“Rallegratevi sempre nel Signore”: il Rettor Maggiore scrive ai giovani del MGS per la festa di Don Bosco

In occasione della Festa di Don Bosco, il Rettor Maggiore Don Ángel Fernández Artime, ha scritto una lettera ai giovani del MGS:

Miei cari giovani, la gioia è un elemento centrale nella vita di un cristiano.

A ciascuno di voi, nei cinque continenti, giunga il mio affettuoso saluto: a voi giovani del “mondo salesiano” e a tutti i giovani che riceveranno questo messaggio attraverso di voi.

Nell’art. 17 delle Costituzioni dei Salesiani di Don Bosco, intitolato “Ottimismo e gioia”, leggiamo: «Poiché annuncia la Buona Novella, [il salesiano) è sempre lieto. Diffonde questa gioia e sa educare alla letizia della vita cristiana e al senso della festa». Sono sicuro che questa è una regola di vita per noi salesiani e per tutti i membri della nostra Famiglia salesiana: è qualcosa di bello, che appartiene alla nostra identità carismatica. E quanto vorrei che fosse così anche nella vostra vita, cari giovani!

Voglio parlarvi di questa gioia profonda, che nasce da Dio e dall’essere radicati in Lui. Infatti, la nostra vocazione cristiana ha anche la missione di portare gioia nel mondo: quella gioia profonda e autentica che dura nel tempo perché viene da Dio. Sono convinto che voi e molti altri giovani come voi desiderano (e a volte hanno bisogno) di sentire che il messaggio cristiano è un messaggio di gioia e di speranza.

Miei cari giovani, il nostro cuore è fatto per la gioia e per vivere con speranza. È un carattere con cui nasciamo, intimamente inciso nel profondo del cuore di ogni persona; si tratta di una gioia autentica, non passeggera, ma profonda e piena, che dà “sapore” all’esistenza. Voi giovani, che «siete l’adesso di Dio», come vi ha detto Papa Francesco‘, state vivendo una tappa della vostra esistenza che si distingue per la scoperta della vita, di voi stessi e delle vostre relazioni con gli altri. Voi guardate al futuro e avete dei sogni. Il vostro desiderio di felicità, amicizia e amore è forte. Vi piace condividere, avere ideali e disegnare progetti. Tutto questo fa parte della giovinezza. Non sto dicendo che tutti i giovani vivono in questo modo. Ci sono, purtroppo, giovani che sono molto lontani dal sognare una tale giovinezza, ma non devono né possono rinunciarvi. D’altra parte, la vita è spesso accompagnata dai doni che Dio nostro Padre continuamente ci offre in essa: la gioia di vivere, di essere sani, di godere della bellezza della natura. La gioia dell’amicizia e dell’amore autentico, del lavoro ben fatto, che produce stanchezza, ma che dà sempre anche tanta soddisfazione. La gioia di una bella atmosfera familiare – anche se non tutti voi sperimentate questo nella vostra vita; la gioia di sentirsi compresi e di servire gli altri.

È bello riconoscersi in questa realtà, cari giovani, e scoprire che tutto ciò non è frutto del caso, ma è voluto da Dio per ognuno di noi, per ognuno di voi, perché Dio è la fonte della vera gioia, questa gioia ha la sua origine in Lui. È bello scoprire nella vita che siamo accettati, accolti e amati da Dio. É bello che possiate sentire nel profondo del vostro cuore che siete personalmente amati da Dio. È commovente per un giovane poter dire a se stesso questa grande verità: «Dio mi ama, e mi ama incondizionatamente, in un modo unico e personale». E la grande prova di questo Amore è l’incontro con suo figlio Gesù Cristo: in Lui troviamo la gioia che cerchiamo. L’incontro autentico e vero con Gesù fa nascere sempre in tutti una grande gioia interiore.

