Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana – Sommario

10 gennaio 2019

Sono iniziate ufficialmente le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana presso la casa di Valdocco, Torino. Più di 35o gli iscritti provenienti da tutto il mondo per rappresentare ogni componente di questa famiglia mondiale presente in tutti i continenti.

Per non perdere questi momenti ci sarà la possibilità di seguirli live seguendo la pagina Facebook di Agenzia Info Salesiana – Ans .

XXXVII Giornata Di Spiritualità della Famiglia Salesiana

Publiée par Agenzia Info Salesiana – Ans sur Jeudi 10 janvier 2019

Strenna 2019 – Italiano

Publiée par Agenzia Info Salesiana – Ans sur Vendredi 28 décembre 2018

 

 

11 gennaio 2019

Seconda giornata di lavori e riflessione per i partecipanti alle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana. Il buongiorno è stato dato dalla preghiera delle lodi animata dal coro dei Novizi di Pinerolo.

A don Aldo Giraudo, docente di Storia Salesiana presso l’Università Pontificia Salesiana, il compito di scaldare l’assemblea con il primo incontro dal tema “La Santità alla scuola di Don Bosco”.

Domenico Savio si ritrova con il cuore incendiato per la predica di Don Bosco. Non solo voleva farsi santo, ne aveva proprio bisogno.

Partendo da questa analisi della vita del Santo quali sono i segreti che ci ha lasciato in eredità? Quattro gli spunti offerti dall’analisi di don Aldo. Innanzitutto il desiderio di “Darsi a Dio” per tempo e con totalità che nasce dall’idea, secondo elemento, che sia facile farsi santi. Un cammino che va poi sostenuto con un cammino di ascesi personale ed apostolica così da poter sperimentare il quotidiano nel vivere alla presenza di Dio.

Nella testimonianza di don Damir Stojic, salesiano delle Croazia, è stata raccontata una esperienza pastorale concreta rivolta ai giovani universitari e che incarna uno dei diversi modi oggi di rendere attuale il Buoni Cristiani ed Onesti Cittadini di san Giovanni Bosco.

Il pomeriggio è stato dedicato alla visita dei luoghi della santità: tra Valdocco, Cottolengo, Oratorio della Marchesa Barolo e le vie d’intorno, un vero e proprio itinerario non solo cittadino ma spirituale per poter, con l’animo dei pellegrini, entrare nei segreti delle storie di santità che ci hanno preceduto.

Ritornando in teatro, a conclusione di questa bella esperienza divisa per gruppi linguistici, il gruppo dei partecipanti è stato atteso da don Pierluigi Cameroni con un intervento dedicato alla santità nella Famiglia Salesiana.

Rivivi la mattinata e le conferenze:

 

 

12 Gennaio 2019

Terzo giorno di Giornate di Spiritualità interamente dedicato alla Santità pastorale.

La mattinata è stata introdotta dalla riflessione di Francesc Torralba che, a partire dal magistero di Papa Francesco, ha evidenziato come il cammino di santità sia sempre un cammino che porta ad uscire da se stessi per vivere in profondità la dinamica del dono, fino alle periferie dell’esistenza e del mondo.

Suor Lucy ed una giovane di nome Elisa hanno, a seguire, raccontato la loro esperienza di partecipazione al Sinodo, portando all’assemblea l’esigenza di una Chiesa che trovi proprio nei giovani la forza propulsiva necessaria per raggiungere la meta della santità.

Rivivi l’appuntamento con la diretta Facebook:

 

Anche il pomeriggio del terzo giorno è stato all’insegna del camminare e riflettere: camminare per i luoghi della santità di Torino e riflettere con gli spunti personali di 8 appartenenti della Famiglia salesiana. In un clima giovanile i partecipanti a questa semplice tavola rotonda hanno provato a raccontare che cosa per loro è stato importante nel riscoprire la personale chiamata alla santità e come questa vada ricercata e vissuta salesianamente.

