Don Paolo terrà la sua prima Messa domenica 12 maggio 2019 alle ore 11.00 presso Rivalta di Torino nella Cappella di San Vittore e Santa Corona.
Condividiamo insieme la gioia e la lode al Signore per il suo dono di Grazia.
Per l’occasione, la nostra Redazione ha avuto il piacere di ottenere una breve intervista da don Paolo Francesco Pollone in onore della sua prossima ordinazione:
Don Paolo, perché hai scelto di diventare sacerdote salesiano sotto la guida di don Bosco?
Fin da piccolo ho avuto il desiderio di diventare sacerdote. Ho iniziato un cammino di discernimento per diventare presbitero diocesano. Ho capito però che Dio mi chiamava a far parte di una comunità. Mi sono sentito subito a casa quando ho cominciato il percorso di discernimento a Valdocco. Gli imprevisti di Dio mi hanno portato qui.
Emblematico è stato per me andare alla scuola salesiana di Cumiana che è stata una “seconda casa”: così mi sono sentito subito accolto quando ho scelto di proseguire la mia vocazione nella famiglia guidata da don Bosco.
“Io sono la porta” (Gv 10,7) è la frase del Vangelo che hai scelto per gli auguri della tua ordinazione. Perché?
Ho avuto l’ispirazione grazie ai miei compagni che si preparavano alla loro Professione perpetua. Per fare i loro auguri avevano scelto come passo del Vangelo Giovanni 10, “il buon Pastore”. Anche io ho voluto far mio questo passo come augurio della mia ordinazione, soffermandomi però sulla parte in cui Gesù dice “Io sono la porta”. Mi sono rifatto ad una riflessione di Papa Benedetto XVI in cui commentava proprio questa parte del brano evangelico. La frase l’ho sentita subito mia. Essere un sacerdote, un salesiano, che non passa attraverso quella porta che è Gesù Cristo, non porterebbe da nessuna parte. Gesù infatti dice: “chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante” (Gv 10,1). Il Pastore allora entra per quella porta, con coloro che gli sono affidati.