Posts

Un caffè con Don Michele Viviano

In occasione del programma “Un caffè con…” viene presentato il neo Rettore della Basilica Maria Ausiliatrice, don Michele Viviano, proveniente dall’Ispettoria Salesiana Sicula (ISI), da Catania.

Don Michele è stato accolto in questi giorni a Valdocco, avvenimento che ha suscitato entusiasmo anche tra i quotidiani più rinomati del sud d’Italia – come spiega don Michele nell’intervista – descrivendo il passaggio di consegna avvenuto con il suo precedessore don Guido Errico, con il quale ha intercorso un discorso significativo sull’importanza della “presenza in Basilica”, vista come luogo sacro ma soprattutto come occasione di contatto con la gente:

“starai a contatto con tante persone e capirai quanti miracoli fa Maria Ausiliatrice” – (don Guido Errico a don Michele Viviano).

Di seguito l’intervista:

 

Maria Ausiliatrice Torino – Valdocco: nominati il nuovo Rettore e Direttore

Sarà don Michele Viviano, dell’Ispettoria “San Paolo” di Italia – Sicilia (ISI), il nuovo Rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino a partire dal 1° settembre 2021 fino al 31 agosto 2024.

Allo stesso modo, don Alejandro Guevara Rodríguez è stato nominato Direttore della Comunità Maria Ausiliatrice di Valdocco, dopo l’approvazione del Rettor Maggiore durante la recente sessione del Consiglio Generale tenutasi il 6 luglio scorso.

Don Guido Errico, nominato Maestro dei novizi e Direttore di Genzano per il triennio 2021-2024, dà il benvenuto ai suoi successori.

Esprimo a nome mio personale e di tutta la Comunità Salesiana di Valdocco il benvenuto a don Michele Viviano con gratitudine, perché ha potuto esprimere la sua disponibilità a questo appello del Rettor Maggiore per vivere l’esercizio di Rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco. Questa sua disponibilità lega ancora una volta la nostra Basilica di Valdocco con una bellissima Regione dell’Italia dove la tradizione salesiana è molto radicata, dove è molto diffusa la devozione a Maria Ausiliatrice, grazie anche ai gruppi ADMA e dove è molto presente anche la devozione a San Domenico Savio, a partire dalla tradizione dell’abitino in favore delle mamme e delle culle. Grazie a don Michele per la sua disponibilità. Lo incoraggio davvero ad accogliere questo come un dono di Dio, come una benedizione di Maria Ausiliatrice, per la sua persona e per la sua vocazione. Sono sicuro che potrà esprimere anche all’interno della nostra Basilica di Valdocco la sua grande competenza in materia di Sacra Scrittura che fino ad ora lo ha visto impegnato come docente presso l’Istituto Teologico San Tommaso di Messina.

Sono lieto di passare il testimone come Direttore della Comunità Maria Ausiliatrice a don Alejandro Guevara che già da un anno vive a Valdocco all’interno della nostra comunità e quindi ha avuto modo di conoscere bene la nostra realtà con tutte le ricchezze spirituali che questo comporta. È inoltre significativo che il nuovo Direttore sia anche l’assistente spirituale centrale dell’ADMA: questo lega ancora di più l’esperienza dell’accoglienza che facciamo a Valdocco alle ricchezze che la Basilica ogni giorno esprime non solo a beneficio dei visitatori e dei fedeli della realtà di Torino, ma dell’intera realtà della Famiglia Salesiana nel mondo. Ancora una volta auguri a don Alejandro per il suo servizio. Questo permetterà anche di raccordare tante energie che ci sono, proprio a partire dal gruppo ADMA, attorno alla nostra Basilica e attorno alla più ampia realtà di Valdocco.

Don Guido Errico

Basilica e Casa don Bosco, a Valdocco c’è aria di ripresa – Avvenire

Si riporta di seguito l’articolo pubblicato oggi su Avvenire a cura di Marina Lomunno con l’intervista a don Guido Errico, Rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino – Valdocco, in merito alle attività portate avanti durante il lockdown e quelle di questo nuovo periodo di ripresa.

