono prevalsi alcuni pseudo valori che hanno molto accentuato l’aspetto finanziario ed economico, a scapito dei valori veri e fondanti di ordine civile, culturale, spirituale ed etico. Quando una persona, una famiglia, un popolo perde la sua anima, fondata su questo patrimonio di valori che le generazioni precedenti hanno accumulato con sacrificio e hanno consegnato alle nuove, imbocca una strada che conduce a una crisi permanente, che non si arresta, perché si avvita su se stessa come una spirale soffocante. Allora, si assolutizzano l’idolo dell’individualismo, che ricerca solo i propri interessi e tornaconti, a scapito degli altri, e la ricerca del proprio benessere a scapito della solidarietà nei confronti dei più poveri.

Un tempo non lontano il nostro Paese era considerato un punto di riferimento proprio per la ricchezza e creatività della sua cultura, sia laica che religiosa, della sua tradizione, fondata sul rispetto di ogni persona, soggetto di diritti inalienabili e universali, insieme ai corrispondenti doveri etici e civili, da conservare e promuovere. Oggi tutto ciò sta venendo meno di fronte al primato del denaro e della vita comoda, che si vuole difendere ad oltranza anche contro chi chiede accoglienza e solidarietà, giustizia ed equità. La stessa realtà religiosa è stata inficiata da questa mentalità e prassi di vita, anche se, a piccoli passi, stiamo però assistendo a un grande movimento di opinione pubblica e di uomini e donne di buona volontà, che ribadiscono con fatti concreti il primato dello spirito e della ricerca – anche sul piano della fede – del dialogo con diverse realtà religiose e civili.

L’idea prevalente che, di fronte anche al terrorismo omicida, oltre alla condanna scontata basti continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto, come se quanto accade siano incidenti da dimenticare il più presto possibile, non ci induce a riflettere e a interrogarci su come reagire, cambiando e rinnovando il nostro stile di vita, per ricuperare quei valori non commerciali e non redditizi, in termini di denaro o di benessere, che lo sono però in cultura, spiritualità ed etica, anche sociale oltre che individuale. Tutto ciò darebbe sempre più forza e farebbe breccia anche nell’animo di tanti giovani, delusi e alla ricerca di motivazioni e ideali forti e in grado di dare alla loro vita un senso meno superficiale e basato solo sul benessere materiale e sullo sballo, che producono alla fine soltanto noia e rifiuto di ogni responsabilità, disimpegno e chiusura in se stessi e in un mondo virtuale o creato apposta dalle tante forme di dipendenze che spopolano e promettono felicità a buon mercato.

Compito della Chiesa, ma anche di ogni ambito e realtà educativa, compresi i mass media, è di promuovere un’alleanza per favorire linee comuni di indirizzo, che riportino in primo piano la considerazione e l’accoglienza di stili di vita basati su valori interiori, civili e spirituali, per ridare un’anima non solo ai singoli, ma alla società intera, all’ambiente comunitario in cui vivono le persone e alla cultura dell’incontro e del sostegno reciproco, che tiene conto dell’apporto di ciascuno al bene comune.

A te, Maria Ausiliatrice, che guardi i tuoi figli e figlie che a te ricorrono con fiducia, rivolgiamo la nostra preghiera, affinché, con la tua potente intercessione, possa sempre effondere su questa Città, sulla diocesi e sul loro territorio la benedizione del tuo Figlio e le grazie che egli vorrà concedere a quanti a te ricorrono, o Avvocata di misericordia e dolce Madre, aiuto dei cristiani.”

Cesare Nosiglia

>>> Prossimi appuntamenti di oggi, 24 Maggio 2018:

  • ore 15: benedizione dei bambini presieduta da don Claudio Durando sdb, parroco a Maria Ausiliatrice
  • ore 16: Vespri solenni presieduti da don A. Marino, direttore del Centro diocesano vocazioni (CDV)
  • ore 17: S. Messa presieduta dall’arcivescovo emerito CARD. SEVERINO POLETTO
  • ore 18.30:  S. Messa presieduta da DON ÁNGEL FERNÁNDEZ ARTIME, RETTOR MAGGIORE dei Salesiani
  • ore 20.30: SOLENNE PROCESSIONE guidata dall’arcivescovo mons. CESARE NOSIGLIA; al termine S. Messa presieduta da mons. G. Martinacci, rettore della Consolata.