Mentre scrivo questo, penso a voi, cari giovani di altre religioni che, forse, non riuscite a percepire nella vostra esperienza personale ciò di cui parlo in riferimento a Gesù, anche se capite le mie parole. Tuttavia, potete vivere questa esperienza personale e intima, qualunque sia la vostra religione: Dio vi ama, e vi ama profondamente, perché appartiene all’essenza di Dio amare immensamente tutto ciò che ha creato. E in tutto questo ci siete voi, ci sono io, c’è ognuno di noi, ognuno di voi, miei cari giovani.

Giovani amati da Dio, in qualunque parte del mondo, qualunque sia la vostra religione, aprite il cuore a Dio, scoprite che Dio è una presenza nella vostra vita, che è fedele e non vi abbandonerà mai. Possiamo sempre incontrarlo nella Sua Parola: «Quando le tue parole mi vennero incontro, le divorai con avidità; la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore» (Ger 15,16). Ascoltate la voce di Dio e la Sua Parola e avrete tante risposte a ciò che portate nel vostro cuore e nei vostri pensieri.

Come Don Bosco, Padre e Maestro della Gioventù del mondo, desidero rivolgervi l’invito, a suo nome, ad avere il coraggio di non allontanarvi mai da Dio, di scegliere Lui in ogni momento della vostra vita con generosità, senza accontentarvi di dare il minimo, ma impegnandovi a dare il meglio che ognuno ha nel cuore. La vostra vita, cari giovani, è preziosa, e qualunque sia la vocazione alla quale Dio vi chiama, è una vita che vale la pena vivere nel dono di sé, nel servizio e nell’amore per gli altri. Come dice Papa Francesco: «Cari giovani, voi non avete prezzo! Non siete pezzi da vendere all’asta! Per favore, non lasciatevi comprare, non lasciatevi sedurre, non lasciatevi schiavizzare dalle colonizzazioni ideologiche che ci mettono strane idee in testa e alla fine diventiamo schiavi, dipendenti, falliti nella vita. Voi non avete prezzo […]. Innamoratevi di questa libertà, che è quella che offre Gesù»2. Mi permetto anche farvi l’invito di avere il coraggio di vivere le Beatitudine che Gesù ci propone nel Vangelo. Sono una bellissima maniera di vivere il Vangelo con “volti’ e maniere diverse che conducono alla felicità in Cristo.

Imitando Don Bosco, voglio proporvi, come ho scritto nella Strenna di quest’anno, di essere entusiasti, di vivere la vita come una festa e la fede come felicità. Don Bosco l’ha proposto a se stesso e l’ha fatto diventare realtà con i suoi ragazzi a Valdocco. Oggi quel Valdocco della festa e della gioia può essere ciascuno dei luoghi e delle case salesiane o non salesiane dove vi trovate. Vi chiedo di diventare ed essere missionari della gioia, perché siete discepoli-missionari di Gesù.

Dite ai vostri amici e agli altri giovani che avete trovato questo tesoro prezioso, che è Gesù stesso. Contagiate gli altri con la gioia e con la speranza che nasce dalla fede. Siate missionari per altri giovani, come proponeva Don Bosco ai suoi ragazzi di Valdocco, portando a chi non sta bene, a chi soffre, ai più poveri, a chi “non ha opportunità”, la gioia che Gesù vuole offrire a tutti. Portate questa stessa gioia nelle vostre famiglie, nelle vostre scuole o università; parlatene nei vostri posti di lavoro e tra i vostri amici. Vedrete che, se quella gioia che avete nel cuore viene da Dio, diventerà veramente contagiosa, meravigliosamente contagiosa perché generatrice di vita.

Non vi sembra che, dopo quello che ho appena detto, sia facile capire quello che diceva Domenico Savio a Valdocco: «Noi facciamo consistere la santità nell’essere sempre allegri»?

Maria, Madre e Ausiliatrice, accompagni tutti noi in questo viaggio. Lei ha accolto il Signore dentro di sé e lo ha annunciato con un canto di lode e di gioia: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore» (Lc 1,46-47).