***

Basilica e Casa don Bosco, a Valdocco c’è aria di ripresa

Il rettore don Guido Errico: anche in pieno lockdown, non si sono mai fermate le visite grazie alle tecnologie digitali. E adesso le porte si riaprono anche per ragazzi e animatori dell’Oratorio

«Se abbiamo ripreso? In realtà qui non abbiamo mai chiuso»

scherza don Guido Errico, rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice, Casa Madre dei Salesiani dove si venerano le spoglie mortali di don Bosco. Ma poi ripercorre oltre un anno di pandemia raccontando gli sforzi messi in campo dalla comunità salesiana di Valdocco, sempre nell’osservanza delle regole anticontagio, per non interrompere il legame con i fedeli, soprattutto i giovani:

«Mentre stiamo parlando – prosegue commosso – in Basilica 150 giovani con i loro animatori stanno partecipando alla Messa d’inaugurazione dell’Estate ragazzi, che finalmente abbiamo potuto riavviare in sicurezza: è una rinascita per i più piccoli e gli educatori che tornano insieme con un obiettivo formativo comune. E poi è ripartita l’accoglienza e l’ospitalità con possibilità di pernottamento nella foresteria della Basilica per i gruppi di pellegrini che ritornano a Torino».

In questi giorni ha riaperto anche il «Museo Casa don Bosco» con ingresso dal cortile della Basilica, inaugurato nell’ottobre 2020 e chiuso dopo qualche mese causa Covid. La visita, fino a qualche settimana fa possibile solo online, ora si può fare “dal vivo” per ripercorrere il miracolo della famiglia salesiana partita da queste mura con un prete sognatore, i suoi primi giovani e mamma Margherita, e oggi presente in 133 nazioni dei 5 continenti.

«Col ritorno dei pellegrini – sottolinea il rettore – sono arrivate anche le prime pre- notazioni al Museo, e questo ci fa molto felici anche se la nostra Casa pure in lockdown è stata sempre aperta: con le Messe festive, feriali e la novena di Maria Ausiliatrice, mediante la diretta tv e il web con riprese di qualità, siamo entrati nelle case dei fedeli ma anche di chi è lontano permettendo di sentirci un’unica famiglia. La festa di Maria Ausiliatrice, in maggio, pur senza la tradizionale processione per le vie di Valdocco, ci fatto riscoprire con la preghiera raccolta nel cortile una dimensione inedita di comunità con tutti i rappresentanti della famiglia salesiana. Ora guardiamo avanti, sempre fiduciosi sotto il manto di Maria Ausiliatrice».

Marina Lomunno

L’intervista a Don Guido Errico su Maria Ausiliatrice – Maria con te

La festa di Maria Ausiliatrice, del 24 maggio, è sempre più vicina e per l’occasione il settimanale “Maria con Te” ha intervistato don Guido Errico, Rettore della Basilica Maria Ausiliatrice di Torino. Si riporta di seguito la notizia.

«Ha fatto tutto Maria». L’ha detto don Giovanni Bosco, il santo dei giovani, poco prima di morire, nel maggio 1887, riferendosi al santuario di Maria Ausiliatrice e all’oratorio Valdocco sorti nel quartiere Borgo Dora di Torino e alla grande famiglia salesiana che si stava diffondendo in tutto il mondo.

«È la Vergine che ha insegnato a don Bosco l’arte di educare e che continua a farlo a partire dall’accoglienza, dall’amicizia, dal coraggio. Nei primi anni dell’oratorio nella metà dell’Ottocento – mentre infuriava il colera lasciando la sua scia di morte – don Bosco esortava i suoi ragazzi ad aiutare i poveri colerosi dicendo loro di portare al collo una medaglia benedetta di Maria Santissima, di pregare e di stare tranquilli: la Madonna li avrebbe protetti. Anche Margherita, la mamma del santo, ha attraversato indenne l’epidemia nonostante fosse in prima linea nel curare gli ammalati»

spiega don Guido Errico, rettore della basilica Maria Ausiliatrice di Torino.