Rivivi il pomeriggio in teatro:

Nella serata di sabato i partecipanti delle Giornate hanno ricevuto la visita dei giovani dell’MGS di Piemonte e Valle d’Aosta. L’occasione ha permesso di assistere insieme al Musical “Arte di Giò”. In un grigio futuro dominato dalla schiavitù tecnologica e dalla perdita di senso del quotidiano, la speranza per giovani è segnata dall’apparire del Gran Giocoloriere (immagine di Don Bosco) che, con le sempre valide regole del sistema preventivo, torna a dare colore alla vita.

13 Gennaio 2019

 

Domenica 13 gennaio la messa conclusiva delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana presso la Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco, presieduta da don Angel Fernandez, X successore di don Bosco e padre di questa famiglia proveniente dalle 140 nazioni di tutto il mondo.
Come conclusione di queste giornate ricche di spunti, testimonianze e riflessioni, don Angel, ha ribadito tre concetti fondamentali posti sulla strada per la Santità:
  • dalla parola di Dio sappiamo che non esistono barriere e muri che ci distanziano “dall’altro”. Non c’e un “noi e loro”. La Famigia Salesiana è testimonianza di come questa unità superi le barriere delle diversità;
  • la missionarietà nella nostra vita ci aiuta proprio ad andare oltre la diversità e ad accogliere l’altro. La testimonianza che i giovani ci chiedono è la testimonianza della coerenza della vita;
  • la comunità. Come don bosco dobbiamo aprirci alla comunità poiché è l’unica fedeltà a Dio e fonte di questa forza che ci consentirà, tornando nelle nostre case, di trasmettere questi messaggi.
    I nostri giovani non hanno bisogno di parole vuote ma di una testimonianza reale di comunione.
Il momento conclusivo delle Giornate di Spiritualità si è poi tenuto in teatro. Il Rettor Maggiore ha così potuto salutare ancora una volta i partecipanti e presentare loro le beatitudini della Famiglia Salesiana che proprio in questi giorni sono state elaborate dai diversi gruppi di lavoro.

#LA SANTITA’ ANCHE PER TE
LE BEATITUDINI DELLA FAMIGLIA SALESIANA

1. Beata la Famiglia Salesiana che trova gioia nella povertà.
Colmata della grazia di Dio farà miracoli fra i giovani più poveri
ed emarginati …questa è santità!

2. Beata la Famiglia Salesiana che, con la mansuetudine e la carità
del Buon Pastore, accoglie e accompagna amorevolmente i
giovani, educandoli al dialogo e all’accoglienza del diverso
…questa è santità!

3. Beata la Famiglia Salesiana che, stando accanto agli altri, cura
le ferite di chi soffre e ridona speranza a chi l’ha perduta,
portando la gioia di Cristo Risorto …questa è santità!

4. Beata la Famiglia Salesiana che, avendo fame e sete di
giustizia, accompagna i giovani a realizzare il loro progetto di
vita piena nella famiglia, nel lavoro, nell’impegno politico e
sociale …questa è santità!

5. Beata la Famiglia Salesiana che fa esperienza viva della
misericordia, apre gli occhi e il cuore all’ascolto, al perdono,
rendendosi casa che accoglie …questa è santità!

6. Beata la Famiglia Salesiana che cerca di essere autentica,
integra e trasparente, coltivando uno sguardo che va al di là
delle apparenze e riconoscendo in ogni persona la grazia
operante di Dio …questo è santità!

7. Beata la Famiglia Salesiana che a partire dalla verità del
Vangelo, fedele al carisma di Don Bosco, si fa lievito per
un’umanità nuova, accettando con gioia anche la croce per il
Regno di Dio …questa è Santità!

Don Andrea Bozzolo presenta il Sinodo dei Giovani

Nella serata di martedì 13 novembre, in Sala Sangalli a Valdocco, don Andrea Bozzolo ha presentato il Sinodo dei Giovani e l’esperienza vissuta.

Si riporta il video con la versione integrale dell’incontro.

Come cambia l’adozione in Italia – Il Congresso a Torino Valdocco

Si riporta qui a seguire l’articolo a cura di Marina Lomunno, del 15 Novembre 2018, riguardo all’Unione nazionale delle Camere minorili: a Valdocco si è tenuto il congresso di tutte le professionalità (magistrati, avvocati, psichiatri, psicologi, educatori e molti altri) che si occupano in Italia della tutela dei minori.