Qual è la gioia che risuona oggi nel vostro cuore, miei cari giovani? Che possiate essere felici qui e nell’eternità, come diceva Don Bosco! Vi benedico e vi saluto con vero e profondo affetto,

Don Ángel Fernández Artime

Festa Don Bosco, due interviste al Rettor Maggiore: “Speranza e attualità del messaggio di Don Bosco”

In occasione della festa di San Giovanni Bosco, La Voce e il Tempo e Famiglia Cristiana hanno intervistato il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime.

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Don Bosco, speranza nella pandemia

Per una felice coincidenza la festa liturgica di don Bosco, il 31 gennaio, quest’anno cade di domenica. Per la famiglia salesiana e per quanti sono devoti a don Bosco, ma non possono recarsi in chiesa per motivi di salute, sono due le possibilità per seguire in Tv le Messe dove verrà ricordato particolarmente il santo dei giovani: dalla Basilica di Maria Ausiliatrice, alle 9.30 dove presiede l’Arcivescovo Cesare Nosiglia (in diretta su Rete 7 (canale 12 del Digitale terrestre) e alle 10.55 su Rai Uno dalla basilica del Sa- cro Cuore di Gesù a Roma. Presiede il Rettor Maggiore dei salesiani, don Ángel Fernández Artime, che abbiamo raggiunto al telefono all’indomani della chiusura della 39a edizione delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana, celebrate dal 15 al 17 gennaio scorso e che hanno preceduto la novena di don Bosco che termina sabato 30.

Tema delle Giornate, a cui è intervenuto anche il vescovo di Pinerolo mons. Derio Olivero, il messaggio della Strenna per il 2021: «Mossi dalla speranza: ‘Ecco, io faccio nuove tutte le cose’ (Ap 21,5)». «Una prima testimonianza di speranza delle Giornate è stata la possibilità – mai accaduta prima – di far partecipare e incontrare migliaia di persone che condividono il carisma di don Bosco», evidenzia il Rettor Maggiore. «La crisi causata dalla Pandemia si è trasformata, grazie alla creatività delle nostre opere che stanno portando avanti molte iniziative on line, in un’opportunità d’incontro e comunione utilizzando le moderne tecnologie: sono convinto che don Bosco, che è stato un missionario, oggi utilizzerebbe il web per fare arrivare in tutto il mondo il messaggio di Gesù. Questo non per farci pubblicità ma per parlare del bene che fanno i cristiani perché il male si tramette da solo…Non tut- to è negativo nella rete se la mettiamo a servizio dell’uomo: lo abbiamo sperimentato anche nei giorni scorsi, annunciando in tutte le nostre opere la Strenna 2021 dalla casa generalizia della Figlie di Maria Ausiliatrice, raggiungendo 198 mila persone fino all’Oceania».

Così anche la Messa di domenica in diretta su Rai 1, animata dal coro del Movimento giovanile salesiano dell’Italia Centrale…

Certamente è un grande regalo per la famiglia sale- siana e per coloro che non possono recarsi in chiesa. Tutti noi, soprattutto in questo tempo incerto, abbiamo bisogno di speranza, soprattutto coloro che sono nella malattia, nella povertà, nella solitudine che la Pandemia accentua ancora di più. Per questo la Strenna di quest’anno ha come tema, in un momento in cui c’è tanta sofferenza, quello del dovere della speranza di fronte ad una realtà mondiale che ci interpella e che non possiamo ignorare.

Cosa state facendo come Famiglia salesiana per essere segno di speranza nei 132 paesi dei 5 continenti in cui sono presenti le vostre opere?