Durante questo tempo la famiglia di Valdocco ha davvero sperimentato che la Vergine è l’aiuto dei cristiani così come viene invocata anche nelle litanie del Rosario. La sua devozione, già nota e diffusa all’epoca di san Pio V, si è propagata a seguito della vittoria dei cristiani sui musulmani nel XVI secolo.

Molti anni dopo, nel 1815, papa Pio VII, incarcerato da Napoleone il 5 luglio 1809, dopo essere stato liberato, ha istituito la festa di Maria Ausiliatrice il 24 maggio (vedi riquadro a pag. 25). E in tempi difficilissimi per la Chiesa, durante i quali le nuove idee illuministe e liberali contribuivano a diffondere la scristianizzazione, don Bosco è diventato l’apostolo della Vergine, aiuto dei cristiani anche attraverso la costruzione di questa basilica dell’Ausiliatrice destinata ad accogliere e abbracciare il maggior numero di persone e soprattutto di giovani.

Agli inizi del 1860, quando sono iniziati i lavori, il santo era consapevole di non avere un soldo e di non sapere come e dove prendere il denaro. Ma ciò non aveva importanza, quel che contava era la missione: accogliere ed educare, che è imparare a conoscere, fare, essere.

Sotto il manto di Maria il percorso di questo grande maestro della gioventù, i suoi progetti, la fondazione della congregazione dei Salesiani hanno messo in salvo e formato professionalmente tantissimi ragazzi privi di punti di riferimento che venivano a Torino in cerca di lavoro nella fase in cui la città durante la rivoluzione industriale nell’Ottocento era in piena espansione.

Sono nati così i primi laboratori, le camere, i refettori, la sartoria, la calzoleria, la tipografa e la scuola. Nell’Ausiliatrice a cui è dedicato il santuario, don Bosco riconosce il volto della Signora che ha spesso sognato e che ha dato inizio alla sua vocazione e ora gli è sempre vicino avvertendolo dei pericoli e indicandogli la strada da percorrere.

Dopo la posa della prima pietra il 27 aprile 1865, tra alterne vicende, la basilica che in fase di costruzione diventa sempre più santuario, centro devozionale per una grande famiglia spirituale, è stata “miracolosamente” terminata nel 1868 con i tanti aiuti economici dei fedeli ed è stata consacrata il 9 giugno dello stesso anno.

Intanto i percorsi educativi del grande pedagogista di Maria – all’inizio giudicati sovversivi dalle autorità di governo piemontesi – sono sempre più apprezzati dalla nobiltà e dalla borghesia che si impegnano a sostenere don Bosco. Il santo, così, può continuare la sua opera educativa trasmettendo ai suoi ragazzi la convinzione che non c’è spiritualità intimistica, che non si può crescere nella devozione rimanendo egoisti, chiusi, senza progetti di vita, sostegno e apertura verso gli altri.

«Noi custodi della casa di Maria e di don Bosco, oggi, siamo chiamati ogni giorno a rendere vivo e concreto questo messaggio: il compito non è facile, ma la sfida affascinante! Dobbiamo fare il possibile per non sbagliare: Maria Ausiliatrice è un santuario che attira visitatori e pellegrini da tutto il mondo ed è un modello cui guardano molti religiosi, fedeli, laici dei cinque continenti», dice don Guido.

Ad avere lo sguardo rivolto alla basilica di Maria Ausiliatrice sono educatori, religiosi, insegnanti, famiglie e poi tutti coloro che vogliono rilanciare l’esperienza dell’oratorio come una famiglia in cui ci si ama, ci si perdona, ci si difende, si cresce insieme rimanendo in costante dialogo con il territorio. Un luogo del cuore su cui veglia lo sguardo d’amore di Maria che segue sempre i suoi figli, li aiuta e intercede per loro a partire dai loro piccoli e grandi bisogni.

«Guardando a Lei anche in questo tempo di pandemia e di lockdown abbiamo sempre tenuto aperto il santuario per il sacramento della Riconciliazione, per offrire accoglienza e parole di conforto. E i nostri giovani durante le funzioni hanno continuato e continuano l’animazione, lo fanno sia in presenza che online», aggiunge il rettore.