L’Unione nazionale della Camere minorili ha scelto Valdocco per l’apertura del Congresso annuale di tutte le professionalità (magistrati, avvocati, psichiatri, psicologi, educatori e molti altri) che si occupano nel nostro paese della tutela dei minori. Un luogo simbolo nella città di don Bosco e dei santi sociali dove da due secoli si continua a parlare di accoglienza a chi è più fragile.

«L’adozione attualità del cambiamento, prassi operative e riflessioni condivise sugli strumenti della Giustizia a tutela della persone di minore età» il tema su cui i delegati provenienti da tutt’Italia si sono confrontati nella tre giorni dall’8 al 10 novembre tra le sedi di Maria Ausiliatrice e la Biblioteca nazionale di via Carlo Alberto. E non a caso si è partiti da Valdocco, come ha spiegato dando il benvenuto ai convegnisti, don Domenico Ricca, salesiano, da 39 anni cappellano del carcere minorile torinese «Ferrante Aporti» e presidente dell’Associazione amici di don Bosco ente che dal 1970 si occupa di adozioni internazionali. «Il mio fondatore accoglieva nella Torino dell’800 i ragazzi abbandonati e li faceva sentire a casa, donava loro il calore di una famiglia. La nostra associazione e tutti coloro che come voi si occupano di tutela dei minori vuole continuare con questo spirito sostenendoci tra famiglie per diffondere la cultura dell’accoglienza di cui l’adozione è una delle più alte espressioni».

Un concetto ribadito più volte e da più parti durante il convegno a partire dall’intervento di Anna Maria Baldelli, procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni del Piemonte e della Valle d’Aosta che ha sottolineato come, nonostante le difficoltà innegabili che riguardano i vari attori coinvolti «l’adozione nei casi in cui riesce – e ce ne sono molti – è la migliore forma di genitorialità possibile perché mette insieme due necessità: il diritto a crescere in un a famiglia e il desiderio di accogliere un figlio».

Durante la tre giorni, dove si sono affrontati i temi civili, penali e psicosociali legati all’adozione sia nazionale che internazionale, è stato evidenziato come l’Italia con gli Stati Uniti siano i due paesi più accoglienti nel mondo, come illustrato Chiara Avataneo, responsabile dell’équipe psico-sociale dell’Arai.

Anche se, tra i cambiamenti più evidenti di questi ultimi sei anni vi è una pesante flessione delle adozioni internazionali: dal 2011 dove sono stati accolti in Italia 4 mila minori si è scesi nel 2017 a 1163 ingressi in famiglia.

Un dato che mette insieme numerosi fattori dalla chiusura di alcune frontiere, alla crisi economica che ha colpito l’Italia (l’adozione internazionale ha costi di viaggio e permanenza nei Paesi di origine dei bambini oltre che per il disbrigo delle pratiche necessarie), all’innalzamento dell’età dei genitori alla disponibilità di minori grandicelli che spesso non rientrano nell’immaginario ‘ideale’ del bimbo piccolo desiderato da chi attende a lungo un figlio.

Svariatissimi i campi di interesse in cui spazia il tema delle adozioni testimoniata anche dalle diverse professionalità, nazionali e locali, presenti al convegno: da Rita Perchiazzi e Stefano Ardagna rispettivamente presidenti dell’Unione nazionale Camere minorili e della Camera minorile di Torino a Maria Francesca Pricoco presidente dell’associazione Associazione italiana dei magistrati per minorenni e la famiglia a Rita Turino garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Piemonte a Frida Tonizzo segretario dell’Anfaa, associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie e Marina Merana dirigente delle politiche sociali del Comune di Torino.

Soprattutto erano presenti i tanti ragazzi delle scuole superiori torinesi che hanno lavorato con la Camera minorile di Torino sul tema del convegno, stimolati anche dal documentario «Trame» sul delicato tema della ricerca delle origini degli adottati proposto dall’Associazione amici di don Bosco. In particolare gli alunni (alcuni figli di immigrati) dell’Istituto tecnico Plana di Torino e del liceo Natta di Rivoli hanno presentato ai convegnisti le loro riflessioni «multimediali» sull’adozione. Eccone alcune in ordine sparso. «Fratelli sono coloro che crescono insieme». «Molti di noi arrivano da lontano. La diversità è la ricchezza della nostra classe».