C’è come già dicevo, la straordinaria creatività che – come abbiamo visto durante le Giornate di Spiritualità in cui si sono raggiunte oltre 100 mila persone mediante i collegamenti social – si sta mettendo in campo nelle nostre opere per arrivare alla gente e a tutte le famiglie. Ma non basta: oltre alla vicinanza spirituale e ‘virtuale’, come figli e figlie di don Bosco, siamo chiamati ad essere buoni cittadini e rispettare le regole anticontagio ma anche buoni cristiani e, dove c’è bisogno di aiuto, a non rinchiuderci in casa ma a stare vicini in sicurezza a chi è in difficoltà. E così stiamo facendo nelle nostre opere, laddove incombe la guerra o qui a Roma, come nella nostra parrocchia del Sacro Cuore, dove la sera i giovani portano cibo, coperte e conforto a chi non ha un tetto per dormire. Una spinta alla solidarietà, come abbiamo sentito dalle testimonianze dal mondo nelle Giornate di Spiritualità, che in questi mesi di emergenza Covid si è tradotta anche nella raccolta nelle nostre opere di ben 9 milioni di euro che invieremo nelle nostre missioni in 68 nazioni per finanziare 120 microprogetti per i giovani e le famiglie perché non manchi tutto a coloro a cui già manca tanto.

Cosa ci sta insegnando l’emergenza Coronavirus?

Questa pandemia che sta affliggendo la nostra umanità finirà, ma ci sono altre Pandemie croniche che come cristiani abbiamo il dovere di contribuire ad estirpare: le guerre, le mafie, la fame, gli abusi, la povertà che sta disumanizzando chi è costretto ad immigrare per dare futuro ai propri figli e viene torturato o muore al gelo, la disoccupazione giovanile… Ecco il nostro compito laddove come Famiglia salesiana siamo chiamati ad essere presenti: dare speranza e lavorare per la giustizia per ‘dare di più a chi ha avuto di meno’, come ci ha raccomandato don Bosco e come ci richiama Papa Francesco.

Marina LOMUNNO

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Ecco, invece, un estratto dell’intervista rilasciata dal Rettor Maggiore a Famiglia Cristiana, da oggi in edicola.

di Annachiara Valle

Perché Don Bosco è sempre attuale

Le attività cambiano, ma non cambia il modo di proseguire la missione educativa ed evangelizzatrice della famiglia di don Bosco». Don Angel Fernandez Artime, rettor maggiore dei Salesiani, ricorda il carisma della Congregazione. In questo tempo segnato dalla pandemia, in cui a soffrire sono soprattutto i giovani, i religiosi hanno continuato a stare accanto ai ragazzi. Per rispondere al loro disagio.

Come avete rimodulato la vostra offerta formativa?
«Certamente il nostro marchio d’identità sono i giovani, la loro educazione, la formazione dei bambini, degli adolescenti. Tutto il resto, oratori, scuole, licei o centri di formazione professionale, case di accoglienza per i ragazzi immigrati, parrocchie, centri
giovanili, istituzioni universitarie sono mezzi finalizzati a un unico scopo: preparare le giovani generazioni alla vita. Il nostro metodo educativo continua a essere quello di don Bosco: il sistema preventivo, che è molto più di una pedagogia».

In che senso?
«È un modo di educare, di avvicinarsi a ogni persona; un modo di relazionarsi, di dare priorità alla persona stando vicino ai ragazzi. È ascolto, è relazione, è gioia, è gioco (anche), è spirito di famiglia, è sentire, sperimentare e sapere di essere amati attraverso una presenza che accompagna, educa e prepara alla vita. Ecco perché la pandemia è solo una circostanza, dolorosa, pesante, che lascia così tanto dolore sulla sua scia, ma è solo una realtà con la quale continuiamo a vivere ma che non può impedire di portare avanti la nostra missione. Per questo continuiamo la nostra missione educativa con le oltre 350 mila persone che compongono i 32 gruppi o rami di questo grande albero, i primi quattro dei quali sono stati fondati direttamente da don Bosco: i Salesiani di don Bosco, le Figlie di Maria Ausiliatrice, i Salesiani cooperatori (laici nel mondo) e l’Associazione dei devoti di Maria Ausiliatrice».