Una novità: nell’ottobre 2020 è stato inaugurato il Museo Casa don Bosco, con una sezione dedicata a varie statue di Maria provenienti da tutto il mondo (vedi Maria con te n. 5/2021).

«Ci teniamo a ricordare che è Lei la Donna della Speranza, è Lei a fare i miracoli, è Lei la Mamma, Consolatrice, Ausiliatrice pronta ad accoglierci in Paradiso», conclude don Guido.

IN FESTA CON L’ARCIVESCOVO

Anche quest’anno a protocollo ridotto il 24 maggio si svolge la tradizionale festa di Maria Ausiliatrice con la partecipazione dell’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia e del rettore del santuario don Guido Errico. Nel capoluogo piemontese questa giornata di festa molto sentita dalla famiglia salesiana e dalla città è contrassegnata da molte celebrazioni. Da ricordare alle 11 la Messa presieduta dall’arcivescovo, in diretta sulla pagina Facebook di ANS (Agenzia nazionale salesiana) in italiano, inglese, spagnolo, portoghese.

Avvenire – Un anno di Messa diffusa attraverso il digitale terrestre per far sentire tutti attesi a accolti nella casa di Don Bosco

Su Avvenire, a firma di Marina Lomunno, è uscito un articolo che racconta l’esperienza della Messa trasmessa sul digitale terrestre dalla Basilica di Maria Ausiliatrice. Un’esperienza che dura da un anno che fa sentire tante persone vicino a Don Bosco, soprattutto in un momento di difficoltà.

***

È da un anno che dalla Basilica di Maria Ausiliatrice, casa madre dei Salesiani, ogni mattina alle 9 e la domenica alle 9.30 viene trasmessa la Messa in diretta su Rete 7 (canale 12 del digitale terrestre). «La recrudescenza della pandemia ci ha sorpresi nelle fasi finali del 28° Capitolo generale celebrato dal 16 febbraio 2020 qui a Valdocco ma che abbiamo dovuto concludere anticipatamente causa lockdown – spiega il rettore della Basilica, don Guido Errico -. E da allora continuiamo a trasmettere la Messa in diretta cercando di far sentire i malati parte della nostra comunità». Il rettore sottolinea come don Bosco invocava Maria Ausiliatrice perché accogliesse tutti sotto il suo mantello: «Maria è la mamma di tutti, così pure il carisma salesiano è dono per tutti. E diffondere la Messa in tv significa accogliere virtualmente nella Casa di don Bosco chi ha bisogno di conforto in un momento così difficile, unirci nella preghiera all’Ausiliatrice con chi ha a cuore i piccoli e i giovani che in questi mesi soffrono perché non possono andare a scuola e incontrare i loro amici». Arrivare nelle case attraverso tv e social per don Errico significa «condividere un clima di famiglia, farsi prossimi a chi è nel dolore: lo stesso faremo quando torneremo a incontrarci in presenza. La pandemia ci sta insegnando il senso del limite e ad annunciare che nella malattia e nell’esperienza della morte non siamo soli. Anche don Bosco oggi avrebbe usato i nuovi media per infondere speranza a chi non poteva raggiungere di persona».

 

 

Basilica Maria Ausiliatrice – San Giuseppe: Un cuore di padre

In occasione della festa di San Giuseppe del 19 marzo e dell’anno speciale a lui dedicato (indetto da Papa Francesco fino all’8 dicembre 2021), la Basilica Maria Ausiliatrice propone un triduo di preparazione alla ricorrenza nei giorni del 16-17-18 marzo: “San Giuseppe, l’uomo di cui il cielo si fida“.

Nella Basilica di Maria “aiuto dei cristiani” invochiamo San Giuseppe, patrono della Chiesa universale, affinché custodisca nell’unità tutta la Chiesa. Come è evidente nel quadro a lui dedicato presente in Basilica, chiediamo al Santo di proteggere tutti gli oratori e le iniziative della Famiglia Salesiana nel mondo.
Don Guido Errico, Rettore della Basilica Maria Ausiliatrice

TRIDUO DI PREPARAZIONE:

  • 16 – 17 – 18 Marzo
    S. Messa alle ore 17:00 presiede don Maurizio Palazzo.
  • Venerdì 19 Marzo
    Solennità di San Giuseppe – S. Messe ore 9.00, 17.00 e 18.30.

