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“L’arte con chi ne fa parte” – Don Bosco presenta la realtà museale a Valdocco

“L’ARTE CON CHI NE FA PARTE” – DON BOSCO presenta LA REALTÀ MUSEALE A VALDOCCO attraverso il Museo Casa Don Bosco e il piccolo Museo Etnografico Missioni Don Bosco.

All’interno del progetto L’arte con chi ne fa partedell’Associazione Abbonamento Musei, la Realtà Museale a Valdocco diventa parte attiva del progetto grazie alla presentazione della figura di Don Bosco.

Di seguito un “assaggio” di tutto ciò che si può visitare e ammirare all’interno del Museo Casa Don Bosco e nel Museo Etnografico Missioni Don Bosco grazie ad un breve video.

Riapre al pubblico il Museo Casa Don Bosco a partire da sabato 1° maggio 2021

Di seguito si riporta il Comunicato Stampa di “Museo Casa don Bosco“.

Riapre al pubblico il Museo Casa Don Bosco
a partire da sabato 1° maggio 2021

Con l’ingresso del Piemonte in zona gialla e secondo le indicazioni del Ministero della Cultura, da sabato 1° maggio sarà possibile tornare a visitare il Museo Casa Don Bosco nel cuore di Valdocco, con il seguente orario:

ORARIO APERTURA MUSEO

  • LUN: Chiuso
  • MAR – GIOV: 9.30-12.30
  • MER – VEN: 15.00-18.00
  • SAB – DOM: 9.30-12.30 / 15.30-18.30

VISITE GUIDATE

Per le visite guidate è necessaria la prenotazione.
Scrivere a: info@museocasadonbosco.it
In osservanza delle prescrizioni di sicurezza, è prevista la partecipazione di max 20 persone. Per gruppi (min. 10 persone) è possibile inviare la richiesta all’indirizzo mail info@museocasadonbosco.it, anche per orari differenti da quelli sotto indicati.

ORARIO VISITE GUIDATE SU PRENOTAZIONE

  • MAR: 10:30
  • VEN: 16:00
  • SAB – DOM: 10:30 / 16:00

Il biglietto d’ingresso al Museo Casa don Bosco è gratuito.

All’interno del percorso museale è possibile visitare fino al 14 gennaio 2022 la mostra dedicata a don Paolo Albera, “Salesiano della prima ora” che ha potuto vedere con i propri occhi il “Santo dei giovani” in azione, diventando poi Direttore Spirituale della Congregazione e in ultimo Rettor Maggiore dei Salesiani come secondo successore di don Bosco.

“Siamo contenti di poter riaprire alla visita il Museo dedicato a colui che cambiò la storia di molti giovani in tempi difficili, anche nel momento in cui Torino veniva scossa da una grave epidemia. Don Bosco fu di esempio in quel momento, e visitare oggi il Museo Casa Don Bosco significa fare davvero esperienza di un uomo santo, padre, maestro ed amico che seppe tracciare strade di speranza in tempo di pandemia”.

Stefania De Vita – Direttrice Museo Casa Don Bosco

L’attuale situazione di emergenza sanitaria impone il rispetto di precise norme che possano garantire la visita in totale sicurezza. Per accedere al Museo sarà obbligatorio indossare una mascherina a copertura di naso e bocca. All’ingresso saranno disposti dispenser con i disinfettanti per le mani. Ciascun visitatore sarà sottoposto al controllo della temperatura corporea che non dovrà essere superiore ai 37,5° C. All’interno delle sale occorrerà mantenere la distanza interpersonale di oltre un metro ed evitare assembramenti.

Tutte le info su museocasadonbosco.org

Con cortese richiesta di segnalazione.
Un cordiale saluto
Stefania De Vita

Museo Casa Don Bosco: “Una perla preziosa che testimonierà la grandezza di Don Bosco”

Le giornate di inaugurazione del Museo Casa Don Bosco. Si riporta di seguito l’articolo oggi pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS in merito all’evento.

Aperto il Museo Casa Don Bosco: “Una perla preziosa che testimonierà la grandezza di Don Bosco”

(Torino, 6 ottobre 2020) – Il Capitolo Generale 27° chiese al Superiore Generale della Congregazione Salesiana, il Rettor Maggiore, e al suo Consiglio, di prendere in mano i Luoghi Salesiani e farne qualcosa di speciale per il mondo salesiano. Quella consegna ha dato origine ad una realtà nuova: il Museo Casa Don Bosco, inaugurato solennemente a Torino-Valdocco, con tre giorni di eventi, nello scorso fine-settimana.