Come raggiungere oggi i giovani?
«C’è chi pensa che i giovani di oggi siano più difficili di quelli di altri tempi e che raggiungerli, creando legami che possano aiutarli a fare un percorso di maturazione e crescita nella vita, sia qualcosa di molto difficile o impossibile. Non sono d’accordo con questa visione. Forse il problema è dato dal 4 4 nostro sguardo, dalle nostre paure di adulti, di educatori che pensano più a quello che vogliono offrire, partendo da posizioni sicure e consolidate nel corso degli anni, piuttosto che essere permanentemente aperti al dialogo con tutto ciò che ci sfida. Oggi non si può essere educatori né evangelizzatori credendo che tutto ciò che “si ha” e “si sa” è ciò che gli altri devono accettare; e che, se questo non avviene, sono gli altri a sbagliare e quindi non hanno nulla da fare “con noi” Oggi più che mai gli educatori in generale, ma anche gli educatori cristiani, i genitori e gli evangelizzatori devono avere la volontà di ascoltare, di accogliere ogni persona, ogni giovane nel luogo e nella situazione in cui si trova, e non dove vogliamo che egli sia. È necessario trovare punti di incontro per un autentico ascolto. Soprattutto, dobbiamo testimoniare con le nostre convinzioni e il nostro stile di vita che crediamo veramente in ciò che diciamo. Mi sembra che oggi i giovani siano molto più colpiti dalle testimonianze che dalle parole. Pensiamo, per esempio, a papa Francesco e alla grande
accoglienza della sua persona da parte dei giovani del mondo. Certamente le sue parole esprimono molta forza, ma la sua semplicità e la sua coerenza comunicano molto di più. E sorprendentemente molti altri, che sono ben inseriti in quella che credono essere la loro “verità”, ne restano profondamente turbati. Tuttavia, mi sembra che questa prossimità e questa testimonianza sia un modo molto attuale di raggiungere efficacemente i giovani».

Manuale del direttore salesiano: “Il direttore nella comunità religiosa salesiana”

Continua il programma di disseminazione del Manuale del direttore salesianoAnimazione e governo della comunità” presentato e distribuito lo scorso anno durante il Capitolo Generale 28° (CG28). Per questi primi mesi del 2021 vengono suggeriti la lettura, lo studio e la condivisione della seconda parte del testo, dal titolo: “Il direttore nella comunità religiosa salesiana”. Si riporta di seguito l’articolo oggi pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

Il direttore nella comunità religiosa salesiana

Il programma di disseminazione del testo “Animazione e governo della comunità – Il servizio del direttore salesiano” propone per questi primi mesi del 2021 la lettura, lo studio, la condivisione sulla seconda parte del testo, dal titolo: “Il direttore nella comunità religiosa salesiana”. Alla fine di settembre si era proposto materiale di animazione sulla prima parte: “L’identità consacrata salesiana”. Nel mese di aprile sarà offerto il video di introduzione e materiali per l’animazione relativi alla terza e ultima parte: “Il direttore e la missione salesiana condivisa”.

Dai messaggi che si ricevono dalle ispettorie si coglie come questi sussidi per l’aiuto alla lettura e assimilazione siano valorizzati da molte comunità, adattandoli ai ritmi e alle modalità più consone per ciascuna realtà ispettoriale o locale.

La seconda parte riguarda più da vicino le dinamiche di vita quotidiana della comunità salesiana e il servizio di animazione e guida che il direttore porta avanti al suo interno. Si incontra come primo sottotitolo il seguente: “Custode e animatore dell’identità consacrata salesiana”. Il termine “custode del carisma” è stato quello che è emerso con più frequenza nei 316 contributi giunti da tutte sette le regioni, da parte di gruppi di direttori, consigli ispettoriali e singoli confratelli. È stato il materiale di partenza per la elaborazione del testo.

Nel video i consiglieri per la formazione e per le missioni, i consiglieri regionali di Africa e Madagascar, Mediterranea, Asia Sud, Europa Centro Nord presentano cosa vuol dire essere oggi guida spirituale della comunità (mistici), animatore di comunione e corresponsabilità (profeti), responsabili della missione apostolica (servi).