 

 

Salesiani Cooperatori – L’annuncio di Cristo nelle realtà temporali

Si è svolta il 21 ottobre 2018, presso il salone parrochiale della Basilica di Maria Ausiliatrice (Torino – Valdocco), il primo dei tre incontri organizzati e proposti dall’associazione dei Salesiani Cooperatori. Tema dell’incontro: “lo sguardo del buon cristiano e onesto cittadino – L’annuncio di Cristo nelle realtà temporali“.

Il percorso, basato appunto su tre incontri, si pone l’obiettivo di “Fare cultura“: uno spazio in cui, nel confronto, si possano fornire gli strumenti per creare un pensiero critico cristiano sulla realtà sociale e culturale in cui viviamo, che interroghi l’essere veri cittadini nel nostro tempo, partendo dall’identità cristiana e salesiana.
Don Sabino Frigato, vicario Ispettoriale, ha catturato l’attenzione dei 70 partecipanti guidandoli in una riflessione sul tema della Dottrina sociale della Chiesa e ponendo l’atttenzione sulla missione del cristiano laico nella società e ponendo le sfide, spesso critiche, che questa pone.

L’incontro si è poi concluso con l’intervento di Don Enrico Lupano, delegato ICP per i Salesiani Cooperatori: “Dobbiamo sfatare il mito del salesiano cooperatore legato al semplice ruolo del tuttofare dell’ oratorio, questo può essere davvero un ambito dove i cooperatori possono impegnarsi e fare cultura salesiana!“.

 

19° Edizione mostra dei Presepi

Sono 19 anni oramai che con la mostra dei presepi ospitata nella Basilica di Maria Ausiliatrice si offre la possibilità di prepararsi ad uno dei momenti più significativi della vita di ogni Cristiano: il Natale!

Lavoro collettivo, clima di famiglia e gioia: queste le caratteristiche della 19° Edizione della mostra dei Presepi vedrà il suo avvio nel giorno della festa dell’Immacolata Concezione, l’ 8 dicembre 2018 e terminerà il 6 gennaio 2019 nella Basilica di Maria Ausiliatrice.

Sono state ben 11.000 le visite registrate nelle edizioni passate che hanno partecipato a questo tour di opere d’artigianato e usanze religiose. Lo spirito che contraddistingue questa iniziativa a Valdocco è quello di coinvolgere un folto numero di appassionati per creare e dar vita ad un presepe composto da esperienze di diverse persone che anno dopo anno contribuiscono alla realizzazione di questo.

In particolare bisognerà recarsi all’interno della cripta di Maria Ausiliatrice, nel Museo Mariano Salesiano, o meglio presso il Centro Salesiano di Documentazione storica e popolare Mariana (CSDM), che vanta oltre duecento presepi nel suo archivio: di svariate forme, misure e materiali, tradizionali e moderni, statici e in movimento ma totalmente unici. Qui, viene raccolto, catalogato e offerto ai visitatori e ai ricercatori tutto ciò che può documentare la storia della devozione che il popolo cristiano ha nutrito verso la Madre di Dio.

La Mostra nasce da un’idea di don Morra che, per numerose edizioni, ha gestito l’iniziativa, poi seguita nel 2016  da don Alberto Guglielmi che ha articolato l’esposizione per aree geografiche: Asia, Africa, Americhe, Europa.
Renzo Bailo, responsabile dei volontari della Basilica di Maria Ausiliatrice, sta portando avanti la tradizione cercando di innovarla creando collaborazioni che variano di anno in anno.

Come ospite espositore ci saranno vari maestri del legno, tra cui dei Presepisti in arrivo da Venaus che hanno dato in prestito alla Basilica le loro opere. Molti presepi già esistenti inoltre sono stati ampliati e modificati per rendere ancora più piacevole e completa la mostra.

Uno stand curato appositamente per poter disegnare sarà messo a disposizione per tutti i bambini che avranno voglia di dar sfogo alla loro creatività e tradurre le loro fantasie su carta.