Al posto delle “Camerette di Don Bosco”, dove si poteva osservare la presenza di Don Bosco a Valdocco, oggi i visitatori possono conoscere nei dettagli la realtà della Tettoia e di Casa Pinardi, il primo insediamento dell’Oratorio di Don Bosco. “Qui, in questi ambienti, sono è nata una pedagogia che ha cambiato la vita dei ragazzi di Don Bosco, qui sono passate 11 persone che oggi la Chiesa riconosce come venerabili, beati o santi: questo vuol dire che Valdocco è stata una scuola di umanità e di santità e noi vogliamo trasmettere questo patrimonio al mondo”, ha detto il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime nella conferenza stampa di presentazione del nuovo museo.

Sempre il Rettor Maggiore ha poi comunicato che, nell’ottica di valorizzazione di Valdocco come custode della memoria storica salesiana, i documenti più importanti delle origini della Congregazione saranno trasferiti dall’Archivio Centrale al Museo Casa Don Bosco.

Su ANSFlickr (2 ottobre3 ottobre4 ottobre) e su ANSChannel sono disponibili foto e video degli eventi.

Inaugurazione Museo Casa don Bosco

Il dono di Don Bosco per i giovani e per la Famiglia Salesiana

Il quadro “Madonna delle Grazie” in trasferta a Valdocco per l’inaugurazione del museo “Casa don Bosco”

Il quadro “Madonna delle Grazie”, custodito presso l’Istituto “Nostra Signora delle Grazie” di Nizza Monferrato sarà trasferito temporaneamente a Valdocco per l’inaugurazione del Museo “Casa don Bosco” prevista per il 2-3-4 ottobre 2020. L’opera rimarrà nel nuovo museo fino al 31 gennaio 2021.

La Congregazione dei “Salesiani di Don Bosco” “Ha la gioia e la responsabilità di consegnare, per il bene di tutta la famiglia salesiana del mondo, per i pellegrini e i turisti della Città di Torino, il nuovo allestimento museale, completamente rinnovato, dei luoghi delle origini, dell’avventura educativa e spirituale di don Bosco. Sono stati ristrutturati gli ambienti collocati sotto il cortile e la Casa Madre, ma è anche stata restaurata integralmente la collezione di oggetti appartenuti sia a don Bosco che alla prima comunità salesiana. È un patrimonio da scoprire e da gustare, apprezzandone il valore culturale, devozionale e d’identità salesiana”.

(Rettor Maggiore dei Salesiani – Don Ángel Fernández Artime)

>>> Leggi tutto l’articolo su La Voce di Asti

Casa Don Bosco: intervista alla direttrice Stefania De Vita

Martedì 15 settembre, all’interno del caffè della Basilica Maria Ausiliatrice, per il programma televisivo di Rete 7 “Un caffè con…” è stata intervistata la dott.ssa Stefania De Vita, direttrice del Museo Casa Don Bosco. La conversazione ha riguardato il progetto di restaurazione, durato 2 anni e mezzo, il quale ha voluto riportare alla luce il valore dell’ accoglienza del Museo. L’inaugurazione si terrà nelle date del 2-3-4 ottobre.

Di seguito un breve estratto. L’intervista completa è disponibile nel video riportato in calce.

Che cos’è Casa Don Bosco?

E’ una casa innanzitutto prima ancora di diventare museo. Infatti il valore che volevamo far risaltare è proprio l’accoglienza famigliare di un luogo dedicato a pellegrini  e turisti. Ridando prestigio e riportando a galla gli spazi delle origini, ci siamo ritrovati di fronte a cimeli antichi: tra questi mi piace ricordare un oggetto dell’ottavo secolo, una coperta di Evangeliario risalente proprio a quell’epoca. Inoltre abbiamo riscoperto uno spazio interamente dedicato a Mamma Margherita.

Qualche indiscrezione in più su questo spazio dedicato a Mamma Margherita…

Il restauro riporta in luce la stanza in cui è  vissuta Mamma Margherita, dove ritroviamo oggetti che le appartenevano e che rappresenta anche il luogo della sua morte. La sua figura è accentuata dalla statua che la riproduce all’interno del cortile, che incarna a pieno l’idea di famigliarità che desideravamo evidenziare.

C’è una storia che guida pellegrino e turista nella visita al museo ?

Il museo offre diverse chiavi di lettura. Il pellegrino sarà attratto dalla storicità religiosa della vita di Don Bosco che è stata curata minuziosamente all’interno del museo. Il turista troverà invece un escursus storico delle opere urbanistiche della città di Torino che si addentra nell’epoca del risorgimento, in quanto proprio in questo periodo Don Bosco intervenne, a suo modo, in quelle che furono vere e proprie opere cittadine.