 

La presentazione della mostra dedicata a don Paolo Albera

Nella giornata di oggi, sabato 30 gennaio 2021, dopo la S.Messa delle ore 9.00 in Basilica presieduta dal Rettor Maggiore, si è tenuta la presentazione ufficiale della Mostra di don Paolo Albera “Il mondo negli occhidel Museo Casa Don Bosco.

Tra le personalità che hanno preso parte all’inaugurazione, il Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime, l’Ispettore don Leonardo Mancini, il Rettore della Basilica don Guido Errico, la direttrice del Museo Casa Don Bosco Stefania De Vita, la Vice-Sindaco del Comune natale di don Paolo Albera (None) insieme ad un Assessore in rappresentanza dell’interna delegazione comunale.

Oggi la storia salesiana ci permette di fare un bel percorso che ha avuto origine da San Giovanni Bosco e continua fino ad oggi a beneficio di tanti ragazzi e giovani di tutto il mondo; incontriamo la bella figura di don Paolo Albera, secondo successore di Don Bosco.

(Don Guido Errico)

Quando diciamo “Don Bosco vive oggi” è perché nel suo spirito, in quello che è stato il suo carisma salesiano, questo spirito non sparisce con la sua persona ma c’è una continuità, con una condizione: la fedeltà carismatica.

Don Paolo Albera è stato un ragazzo di 15 anni che si è innamorato della bellezza di questa missione e che mai avrebbe pensato di avere poi la responsabilità di guidare la Congregazione. Da Don Paolo Albera fino ad oggi, 100 anni dopo, c’è stato uno sforzo di continuità nella fedeltà al Signore Gesù.

(Il Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime)

A suggello dell’inaugurazione, la direttrice del Museo Stefania De Vita e il Rettor Maggiore hanno infine svelato il pannello d’ingresso della Mostra, raffigurante don Paolo Albera nel Maggio 1901 a Meruri, nel Mato Grosso, con il suo segretario don Calogero Gusmano.

La mostra è visitabile online sul sito donalbera.museocasadonbosco.it.

Verso la festa di San Giovanni Bosco: veglia di preghiera 29 gennaio 2021

In preparazione alla solennità di San Giovanni Bosco, venerdì 29 gennaio 2021 alle ore 20.30 presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino – Valdocco si terrà la veglia di preghiera dedicata al Santo dei Giovani, con la presenza di don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani.

Anche in questo anno 2021, ci ritroviamo per annunciare ai giovani un futuro di speranza nel nome di Don Bosco. Saremo ancora una volta nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino a cui guarda tutto il mondo salesiano per pregare con i giovani e per i giovani che desiderano essere protagonisti delle novità che tutti attendiamo. Il Papa Francesco ha già iniziato un percorso con loro, convocandoli all’evento “Economy of Francesco” nello scorso mese di novembre. Anche Torino era rappresentata e questi giovani ci racconteranno di questo percorso ecclesiale nel nostro momento di preghiera attorno all’urna di San Giovanni Bosco. Al termine della veglia, il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime, ci consegnerà il suo augurio per la prossima festa.

Don Guido Errico – Rettore della Basilica

Sarà possibile seguire la veglia tramite la diretta streaming sulla Pagina Facebook della Basilica “Il cortile di Valdocco”.

Il presepe della Basilica

All’interno della Basilica di Maria Ausiliatrice, in vista delle sante feste, è stato presentato il consueto presepe natalizio. Esso si configura non solo presenza iconica, ma è occasione per annunciare e ricordare a tutti il mistero del Santo Natale e della nascita del Figlio di Dio. All’interno della pedagogia di Don Bosco, si viene così stimolati a proseguire con gratitudine nel compito di educatori alla fede dei più piccoli, così come dei più grandi.
Il peculiare momento storico in cui ci si appresta a vivere le ormai prossime festività, diventa quindi, come ci ricorda il Rettore della Basilica una sfida per costruire una comunione più profonda, salda e duratura.