ORARIO:
Feriali ore 15 – 18
Sabato, Domenica e festivi ore 9 – 13; 15 – 19

INGRESSO LIBERO facilitato ai disabili. Le scolaresche che vorranno valorizzare questo evento culturale e tradizionale religioso, potranno concordare visite facendo richiesta via e-mail: accoglienza@valdocco.com.

Per informazioni contattare via e-mail: csdm.valdocco@gmail.com, o telefonicamente 347 5144183 – 338 4247210

 

 

“MISSIONE COPPIA”: percorso per futuri sposi, fidanzati e giovani coppie che desiderano “camminare insieme”

La Pastorale Giovanile dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta lancia – sull’onda del nuovo tema pastorale “Io sono una Missione – #perlavitadeglialtri” -“MISSIONE COPPIA – Questa è la mia casa“: un percorso non solo dedicato ai futuri sposi, ma a tutti i fidanzati e le giovani coppie che desiderano “camminare insieme”, consapevoli di quanto sia bello e importante condividere il dono della fede nella immediata concretezza della vita quotidiana. Un’iniziativa, basata sulla partecipazione attiva dei fidanzati, che si svilupperà attraverso weekend di esercizi spirituali – il 20/21 ottobre 2018 e il 16/17 marzo 2019 – nella quieta località di Muzzano Biellese.

Un cammino spirituale, dunque, personale e di coppia per la propria maturazione umana e cristiana, un cammino di relazione con il Dio vivo e vero, basato sul dialogo e sulla possibilità di arricchimento reciproco. Una équipe, formata da laici e salesiani, coordinerà gli incontri, alternando momenti di preghiera insieme ad alcuni momenti di confronto, grazie alla presenza di coppie guida che, mediante la ricchezza delle loro esperienze, possono essere preziose per coloro che iniziano questo cammino: per considerare l’esperienza di coppia come vissuto d’amicizia e coesione,  per favorire l’ascolto reciproco e, semplicemente, condividere la propria esperienza con altre coppie stringendo nuove amicizie.

Per la partecipazione è previsto un piccolo contributo; inoltre, si garantisce la presenza di baby-sitter in loco, che potrà prendersi cura dei ragazzi durante le attività di “MISSIONE COPPIA – Questa è la mia casa”.

“Scelte politiche sbagliate, uso scellerato delle risorse naturali”: La crisi umanitaria del Venezuela

Un intenso programma a Valdocco (Torino) dei vescovi salesiani Jonny Eduardo Reyes e Pablo Gonzalez, invitati da Missioni Don Bosco il 18 e 19 settembre per dare testimonianza sulla drammatica situazione del Venezuela. Dopo il loro incontro con il Papa nella visita ad limina apostolorum, insieme con i confratelli della Conferenza episcopale venezuelana, hanno partecipato a due momenti pubblici: il primo, martedì a Maria Ausiliatrice per una celebrazione eucaristica, il secondo, mercoledì in Sala Sangalli per il convegno “RINVOLUZIONEVENEZUELA”.
La loro presenza ha dato un’occasione non trascurabile di visibilità anche alla piccola ma crescente comunità di Venezuelani emigrati negli ultimi anni in Piemonte a seguito dell’esodo, del quale peraltro si registrano solo pochi riscontri nei nostri media nazionali.

La crisi umanitaria del Venezuela «non è il frutto del caso o del destino avverso». E’ piuttosto il risultato di scelte politiche sbagliate e di un uso scellerato delle risorse naturali: «era una nazione ricca con prospettive di grande futuro, ma è stata impoverita fino all’estremo e adesso vive una situazione di miseria che peggiora di giorno in giorno e questo governo continua a negare tutto».

Queste le parole di monsignor Jonny Eduardo Reyes, vescovo di Puerto Ayacucho (Amazzonia), durente il suo intervento alla conferenza dal titoloRinvoluzione Venezuela, dal sogno bolivariano all’incubo della crisi”organizzata da Missioni don Bosco Valdocco onlus, a Torino.