La seconda parte si sofferma anche su aspetti molto concreti della vita delle case salesiane, strumenti e strutture per l’animazione, come il consiglio locale, l’assemblea dei confratelli, il progetto comunitario e personale, l’attenzione per i confratelli giovani e per quelli anziani.

Ci si augura che in questi primi mesi dell’anno si possa dedicare uno spazio sufficiente alla lettura e assimilazione di questa parte centrale del testo. Oltre al video saranno inviati altri materiali (power point, schede per la comunità…) per favorire soprattutto momenti di riflessione e condivisione comunitaria.

Il link dei video è accessibile su www.sdb.org  

Festa di Don Bosco: Messa del Rettor Maggiore in diretta su Rai 1

Nella giornata del 31 gennaio, in onore di San Giovanni Bosco, tra i differenti appuntamenti si segnala la S.Messa del Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime in diretta dalla Basilica del Sacro Cuore di Gesù in Roma, su Rai Uno alle ore 10:55.
Si riporta di seguito il Comunicato Stampa ANS (Agenzia dell’Informazione Salesiana) di oggi dedicato al programma della giornata.

(Roma, 21 gennaio 2021) – La festa di Don Bosco (31 gennaio) è da sempre uno dei principali eventi per la Famiglia Salesiana e quest’anno verrà celebrata con una serie di importanti appuntamenti – religiosi e di comunicazione.

Domenica 31 gennaio, infatti, la Santa Messa su RaiUno (ore 10:55) verrà trasmessa in diretta dalla Basilica del Sacro Cuore di Gesù in Roma, presieduta dal Superiore Generale dei Salesiani di Don Bosco, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime. Ad animare la celebrazione sarà una rappresentanza del coro del Movimento Giovanile Salesiano dell’Italia Centrale, diretto da don Francesco De Ruvo, SDB.

La celebrazione eucaristica, per la regia di Gianni Epifani e con il commento di Elena Bolasco, sarà accompagnata da una puntata del programma “A Sua immagine” (sempre su RaiUno, a partire dalle ore 10:30) che pure presenterà temi, opere e personaggi salesiani.

Inoltre, nella stessa giornata di domenica 31 gennaio, su TGCOM24 (Mediaset) andrà in onda il programma di approfondimento religioso “Stanze Vaticane”, durante il quale il giornalista Fabio Marchese Ragona presenterà un’intervista a tutto tondo a Don Ángel Fernández Artime. L’appuntamento è per le ore 17:00.

Già da mercoledì prossimo, 27 gennaio, infine, sarà disponibile il numero di Famiglia Cristiana contenente l’intervista a Don Ángel Fernández Artime realizzata dalla giornalista Annachiara Valle, dal titolo “La ricetta sempre attuale di Don Bosco”.

Don Ángel Fernández Artime, 60 anni, spagnolo, è alla guida della Congregazione Salesiana dal 2014. Ha servito la Congregazione Salesiana in Spagna e in Argentina. Dal 2010 al 2014 è stato Superiore dei Salesiani di Buenos Aires, avendo così modo di conoscere e collaborare personalmente, già all’epoca, con l’allora arcivescovo cittadino, card. Jorge Mario Bergoglio, oggi Papa Francesco. Attualmente sta esercitando il suo secondo mandato come Rettor Maggiore dei Salesiani, essendo stato confermato in tale ruolo dal Capitolo Generale della Congregazione dello scorso 2020.

La Basilica del Sacro Cuore, sita nello stesso complesso che oggi ospita la Sede Centrale Salesiana, venne fatta costruire da Don Bosco su mandato di Papa Pio IX e fu consacrata il 14 maggio 1887. Lo stesso Don Bosco vi celebrò la Messa, una sola volta: era il 16 maggio 1887, e ormai stanco e malato, a pochi mesi dalla sua morte (avvenuta il 31 gennaio 1888), fu costretto quindici volte a interrompere la celebrazione a motivo della commozione che provava nel ripensare alla sua vita, di cui in quel momento gli si svelava con pienezza il senso. Nella basilica è anche apposta una lapide a memoria di quest’avvenimento.