Abbiamo cercato di raggiungere le case attraverso tanti metodi di comunicazione e ci piacerebbe che il presepe tornasse ad essere il luogo intorno cui la famiglia possa ritrovarsi negli affetti, nella preghiera, nello scambio dei doni, nella possibilità di camminare insieme e non invece come a volte le fatiche di questi giorni potrebbero indurci a fare.
Don Guido Errico, Rettore della Basilica Maria Ausiliatrice

Per questo motivo, viste le attuali limitazioni agli spostamenti, oltre al presepe presente in Basilicaqui ritratto in foto –  la tradizionale mostra dei presepi, giunta ormai alla ventunesima edizione, si svolgerà completamente in digitale in modo da dare a chiunque, in maniera libera e gratuita, di condividere il piacere del presepe con la famiglia ed i propri cari.

I viaggi del cuore – All’ascolto della lezione di Don Bosco, gigante della Santità

Pubblichiamo un articolo di Famiglia Cristiana di don Davide Benzato che conduce la trasmissione “I viaggi del cuore” ogni domenica mattina alle 9 su Rete4 e che sarà dedicata a Don Bosco.

La puntata de “I viaggi del cuore” dedicata a Don Bosco, e in particolare alla Basilica di Maria Ausiliatrice di domenica 27 su Rete 4.

Guide della puntata, il Rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice, don Guido Errico, il suo predecessore, don Cristian Besso, e il presidente di Missioni Don Bosco, Giampietro Pettenon i quali accompagneranno gli spettatori dei “Viaggi del cuore” di Rete 4 a conoscere i luoghi dove si è formata e ha mosso i primi passi la storia dei salesiani.

***

C’è una frase di Chiara Amirante che mi viene in mente pensando a don Bosco: «L’amore non è cieco, l’amore ci vede molto bene. Tra il dire e il fare c’è di mezzo l’amore». San Giovanni Bosco diceva: «Camminate coi piedi per terra e col cuore abitate in cielo». Questo santo è difficilmente catalogabile perché non si può ridurre all’aspetto sociale. Pur essendo stato uno dei santi che vi ha maggiormente inciso a livello mondiale, non si può negare che sia stato un mistico, con sogni rivelatori e profezie che ancora oggi parlano in modo forte a chi abbia il gusto di leggerli. È stato un santo che ha influito concretamente nella storia d’Italia e della Chiesa, amico di Papi a cui non temeva di parlare con franchezza e conoscente della Casa Savoia, a cui consegnò profezie drammatiche all’epoca della legge Rattazzi, che comportò la soppressione degli ordini religiosi.

Un santo che ha avuto un’infanzia durissima, una vocazione anomala per i tempi, sentendo di dover essere vino nuovo in otri nuovi, preso per pazzo da molti, rischiando il ricovero coatto, disposto a passare giorni e notti coi ragazzi inventandosele tutte, a partire dai giochi di prestigio, per tirarli via dalla strada. Un santo che non ha tenuto nulla per sé, vivendo povero con i poveri e aiutando chiunque senza pensare ai propri interessi, dando le basi di un metodo preventivo e formativo che ha fatto la storia, tutt’oggi valido e diffuso nel mondo.

San Giovanni Bosco, canonizzato il primo aprile 1934 da papa Pio XI, fondatore delle Congregazioni dei Salesiani e delle figlie di Maria Ausiliatrice, è un santo che difficilmente si può descrivere con poche parole. Con “I Viaggi del Cuore” cercheremo di conoscere meglio questo gigante della Chiesa, visitando il centro salesiano di Valdocco, a Torino, dove la sua opera ebbe inizio. Oggi ci lasciamo ispirare da tre delle sue frasi che si ricordano: «In ogni giovane, anche il più disgraziato, c’è un punto accessibile al bene», «La Santità consiste nello stare sempre allegri», «Amate ciò che amano i giovani a fine che essi amino ciò che amate voi».