Rivivi la diretta Facebook dell’evento

Rinvoluzione Venezuela: dal sogno bolivariano all’incubo della crisi

Mercoledì 19 settembre a #Valdoccohttps://news.missionidonbosco.org/rinvoluzione-venezuela-dal-sogno-bolivariano-allincubo-della-crisi

Publiée par Missioni Don Bosco ONLUS sur Mercredi 19 septembre 2018

La denuncia viene da monsignor Jonny Eduardo Reyes, vescovo di Puerto Ayacucho (Amazzonia), intervenuto ieri alla conferenza dal titolo Rinvoluzione Venezuela, dal sogno bolivariano all’incubo della crisi, organizzata da Missioni don Bosco Valdocco onlus, a Torino. Con monsignor Reyes, di ritorno da una visita apostolica dal Papa, anche mons. Pablo Gonzalez, vescovo di Guasdalito, che ha parlato della ferita profonda inflitta alla società venezuelana, costretta a vivere una quotidianità fatta di stenti, economia informale e laddove è possibile di emigrazione.

La popolazione venezuelana è letteralmente alla fame. Fa eccezione quel 15% che gode dei privilegi economici e delle protezioni politiche, e che sostiene senza riserve il governo in carica avendo anche il dominio degli organi di informazione. Due Venezuela, uno dei quali completamente al di fuori della realtà e insensibile alla sofferenza di milioni di persone. La manipolazione dell’opinione pubblica arriva al punto di negare l’esodo di massa (un decimo del 30 milioni di abitanti del Venezuela) verso i Paesi confinanti e da lì – chi può – verso nord America ed Europa.

«Il mercato nero – ha detto Gonzalez – la speculazione e il proliferare di attività economiche illegali sono diventate oggi la principale attività di chi è rimasto in Venezuela e per sopravvivere non può fare altro».

«Lo stipendio di un operaio equivale a circa un euro e 50 al mese, mentre una bottiglia d’acqua costa l’equivalente di 5 centesimi di euro; gli alimenti vengono rivenduti sul mercato nero e gli effetti sono simili a quelli di una guerra».

«La svalutazione della moneta e l’inflazione rendono carta straccia il bolivar, che ad oggi vale 0,014 euro».

Pur rimanendo strettamente sul terreno dell’azione pastorale, i vescovi venezuelani hanno dato conto di quel che vedono e delle iniziative solidali che hanno intrapreso con le loro comunità. Progetti che mirano al soccorso immediato di chi chiede aiuto alimentare (sono nate le “ollas solidales”, le pentole della fraternità: le parrocchie riescono una volta alla settimana a distribuire un pasto caldo) e all’informazione a chi è avviato all’emigrazione dal Paese. Monsignor Gonzalez e monsignor Reyes sono infatti letteralmente “vescovi di frontiera”: Colombia e Brasile sono a un passo dalle loro diocesi. L’uno, a Guasdalito, è affacciato verso le alture andine; l’altro, a Puerto Ayacucho, si trova nell’area di transito verso il cuore dell’Amazzonia. Le frontiere sono poco controllate dal governo di Caracas e in compenso soggette a un pericoloso miscuglio di corruzione delle guardie, di influenza del narcotraffico, di infiltrazioni della guerriglia e di attività di mercato nero. E poi c’è l’impatto devastante sulle piccole comunità di confine, che devono assorbire in poche settimane l’arrivo di un numero esuberante di profughi senza risorse, fra i quali si nascondono profittatori e provocatori. Per questo esiste anche una cooperazione fra diocesi venezuelane e diocesi colombiane e brasiliane.

Durante la celebrazione eucaristica, nell’omelia, monsignor Reyes ha tratto spunto dal vangelo per rimarcare la necessità di “camminare con gli occhi e con le orecchie aperti, per essere sensibili al bisogno degli altri”.  Per questa ragione, la Chiesa venezuelana deve essere “vicina alla gente, noi vescovi dobbiamo essere vicini al popolo”, come ha chiesto anche papa Francesco nell’incontro in Vaticano. Quel che si può fare oggi, con le risorse limitate e i con i freni imposti all’azione sociale, è “consolare” la gente, quella che rimane e quella in fuga.

“In certi casi non possiamo fare nulla, la situazione scappa dalle nostre mani. Possiamo solo ‘metterci nelle scarpe degli altri’ e provare a condividere il dolore”.