Video per la mostra di Don Albera

Stefania De Vita, Direttrice del Museo ‘Casa Don Bosco’, ci introduce alla mostra dedicata a Don Paolo Albera attraverso due brevi video. Nel primo racconta lo spirito che anima la mostra dedicata a Don Albera e da cui il titolo trae ispirazione. Nel secondo video presenta i luoghi della mostra, spiegando il valore dello spazio del refettorio che Don Albera ha condiviso con Don Bosco.

Di seguito i due video:

Il video introduttivo

 

Perchè questa mostra?

Novena a Don Bosco 2021

“Testimoni di speranza” – Novena a Don Bosco 2021

Don Paolo Albera 2021: video e mostra

Il salesiano laico Paolo Vaschetto, che si è occupato delle ricerche /studi e testi insieme a don Aldo Giraudo e don Silvio Roggia, per molti anni missionario in Nigeria e in Ghana e ora a Roma per un dottorato in Storia Salesiana, nella sua ricerca nell’Archivio Centrale Salesiano sito presso l’Università Pontificia Salesiana, ha ritrovato un vero tesoro di foto e documenti relativo a don Paolo Albera, secondo successore di don Bosco.

Da questo materiale è stata realizzata una mostra su Don Albera che sarà ufficialmente inaugurata dal Rettor Maggiore il 30 gennaio 2021, presso il Museo “Casa Don Bosco” di Valdocco, ma che è già visitabile online sul sito del Museo. In questa video-intervista di 12 minuti ci offre un primo approccio, conciso e interessante, sulla sua vita.

Di seguito il testo integrale della notizia pubblicata da ANS ed il video messaggio di Paolo Vaschetto:

(ANS – Roma) – Il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha promulgato il 2021 come anno dedicato a Don Paolo Albera, II Successore di Don Bosco alla guida della Congregazione, nel primo centenario della sua morte (Torino Valdocco, 29 ottobre 1921).

In una video-intervista di 12 minuti il salesiano laico Paolo Vaschetto ci offre un primo approccio, conciso e interessante, sulla sua vita.

Don Albera è il fondatore dell’opera salesiana in Francia, dove era conosciuto come “il piccolo Don Bosco”, per la sua affabilità e gentilezza, unite allo spirito di iniziativa. Come membro del Consiglio Generale e rappresentante di Don Rua, visitò le presenze salesiane in tante parti del mondo. Memorabile fu il suo viaggio, durato 3 anni, per incontrare le comunità salesiane in tutte le case d’America, dall’estremo sud, nella Terra del Fuoco, fino a New York.

Quando, da Rettor Maggiore, si trovò con metà della Congregazione direttamente coinvolta nella Prima guerra mondiale – circa 1.500 su 3.000 religiosi chiamati alle armi, per servizi ausiliari e anche in prima linea – il suo cuore paterno trovò il modo di accompagnare quei salesiani con una corrispondenza intensa e personalizzata. Abbiamo ancora molte delle lettere che gli vennero inviate dal fronte. Seppe guidare con grande generosità e sacrificio la Famiglia Salesiana a prendersi cura dei tanti orfani, qualunque fosse la loro nazionalità.

Don Albera è stato ispiratore e partecipe di numerosi congressi di Exallievi e Salesiani Cooperatori. Non va dimenticato il tesoro prezioso dei suoi diari spirituali, scritti non solo in italiano, ma in francese e sorprendentemente anche in inglese, che ci permettono di entrare in sintonia con la finezza e la profondità spirituale di questo ragazzo di Don Bosco, compagno di Michele Magone, diventato suo successore. È stato un grande maestro di spirito, accanto agli altri “padri fondatori” salesiani.

Il sig. Vaschetto, per molti anni missionario in Nigeria e in Ghana e ora a Roma per un dottorato in Storia Salesiana, nella sua ricerca nell’Archivio Centrale Salesiano sito presso l’Università Pontificia Salesiana, ha ritrovato un vero tesoro di foto e documenti, con cui è stata realizzata una mostra su Don Albera che sarà ufficialmente inaugurata dal Rettor Maggiore il 30 gennaio 2021, presso il Museo “Casa Don Bosco” di Valdocco, ma che è già visitabile online sul sito del Museo.

È in allestimento un volume di natura divulgativa, curato da don Aldo Giraudo, per far conoscere la vita e il patrimonio carismatico spirituale di Don Albera, insieme a una breve antologia dei suoi testi più significativi. Sarà presto disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo e portoghese.

La video-intervista è disponibile su ANSChannel e su sdb.org in italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese.

Le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana 2021

Dal sito di ANS, il resoconto delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana 2021.

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Roma, Italia – Dal 15 al 17 gennaio si sono svolte le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana 2021, che hanno fatto luce sul messaggio della Strenna del Rettor Maggiore per il 2021: «Mossi dalla speranza: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5)». Come già ricordato, quest’anno le Giornate si sono svolte in modalità online e, nonostante le grandi distanze geografiche, le differenze di fuso orario e le sfide linguistiche, la Famiglia Salesiana ha mostrato grande comunione e vicinanza e ha trasformato una difficoltà in un’opportunità.

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Verso la festa di San Giovanni Bosco: veglia di preghiera 29 gennaio 2021

In preparazione alla solennità di San Giovanni Bosco, venerdì 29 gennaio 2021 alle ore 20.30 presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino – Valdocco si terrà la veglia di preghiera dedicata al Santo dei Giovani, con la presenza di don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani.

Anche in questo anno 2021, ci ritroviamo per annunciare ai giovani un futuro di speranza nel nome di Don Bosco. Saremo ancora una volta nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino a cui guarda tutto il mondo salesiano per pregare con i giovani e per i giovani che desiderano essere protagonisti delle novità che tutti attendiamo. Il Papa Francesco ha già iniziato un percorso con loro, convocandoli all’evento “Economy of Francesco” nello scorso mese di novembre. Anche Torino era rappresentata e questi giovani ci racconteranno di questo percorso ecclesiale nel nostro momento di preghiera attorno all’urna di San Giovanni Bosco. Al termine della veglia, il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime, ci consegnerà il suo augurio per la prossima festa.

Don Guido Errico – Rettore della Basilica

Sarà possibile seguire la veglia tramite la diretta streaming sulla Pagina Facebook della Basilica “Il cortile di Valdocco”.

Al via le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana

Oggi, 15 gennaio 2021, è ufficialmente iniziata la 39° edizione delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana, in modalità online.

Il programma è partito alle ore 13.00 con la sessione di apertura, la preghiera e la presentazione della Strenna 2021 da parte del Rettor Maggiore Ángel Fernández Artime e un intervento da parte di Mons. Derio Olivero, Vescovo di Pinerolo.

Con il suo intervento introduttivo il Rettor Maggiore ha illustrato nel dettaglio l’invito che lui stesso ha formulato a tutta la Famiglia Salesiana per questo 2021, “di fronte ad una realtà mondiale che ci interpella e che non possiamo ignorare”.

Questo primo incontro è stata trasmesso in diretta sulla pagina Facebook di ANS e su ANSChannel. Di seguito il video nella versione italiana di questo primo appuntamento.

Da oggi fino a domenica prossima, almeno 8.000 persone – senza contare gli iscritti dell’ultima ora – possono prendere parte all’appuntamento, realizzato con una sapiente commistione di parti comuni per tutti, nell’orario 13:00 – 15:30 (UTC+1), e programmi specifici elaborati dagli appositi coordinamenti regionali/linguistici.