Reyes ha anche messo in luce le responsabilità internazionali: «va smontata l’ipocrisia internazionale sul Venezuela – ha denunciato – perché il petrolio, l’oro e i minerali nel Paese ci sono, stanno ancora lì, non sono spariti. Ma ci sono nazioni disposte a comprarli a bassissimo costo. Bisogna smascherare il gioco politico internazionale che continua a dare sostegno al regime dittatoriale di Maduro».
Le due superpotenze che sostengono e finanziano Maduro sono  Russia e Cina: con quest’ultima il presidente pare aver stretto nelle ultime settimane diversi accordi economici.

«Io vedo alcuni possibili scenari per il futuro – ha concluso monsignor Reyes – Oltre alla rassegnazione del popolo, molti dicono che questo governo arriverà ad autodistruggersi; altri ancora che sarà necessario un intervento militare esterno; il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin aveva posto quattro condizioni al governo, ma sono state tutte disattese. Quello che doveva essere un dialogo tra Chiesa cattolica e governo in realtà è saltato, non c’è mai stato».

 

 

 

Rinvoluzione Venezuela: dal sogno bolivariano all’incubo della crisi

Convegno

mercoledì 19 settembre, ore 17,00 – 19,30

Sala Sangalli di Valdocco

Torino, via Maria Ausiliatrice, n. 32

(parcheggio auto da via Sassari, n. 28 B, ingresso Teatro Don Bosco di piazza Sassari)

La “rivoluzione bolivariana” in Venezuela è diventata un incubo per i Venezuelani. Tanto che ne stanno fuggendo a milioni. Per questa ragione molti parlano, e sono prudenti, di una sua “involuzione”.

Propugnata da un personaggio politico carismatico, Hugo Chávez, la trasformazione del Venezuela da democrazia dominata da un potere economico spesso subalterno a pressioni straniere a un regime ideologizzato e paternalista che ha dilapidato le ricchezze del Paese, presenta ora il suo drammatico conto. La perdita di potere di acquisto dei salari, l’accrescersi della violenza per procurarsi mezzi di sussistenza, la paura di esprimersi per via della repressione sulle piazze e nei media, stanno generando l’esodo di massa più consistente nella storia di tutta l’America Latina. In mano al presidente Nicolás Maduro, succeduto al leader carismatico, lo stesso sogno bolivariano sta modificando i suoi connotati per trasformarsi in un incubo.

Per raccogliere informazioni dal vivo sull’attuale situazione del Paese, Missioni Don Bosco ha invitato i vescovi salesiani, in questi giorni in visita ad limita con i confratelli della Conferenza episcopale venezuelana da papa Francesco, a venire a Valdocco per esprimere la voce che si solleva dalla gente, e a segnalare quali vie di soluzione intravedano per una svolta nella crisi umanitaria in atto.

Con loro saranno presenti al convegno del 19 settembre p.v. a Torino (dalle ore 17,00 alle 19,30 nella Sala Sangalli), altri ospiti ed esperti che potranno completare il quadro anche dal punto di vista dei Venezuelani già emigrati dal Paese in Italia.

Il programma del convegno è riportato qui di seguito. Missioni Don Bosco confida nella sensibilità dei suoi Soci per partecipare all’evento, o venendo di persona (se possibile) o sintonizzandosi via Web alle dirette in streaming che si terranno su www.missionidonbosco.org e su www.facebook.com/missionidonbosco

Inoltre, tutti potranno porre domande agli ospiti in precedenza e in  diretta scrivendo all’indirizzo direttaweb@missionidonbosco.org

È una modalità di solidarizzare con i poveri del mondo che completa la consueta generosità nel sostenere i progetti di sviluppo.

FMA: Professioni perpetue

Le Professioni perpetue delle Figlie di Maria Ausiliatrice si svolgeranno presso la Basilica Maria Ausiliatrice di Torino. Doneranno la loro vita a Dio per il bene dei giovani, Sabato 13 Ottobre 2018, alle ore 15.00: Suor Anna Bailo e Suor Silvia Rubatto.

Tutte le foto della cerimonia

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